Richiesta di audizione di Uneba Veneto in V Commissione Regionale Sanità e Sociale

Il Gruppo Partito Democratico Veneto, prima della pausa estiva dei lavori del Consiglio Regionale, ha formalmente richiesto alla Presidente della Commissione Consiliare Sanità e Sociale di programmare alcune sedute per affrontare le questioni più urgenti e importanti riguardanti i Centri Servizi per Anziani.

A tale proposito, ha chiesto che la Commissione si avvalga del contributo di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti.

“L’apporto di ciascuno – dichiarano i consiglieri Pd – ci aiuterà ad affrontare con maggiore consapevolezza e cognizione di causa provvedimenti legislativi di grande rilievo, a partire dal prossimo bilancio regionale di previsione e riforma delle Ipab.”

IL TESTO DELLA RICHIESTA DI AUDIZIONI

“La revisione delle professioni sanitarie”, convegno al congresso Uneba Veneto

Il Congresso Regionale Uneba Veneto 2021 e i collegati Congressi Provinciali si svolgono venerdì 24 settembre a Mestre, nella Casa Cardinal Urbani in via Visinoni 4/c, a Zelarino, dalle 14.30.

Depliant di presentazione del Congresso Uneba Veneto

Scheda di iscrizione al Congresso Uneba Veneto

La prima parte sarà dedicata alle elezioni dei presidenti e vicepresidenti provinciali.

A seguire il convegno “La revisione delle professioni sanitarie”, con in  programma:

  • intervento dell’assessore a sanità e servizi sociali della Regione Veneto Manuela Lanzarin

  • “L’evoluzione della domanda-offerta di infermieri”, relazione di Angelo Mastrillo, professore di Organizzazione delle professioni sanitarie all’Università di Bologna

  • “L’evoluzione dei sistemi di servizi socioassistenziali tra innovazione, economicità ed etica”, relazione di Giorgio Mion, professore di economia aziendale all’Università di Verona

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I temi che il convegno vuole portare a riflessione sono relativi alla carenza di infermieri e alle ricadute economico finanziarie del periodo sui bilanci degli enti.

La riflessione è sostenuta dalle voci autorevoli del prof. Angelo Mastrillo dell’Università di Bologna e del prof. Mion dell’Università di Verona.

Sul fronte della carenza di personale infermieristico sul territorio nazionale e nelle strutture sociosanitarie, Uneba Veneto in questi mesi si è attivata su diversi fronti per trovare soluzioni anche per il breve periodo:

  • ha sostenuto la scelta di inserire nelle strutture operatori sociosanitari con formazione complementare in assistenza sanitaria, come previsto dalla dgr 305 della Regione Veneto. Misura questa che sta incontrando molti ostacoli: la delibera regionale è stata sospesa dal Tar.
  • nel contratto regionale Uneba Veneto, è prevista la retribuzione aggiuntiva di 129 euro extra per gli Oss che hanno ottenuto la formazione complementare , secondo quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni 2003, e che svolgono le relative mansioni.
  • al fianco di Uneba nazionale, ha richiesto una proroga della scadenza del 31 dicembre 2021, della deroga fissata dal d.l 183/2020 alle norme ordinarie per l’assunzione di infermieri con qualifica conseguita all’estero.

La questione della sostenibilità economico – finanziaria e dell’evoluzione dei sistemi dei servizi socioassistenziali si pone come centrale in questo momento di forte tensione e cambiamento.
Durante la tavola rotonda che seguirà gli interventi dei relatori, avremo modo di ascoltare le voci di chi si trova ad operare in prima linea nella conduzione di strutture sociosanitarie e sociali.

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Il congresso regionale del 24 settembre a Mestre è preparatorio del congresso nazionale Uneba che si svolgerà il 7,8 e 9 ottobre a Lignano Sabbiadoro.

Gli enti associati Uneba Veneto sono 96: sono aumentati di più del 35% negli ultimi tre anni. Quasi tutti non profit di ispirazione cristiana, sono presenti in tutte e 7 le province del Veneto.

Qui sotto o qui la scheda di iscrizione al Congresso Uneba Veneto (possono partecipare solo enti Uneba Veneto). Per informazioni info.veneto@uneba.org 

Preparazione automatizzata delle dosi dei farmaci: il Veneto dà l’ok e le procedure ai Centri servizi per anziani

Regole comuni per l’utilizzo nei centri servizi per anziani (Rsa, case di riposo…) di sistemi automatici di preparazione delle dosi giornaliere di farmaci per gli ospiti.

Le fissa la Regione Veneto con la delibera della giunta regionale 1023 del 28 luglio 2021, pubblicata sul Bur del 10 agosto 2021, “Dispensazione delle terapie orali solide in dose unitaria presso i Centri servizi qualificati tali ai sensi della normativa regionale di riferimento”.

Le “Indicazioni tecnico-operative per l’introduzione all’interno dei Centri servizi (CS) di un sistema automatizzato di dispensazione personalizzata di terapie in dose unitaria”, approvate con la dgr 1023, stabiliscono tra l’altro:

  • cosa deve fare il Centro servizi per anziani che decide di dotarsi di questo sistema, a partire dagli elementi che deve prevedere la nuova procedura per i farmaci che l’ente deve predisporre
  • come cambia l’accordo contrattuale tra Ulss e Centro servizi se il Centro servizi utilizza il sistema automatizzato

Le “Indicazioni tecnico-operative” prevedono anche la possibilità che il sistema automatizzato presente in un Centro servizi prepari le terapie anche per gli ospiti di un altro Centro servizi del medesimo ente gestore e che fa capo alla stessa Ulss.

Gli enti in Veneto che già utilizzano sistemi automatizzati di dispensazione personalizzata di terapie, spiega la delibera, hanno 90 giorni di tempo per uniformarsi alle “Indicazioni tecnico-operative”. E’ questo il caso ad esempio della Fondazione Santa Tecla di Este, associato Uneba Veneto, che venerdì 15 giugno ha inaugurato il suo Armadio Farmaci Robotizzato  in grado di preparare fino a 60 buste monodose al minuto attingendo a 244 farmaci diversi.

Come evidenzia la Regione Venetonel suo comunicato stampa, la delibera serve a rendere più sicura la dispensazione dei farmaci nei centri servizi: diventa praticamente impossibile, o rarissimo, l’errore umano. Inoltre, in questo modo si riduce di molto il tempo di preparazione delle terapie, liberando così tempo per l’assistenza infermieristica. Se a preparare le dosi singole di farmaci ci pensa anzitutto il sistema automatizzato, le infermiere e gli infermieri hanno più tempo per dedicarsi agli anziani. E non c’è cura migliore della relazione.

La delibera 1023 premia il lavoro che da oltre 2 anni Uneba Veneto porta avanti su questo tema, chiedendo alla Regione il via libera e le indicazioni per l’utilizzo, nel pieno rispetto della normativa regionale, di questi sistemi automatici come investimento in tecnologia che va a solo beneficio della qualità del servizio agli anziani fragili.

Fonte: www.uneba.org

Foto: Fondazione Santa Tecla di Este

Il nuovo mondo dopo la pandemia: siamo tutti fragili, siamo tutti custodi delle fragilità

Con la consegna ufficiale degli attestati ai partecipanti (foto sopra e sotto), è arrivata al traguardo la prima edizione del Corso di aggiornamento professionale in Management dei sistemi per i servizi sociali e sociosanitari organizzato dal Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona assieme a Uneba Veneto: progettato prima della pandemia, quando già era chiara in Uneba Veneto la necessità di investire sulla formazione, il Corso si è svolto nel pieno della bufera Covid, e dà ora ai partecipanti strumenti per essere protagonisti dell’innovazione nel settore sociosanitario.

E’ già in pieno svolgimento la seconda edizione del corso.

La consegna degli attestati si è svolta in conclusione di “Resilienza ed innovazione: per i servizi sociosanitari è già domani”, convegno di Uneba Veneto e Dipartimento di economia aziendale dell’Università di Verona, il 2 luglio 2021.

Due dei partecipanti al Corso hanno presentato se stessi e il proprio project work: Giulia Segafredo sulla automatizzazione della preparazione dei farmaci in Fondazione Santa Tecla e Fondazione Casa Sant’Antonio Abate; Marko Menzel sulla comunicazione interna in Irpea.

Riconoscere che tutti siamo fragili, e cominciare tutti a prenderci cura gli uni degli altri.

Sono i due pilastri della società post pandemica che ha individuato don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio di Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana, nel suo intervento a “Resilienza ed innovazione: per i servizi sociosanitari è già domani”.

“La pandemia – ha detto don Angelelli – è stato un gigantesco stress test dell’umanità. Dopo questo stress test nulla può torrnare a essere come prima. L’idea di ritornare al precedente equilibrio è latente, ma estremamente pericolosa. Rischiamo un atteggiamento troppo conservativo del’esistente. E invece nulla è immobile o fisso. Dobbiamo assumere il cambiamento come dimensione necessaria“.

“Dobbiamo assumere una antropologia della fragilità come elemento costitutivo. La fragilità è elemento costituivo di persona e non ha niente di sbagliato. Se la fragilità è protetta, è eterna, come un bicchiere di cristallo posto in posizione di sicurezza”.

“Dobbiamo uscire da noi stessi e recuperare un condizione fortemente prosociale. L’asse portante di una società in cui tutti vogliamo stare un pochino meglio può essere la cura dell’altro, in modo e in ogni luogo. La cura dell’altro può diventare elemento dominante di un nuovo processo sociale”.

La cura dei curanti deve diventare asse portante dell’innovazione nelle nostre strutture”.

RESILIENZA, DALL’INDIVIDUO ALL’ORGANIZZAZIONE

Commitment, cioè un senso di impegno e responsabilità nelle cose, che faccio perché credo che siano utili o importanti per qualcuno o per qualcosa.

Challenge, cioè vivere gli eventi di cambiamento come opportunità di crescita personale e professionale.

Control. cioè credere che gli avvenimenti possono essere influenzati da proprio volere: anche di fronte a situazioni con aspetti immodificabili, non cedere alla passività e al senso di impotenza.

Chi coltiva queste caratteristche lavora per la propria resilienza: lo ha evidenziato Carlo Romanelli di Vivanetworking nella sua relazione al convegno (qui le slide di Romanelli).

Bisogna coltivare la resilienza perchè, ha notato Romanelli, “Non sappiamo quanto siamo resilienti fino a quando non abbiamo bisogno di essere resilienti. Lo scopriamo in quel momento. L’unica strada è allenarsi alla resilienza”.

Fondamentale per la resilienza è la hardiness, il “sistema immunitario esistenziale” .

Ma “non esistono hardiness e resilienza senza reti di sostegno. Da soli non siamo niente”, ha aggiunto Romanelli. Parallelamente, “sono le persone resilienti  a costruire organizzazioni resilienti, non l’inverso”. E una organizzazione resiliente si fonda su quattro pilastri: hardiness, potenziale personale, ottimismo realistico (cioè, ha detto Romanelli, la capacità di non catastrofizzare), engagement (cioè coinvolgimento).

GLI INTERVENTI DEGLI OSPITI

Da sinistra: Giorgio Mion, mons.Giuseppe Zenti, Francesco Facci

“Oggi vogliamo cogliere segni della capacità di innovare che è già in essere nel settore sociosanitario”, afferma Giorgio Mion.

“Mi auguro – dice Daniela Maellare, assessore ai servizi sociali del Comune di Verona- che per le case di riposo il futuro sia più sereno e ci sia più ‘serenità’ nell’acquisizione delle professionalità che oggi mancano: penso anzitutto agli infermieri. Mi auguro che ci siano leggi che consentano anche di assumere manodopera dall’estero, riconoscendone i titoli”.

“Questo convegno apre uno scenario di speranza: auspichiamo di trarne spunto per migliorare le nostre collaborazioni reciproche”, ha detto Raffaele Grottola, direttore dei servizi socio sanitari della Ulss 9.

Nel suo appassionato intervento al convegno, il vescovo di Verona mons.Giuseppe Zenti ha invitato a superare la distinzione tra pubblico e privato e guardare invece al valore sociale delle opere, dagli enti di assistenza alle scuole.

Un ringraziamento alle aziende Harmonie Care, Cba e Bottoni per il sostegno al convegno

Uneba Veneto scrive all’on. Bendinelli: quali le sue proposte per risolvere l’emergenza infermieri?

Nelle strutture sociosanitarie del Veneto manca più del 30% degli infermieri necessari. Perché infermieri non ce ne sono sul mercato del lavoro, e perché infermieri delle strutture sociosanitarie, nel corso della pandemia, sono stati assunti dalla sanità pubblica.
Che fare? Anche se non è una soluzione definitiva al problema “nell’immediato- afferma il presidente Francesco Facci per tutta Uneba Veneto-, un’azione utile potrebbe essere quella di affiancare agli infermieri presenti nelle strutture sociosanitarie quegli operatori sanitari specializzati che potrebbero svolgere alcune mansioni di supporto alla prestazione infermieristica, così da garantire alle persone ospiti quell’assistenza che già oggi è fortemente compromessa. Non si tratta di sostituire personale infermieristico con altro personale, si tratta di affiancare gli infermieri presenti e sottodimensionati con personale formato appositamente per svolgere attività di supporto”.
L’onorevole Davide Bendinelli di Italia Viva, sindaco di Garda (Vr) e già assessore al sociale in Veneto, ha firmato un’interpellanza presentata alla Camera in cui chiede “quali iniziative intenda assumere il governo in relazione alla delibera (305) della Regione Veneto per garantire adeguati standard qualitativi ai servizi socio-sanitari, nel rispetto delle qualifiche professionali e della salute e sicurezza degli assistiti”.
Vista questa interpellanza, il presidente di Uneba Veneto Francesco Facci, a nome dell’associazione tutta, ha scritto a Bendinelli una lettera intitolata  “Quale soluzione concreta al problema della carenza di infermieri nelle strutture sociosanitarie venete?” Nella lettera, Facci riepiloga la situazione, con la drammatica carenza di infermieri nel sociosanitario e la risposta, seppur parziale, data dalla dgr 305. Infine, si rivolge a Bendinelli: “Con piacere ed interesse vorremmo ascoltare le sue proposte per fronteggiare le diverse criticità che stanno travolgendo il mondo dell’assistenza sociosanitaria e sociale
Scarica da qui o leggi qui sotto la lettera di Uneba Veneto a Bendinelli.

Convegno “Resilienza ed innovazione: per i servizi sociosanitari è già domani” | 02.07.21 – Verona

Noi, che vogliamo innovare le Rsa secondo i valori del non profit

All’evento la premiazione degli studenti del corso di “Management dei sistemi per i servizi sociali e sociosanitari” di Università di Verona e Uneba Veneto, oltre alle relazioni di Carlo Romanelli e don Massimo Angelelli. Interviene anche il vescovo mons. Zenti

VERONA – Le strutture del non profit sociosanitario in Veneto – a partire dalle Rsa – non stanno ferme. Ormai libere dal Covid grazie ai vaccini e alle loro attenzioni, guardano a un futuro di servizi da rinnovare ed iniziative da riattivare, mettendo sempre al centro i bisogni della persona fragile.

Voci, volti e pratiche dell‘innovazione del non profit sociosanitario si danno appuntamento a Verona, venerdì 2 luglio, alle 15.30, al centro mons. Carraro di lungadige Attiraglio a Verona, per l’evento “Resilienza ed innovazione: per i servizi sociosanitari è già domani”, rivolto anzitutto a manager e presidenti dei servizi per anziani, persone con disabilità e altre fragilità.

Organizzano il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona e Uneba Veneto, che raccoglie 96 enti sociosanitari non profit di radice cristiana nelle 7 province venete.

Culmine del convegno sarà la consegna degli attestati ai 24 studenti che hanno completato la prima edizione del “Corso di aggiornamento professionale in Management dei sistemi per i servizi sociali e sociosanitari”, percorso di formazione rivolto a chi opera o vuole operare nel Terzo Settore con ruoli apicali per far maturare, con approccio multidisciplinare, conoscenze e competenze trasversali.

Due studenti, Giulia Segafredo e Marko Menzel, presenteranno i progetti realizzati durante le 175 ore di stage del Corso, operando in enti Uneba che si occupano di anziani e persone con disabilità nelle province di Padova e Belluno. A coordinare i loro interventi il prof. Angelo Bonfanti, componente del comitato scientifico del Corso.

“Fenomeno resilienza: personale, professionale e sociale” è la relazione d’apertura del convegno: Carlo Romanelli, psicologo del lavoro ed esperto in organizzazione aziendale, indicherà vie di resilienza – per ripartire, rinnovati, dopo il trauma Covid– a case di riposo, Rsa e altri servizi per persone fragili.

Ma gli enti del sociosanitario non profit non sono solo aziende: sono anche patrimoni di valori. Ed a questi si rivolgerà la relazione, in videoconferenza, di don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale di pastorale della salute della Conferenza Episcopale Italiana.

Prima dei due relatori, introduzione del prof. Giorgio Mion, direttore del Corso.

A portare i saluti istituzionali saranno invece mons. Giuseppe Zenti, vescovo della Diocesi di Verona; Daniela Maellare, assessore ai servizi sociali del comune di Verona; Gianluigi Mazzi, presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 9 Scaligera; Raffaele Grottola, direttore dei servizi socio sanitari della Ulss 9 Scaligera; e Francesco Facci, presidente di Uneba Veneto.

L’evento è gratuito ma i posti, nel rispetto delle norme Covid, sono limitati. Ci si iscrive compilando il modulo su www.unebaveneto.org

L’evento è in collaborazione con Diocesi di Verona e Pia Opera Ciccarelli. Non è prevista la trasmissione in streaming.

IL PROGRAMMA

 

Meno restrizioni per i centri diurni con persone con disabilità

L’aggiornamento del Piano di sanità pubblica per il Veneto introdotto con la dgr 727/2021 porta delle novità anche per le strutture sociosanitarie territoriali. Ecco la sezione dell’Aggiornamento che riguarda le strutture sociosanitarie.

In particolare, nei centri diurni per persone con disabilità si può tornare  a gruppi fino a 30 persone.

Diversa è la situazione se qualche utente non è vaccinato o non ha completato ancora il ciclo vaccinale.

Il servizio di trasporto, qualora necessario, viene considerato momento integrante della presa in
carico complessiva.

Innovazione post Covid nel sociosanitario: convegno UniVr & Uneba Veneto

Voci, volti e pratiche dell‘innovazione del non profit sociosanitario si danno appuntamento a Verona, venerdì 2 luglio, alle 15.30, al centro mons.Carraro.

“Resilienza ed innovazione: per i servizi sociosanitari è già domani” è il tema del convegno, rivolto anzitutto a manager, direttori, presidenti, coordinatori dei servizi per anziani, persone con disabilità e altre fragilità.

Organizzano il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona ed Uneba Veneto, che raccoglie quasi 100 enti sociosanitari non profit di radice cristiana nelle 7 province venete.

“Resilienza ed innovazione: per i servizi sociosanitari è già domani” – programma

“Fenomeno resilienza: personale, professionale e sociale” è la relazione d’apertura: Carlo Romanelli, psicologo del lavoro ed esperto in organizzazione aziendale, indicherà vie di resilienza – per ripartire, rinnovati, dopo il trauma Covid– a case di riposo, Rsa e analoghe. Ma gli enti del sociosanitario non profit non sono solo aziende: sono anche patrimoni di valori. Ed a questi si rivolgerà la relazione, in videoconferenza, di don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale di pastorale della salute della Conferenza Episcopale Italiana.

Prima dei due relatori, introduzione del prof. Giorgio Mion.
Ma “Resilienza e innovazione” è anche il gran finale della prima edizione del “Corso di aggiornamento professionale in Management dei sistemi per i servizi sociali e sociosanitari”, percorso di formazione voluto da Dipartimento di Economia Aziendale ed Uneba Veneto. I 20 studenti che hanno completato il Corso riceveranno in questa occasione il meritato attestato. Tre di loro, inoltre, presenteranno i progetti per 3 Uneba Veneto che hanno realizzato, come piste di innovazione e resilienza messe a disposizione, con il coordinamento del prof. Angelo Bonfanti, componente del comitato scientifico del Corso.

L’evento è gratuito ma i posti, nel rispetto delle norme Covid, sono limitati. Ci si iscrive compilando il modulo qui sotto o qui.

Dirigenti, dipendenti e collaboratori di enti Uneba Veneto hanno la priorità.
Si ringraziano Diocesi di Verona e Pia Opera Ciccarelli per la collaborazione.

Non è prevista la trasmissione in streaming.

Premio Angelo Ferro, il 15 giugno si annuncia il vincitore

Martedì 15 giugno alle 17.00 in streaming sulla piattaforma Zoom si terrà la cerimonia di consegna della quinta edizione del “Premio Angelo Ferro per l’innovazione nell’economia sociale” dedicato all’imprenditore, docente e filantropo già presidente della Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus.

Ecco il programma della cerimonia e le modalità di iscrizione. 

Il Premio Angelo Ferro era aperto a tutti gli enti del Terzo Settore con sede in Italia: prevede un primo premio di 10.000 euro e quattro premi da 2.500 euro agli altri finalisti.

Sarà un paese per vecchi. Percorsi di centralità e cura della persona – Convegno formativo a Mirano (VE) e in streaming

Martedì 6 luglio dalle 9.00 alle 13.00 nella cornice del Teatro e Parco Belvedere di Mirano, l’associato Uneba Veneto Casa Luigi Mariutto organizza il convegno

“Sarà un paese per vecchi. Percorsi di centralità e cura della persona” 

L’iniziativa formativa – in presenza secondo i canoni di sicurezza Covid e contemporaneamente in streaming – vuole porre l’attenzione all’immediato futuro del Long
Term Care, anche alla luce delle esperienze della crisi pandemica e delle previsioni per il settore nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

“Sarà un paese per vecchi. Percorsi di centralità e cura della persona”

“Idee per valorizzare l’età anziana, innovare le politiche di cura, costruire il futuro dei servizi”

Programma

  • 8.30 – accoglienza e segreteria
  • 9.00 – Saluto Presidente I.P.A.B. Luigi Mariutto, dott. Giuseppe Marchese
    Saluti dei rappresentanti delle istituzioni
  • 9.30 – Introduzione: agire per il cambiamento.
    Franco Iurlaro, Direttore Generale C.S. “Luigi Mariutto” Mirano
  • 10.00 – Far fiorire il capitale umano nelle residenze anziani: il “dopo” sarà un “oltre”.
    Letizia Espanoli, consulente e formatrice, fondatrice del modello Sente-mente®
  • 10.30 – Il percorso di cambiamento dei servizi alla persona.
    Fabio Bonetta, Direttore Generale Asp ITIS Trieste
  • 11.00 – coffee break
  • 11.30 – Perché il futuro non ci trovi impreparati.
    Giorgio Pavan, Direttore Generale C.S. ISRAA Treviso
  • 12.00 – La narrazione di una cultura organizzativa coraggiosa e visionaria.
    Daniele Roccon, Direttore C.S. “A. Galvan” Pontelongo (PD) e C.R.A.U.P. Piove di Sacco (PD)

La partecipazione è gratuita, previa prenotazione per consentire il rispetto, in presenza, del numero di posti disponibili in Teatro secondo le prescrizioni di sicurezza Covid.

L’evento sarà trasmesso in streaming.

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