Rsa senza dolore – Convegno OIC a Padova

La “Rsa senza dolore” è l’orizzonte del convegno “Senza dolore… in tutte le stagioni della vita”  organizzato da Fondazione Opera Immacolata Concezione con Uneba  Veneto. Si svolge sabato 28 ottobre alla Civitas Vitae in via Toblino 53 a Padova. Partecipazione gratuita, bisogna però registrarsi.

Tra i vari relatori:

  • l’associato Uneba Lombardia Fondazione Don Gnocchi presenterà la sua esperienza di Rsa senza dolore con la relazione di Anna Fontanella, direttore sanitario della Rsa Istituto Palazzolo
  • “Cure integrate per tutte le stagioni della vita nella Fondazione OIC Padova” è il tema che tratterà Michela Rigon, direttore sanitario di Fondazione OIC
  • Fabio Toso, direttore generale OIC e vicepresidente di Uneba nazionale, parteciperà alla tavola rotonda  “Cosa significa Rsa  senza dolore? Quali primi passi muovere per un progetto condiviso?”

Uneba Veneto scrive alla Regione: più risorse a sociale e sociosanitario sono un investimento

Elisabetta Elio, direttrice dell’ente associato Uneba Veneto Pia Opera Ciccarelli, consigliera Uneba Veneto e Uneba nazionale, ha ricevuto lunedì 3 ottobre il  riconoscimento “Rosa d’argento, Donne del nostro tempo testimoni di fede, speranza e carità”.

Ad attribuirlo sono i Frati Minori di Assisi: la cerimonia si è tenuta nel convento della Porziuncola ad Assisi il 3 ottobre ,  giorno del Transito, cioè la nascita al Cielo di San Francesco. A conferire il premio è stato il Custode della Porziuncola, fr. Massimo Travascio

L’evento è parte delle celebrazioni ufficiali di San Francesco, patrono d’Italia.

“In ricordo di Frate Jacopa –scrivono i Frati Minori-, la nobildonna romana amica di san Francesco presente alla Porziuncola nell’imminenza del Transito, la “Rosa d’argento” – annuale riconoscimento attribuito a una donna del nostro tempo testimone di fede, speranza e carità – verrà consegnata alla sig.ra Elisabetta Elio, sposata con tre figli, consigliera nazionale e regionale in Uneba, un’associazione degli enti socio sanitari non-profit voluta 70 anni fa da papa Paolo VI e direttrice di un centro per anziani di Verona, la Fondazione Pia Opera Ciccarelli. E’ in pensione da marzo 2022 ma rimarrà in servizio nella sua posizione di direttrice generale fino a fine anno. È stata nel direttivo di Adoa Verona e referente dell’area anziani dell’Associazione Diocesana Opere Assistenziali di Verona per 2 mandati, dal 2014 al 2021. Ha dovuto gestire fin dalla prima ondata il Covid nelle residenze dove lavora. Anche lei e la sua famiglia sono stati colpiti dal Covid, ma è sempre rimasta a disposizione, anche da remoto, per dare supporto ai suoi collaboratori e agli enti vicini. La realtà di cui è direttrice generale dal 2012 ha più di 600 dipendenti con diverse sedi in provincia di Verona”.

“Ricoprire il ruolo di direttrice durante l’emergenza  – ha detto Elio ricevendo il Premio –  non è stato semplice, credo che il mio compito principale sia dare fiducia a tutti gli altri, mostrare sicurezza e determinazione. Sono in Fondazione da ventisei anni e porto avanti un testimone che è stato custodito da altri prima di me: ritengo importante dare il mio contributo per la continuità di quest’opera”

Elisabetta Elio ha voluto condividere il premio ricevuto per l’impegno nei duri anni della pandemia con i colleghi di Uneba.


Primi aiuti al sociosanitario nel decreto Aiuti Ter – Uneba trova ascolto nella politica

Il decreto Aiuti Ter approvato dal Consiglio dei Ministri di venerdì 16 settembre  contiene anche delle misure di sostegno agli enti del sociosanitario e al Terzo Settore.

“Con il decreto Aiuti Ter – ha fatto sapere il Governo –  arriverà uno stanziamento di 400 milioni per il Servizio Sanitario Nazionale, suddiviso tra le regioni e province autonome per far fronte ai rincari nel settore ospedaliero, comprese Rsa e strutture private”.

Per analizzare nel dettaglio i provvedimenti di interesse degli enti, ed eventuamente esprimere una valutazione, Uneba attende la pubblicazione del testo definitivo del decreto.

Senza dimenticare che si tratterà comunque di un decreto legge, che quindi Camera e Senato dovranno convertire in legge il decreto legge entro due mesi,e  potranno modificarlo.

Restano importanti, comunque, le manifestazioni di attenzione e i segnali di attenta considerazione registrati dopo il nostro appello alla politica in vista delle elezioni e dopo la nostra protesta a seguito del mancato inserimento del settore sociosanitario tra i beneficiari del decreto legge Aiuti bis.

“Ci fa molto piacere – ha dichiarato il senatore Gilberto Pichetto di Forza Italia, viceministro allo sviluppo economico –  che nel Dl Aiuti ter, facendo seguito alle nostre richieste, il terzo settore e soprattutto gli enti socio-sanitari che operano nel mondo della cura degli anziani possano avere i ristori che meritano. Adesso la tappa ulteriore sarà andare incontro all’appello di Uneba che denuncia l’aumento delle rette a carico delle famiglie che hanno un proprio caro anziano accolto in Rsa: Forza Italia presterà particolare attenzione a questa situazione”.

“In queste settimane ho raccolto sul territorio la preoccupazione del mondo del terzosettore e delle RSA per il caro bollette. Per questo, insieme a tutti parlamentari del PD, abbiamo chiesto al Governo un intervento urgente. L’esecutivo ha accolto la nostra proposta e nel Decreto aiuti ter sono stati stanziati i primi 120 milioni di euro”, scrive  su Facebook il senatore Alessandro Alfieri (PD)

“Chiediamo al Governo -aveva dichiarato prima dell’approvazione del  Decreto Aiuti Ter il senatore Antonio De Poli (Udc) -di inserire i  sostegni al Terzo settore nel decreto aiuti ter. Abbiamo il dovere di supportare e aiutare coloro che si occupano delle persone più in difficoltà come anziani, persone con disabilità e minori. Parliamo di realtà che garantiscono la coesione sociale  del Paese e nei territori”.

“La tutela dei beni comuni e delle persone, cioè le nobili missioni degli enti non profit, non può essere penalizzata rispetto alle attività delle imprese profit. Serve sanare questa ferita nel Decreto Aiuti Ter”, aveva dichiarato la deputata Elena Carnevali (Partito Democratico)

“Gli organismi di rappresentanza del Terzo Settore, e in particolare quelli delle RSA,hanno ragione a lamentare l’assenza, entro l’attuale decreto (…) di ristori contro il caro bollette per gli enti non profit”, aveva dichiarato, al momento della discussione del decreto Aiuti Bis, Stefano Lepri, responsabile del Terzo Settore per il Partito Democratico.

Costanti sono stati anche i contatti e il dialogo con la deputata Silvana Comaroli (Lega Nord), presidente dell’associato Uneba Fondazione Soncino, cheaveva incontrato Uneba e Aris; il senatore Antonio Misiani (Partito Democratico).

“Condivido e rilancio l’appello di Uneba”, aveva dichiarato Patrizia Baffi, consigliera regionale di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia.

Condivido e faccio mie le preoccupazioni di Uneba: la politica ha ignorato il Terzo Settore sociosanitario”, aveva scritto Emanuele Alecci, candidato al Senato per il Partito Democratico.

Le deputate del Partito Democratico Alessia Rotta e Beatrice Lorenzin hanno visitato l’associato UnebaVeneto Pia Opera Ciccarelli,  la cui direttrice Elisabetta Elio ha ripetutamente rilanciato l’appello di Uneba. Mentre recente è anche la visita del sottosegretario Andrea Costa (Noi Moderati) al Villaggio del Ragazzo, associato Uneba Liguria

(Se abbiamo dimenticato qualche pubblica presa di posizione in difesa dell’appello di Uneba di deputati o senatori, scriveteci a info@uneba.org e aggiungiamo)

Decreto Aiuti Bis: la politica ignora il sociosanitario non profit

ROMA , 14 SETTEMBRE – “Ieri sera il Senato ha deciso di aumentare le rette a carico delle famiglie che hanno un proprio caro anziano accolto in Rsa”.
Uneba mette in evidenza così le conseguenze del voto sul decreto legge Aiuti Bis. Come infatti ha ricordato il Forum del Terzo Settore, il testo è stato approvato senza gli emendamenti che prevedevano sostegni anche agli enti di Terzo settore.

“Negare questi sostegni- evidenzia il Comitato Esecutivo di Uneba nazionale, riunitosi oggi a Roma- agli enti che si dedicano ai più fragili, significa farli affogare, con costi dell’energia così spropositati. O volete che facciano stare gli anziani novantenni al freddo per risparmiare?”.

“Nella crisi attuale, perché gli enti non profit possano (faticosamente!) sopravvivere, sono dolorosi ma inevitabili aumenti delle rette a carico delle famiglie. Ma questi aumenti sarebbero stati molto inferiori se il Senato avesse inserito nel decreto legge Aiuti Bis gli emendamenti proposti. Dopo il voto di ieri sera, gli aumenti rischiano di essere maggiori: le famiglie degli anziani, o delle persone con disabilità, possono chiederne conto ai senatori, e ai partiti tutti”.

“Che fine hanno fatto – si domanda il Comitato Esecutivo Uneba – tutte le manifestazioni di attenzione a parole, che abbiamo ricevuto e che riceviamo da tutte le forze politiche?
Una prima risposta, amarissima, l’abbiamo ricevuta ieri sera.
Ma non ci arrendiamo. E conserviamo una ultima prospettiva. Un estremo appello, perché nella prossima, annunciata serie di misure contro il caro energia ci sia, finalmente, l’attenzione a cui il non profit e gli anziani, minori, persone con disabilità hanno diritto”.

La mancanza di sostegno agli enti non profit che si dedicano ai più fragili in questo momento così drammatico rischia di mettere a rischio la sostenibilità stessa degli enti: già ora alcuni enti hanno ridotto i servizi, in futuro i più piccoli potrebbero essere costretti a chiudere.

A comporre il Comitato Esecutivo di Uneba sono: Franco Massi (presidente nazionale Uneba) Fabio Toso (Uneba Veneto), Andrea Blandi (Uneba Toscana), Santo Nicosia (Uneba Sicilia), Marco Petrillo (Uneba Lombardia), Giuseppe Guaricci (Uneba Puglia), Fabio Cavicchi (Uneba Emilia Romagna), Giovanni Di Bari (Uneba Marche), Amedeo Prevete (Uneba Piemonte), don Pino Venerito (Uneba Campania), Giuseppe Grigoni (Uneba Liguria) e Matteo Sabini (Uneba Fvg).

Uneba è l’associazione di categoria di riferimento del non profit sociosanitario in Italia. Ha quasi 1000 enti associati, quasi tutti non profit di radici cristiane. In maggioranza strutture residenziali per anziani fragili, ma anche realtà per minori con difficoltà famigliari, bambini e adulti con disabilità, persone con problemi di salute mentale, donne vittime di maltrattamenti…

Appello Uneba alla politica – Bollette e tasse affondano fondazioni e associazioni

comunicato stampa

GOVERNO, PARLAMENTO, REGIONI, CANDIDATI ALLE ELEZIONI: SE CI TENETE AGLI ANZIANI PIU’ FRAGILI, E’ IL MOMENTO DI DIMOSTRARLO

Appello di Uneba, voce del non profit delle Rsa: serve un intervento immediato sul caro bollette. Perché la spesa per l’energia è spesa per la salute degli anziani.

Sul non profit un’altra tegola: le recenti modifiche al Codice del Terzo Settore portano ad un aumento di Ires Imu e Irap per le Fondazioni e Associazioni

“Se avete a cuore gli anziani più fragili dei vostri paesi e delle vostre città, ora è il momento di dimostrarlo”.
L’appello è rivolto al Governo, al Parlamento, ai candidati alle elezioni del 25 settembre e alle Regioni da Uneba, associazione di categoria e voce di centinaia di Rsa e altre strutture sociosanitarie senza scopo di lucro, che da secoli sono la spina dorsale dell’assistenza ai più fragili, presente in tutta Italia.

Uneba pensa ai 285 mila anziani che vivono in Rsa, perché solo qui trovano l’assistenza di cui la loro grande fragilità ha bisogno. Il 52% dei posti letto per Rsa in Italia è gestito da enti non profit.

Trenta mesi di pandemia hanno ferito le Rsa, e ora altre 3 preoccupazioni: i costi dell’energia, le norme fiscali penalizzanti e il blocco delle quote regionali. Senza un intervento rapido e concreto di Parlamento Governo e Regioni, centinaia di onlus affonderanno. E gli anziani, a quel punto?

1- ENERGIA – “La prima preoccupazione – illustra Franco Massi, presidente nazionale di Uneba – è il disastroso aumento dei costi dell’energia. Chiedere un sacrificio alle famiglie con un aumento delle rette sarà, purtroppo, inevitabile, ma è indispensabile un urgente sostegno pubblico. Auspichiamo un segnale già negli emendamenti al decreto Ristori nei prossimi giorni”.
“Perché – spiega Massi – nei nostri centri, nelle nostre Rsa, non possiamo abbassare il riscaldamento negli ambienti in cui vivono i nostri anziani, né, per fare un esempio, rinunciare ai letti elettrici che permettono anche ai più fragili di alzarsi. E questi sono solo alcuni esempi. La spesa per l’energia è una spesa per la loro salute. Volete tagliare sulla salute degli anziani?”

2- AUMENTO DELLE TASSE – “Dopo la pandemia e il costo dell’energia – aggiunge Massi-, i servizi non profit per i più fragili rischiano una terza botta. Arriva dalla Riforma del Terzo Settore. Le recenti modifiche al Codice del Terzo Settore, volute dal Ministero del Lavoro, portano ad un aumento di Ires, Imu e Irap per Fondazioni e Associazioni. E andiamo verso la scomparsa delle Onlus. Perché – ci rivolgiamo alle forze politiche- volete mettere in ulteriore difficoltà enti che senza scopo di lucro, da decenni se non da secoli, si dedicano con professionalità ai più fragili?”

3- QUOTE REGIONALI – “A stress della pandemia, aumento dei costi dell’energia e aumento delle tasse si somma il mancato adeguamento delle quote sanitarie. In molte parti d’Italia, il contributo che le Regioni danno alle Rsa per l’accoglienza degli anziani è fermo da molti anni. E siccome ogni altro costo ogni anno aumenta, è come se il sostegno ogni anno diminuisse. Quali Regioni avranno il senso di responsabilità di dare un sostegno all’assistenza agli anziani?”

O UN INTERVENTO, O SI AFFONDA – Se Parlamento, Governo e Regioni non dimostreranno di avere davvero a cuore gli anziani più fragili subito, le Rsa non profit continueranno ad affondare. Dopo le perdite di 2020 e 2021 per la pandemia, nel 2022, con il rincaro dell’energia, le perdite saranno per ogni posto letto in Rsa e nelle strutture residenziali per disabili da 10 a 20 euro al giorno. Si rischiano pesanti aumenti delle rette a carico delle famiglie.
Proseguire così sarebbe impossibile. Tagli ai servizi agli anziani, chiusure di enti e perdite di posti di lavoro sarebbero all’orizzonte.

Da decenni o secoli noi enti non profit di radici cattoliche ci prendiamo cura dei più fragili.
Una sola cosa chiediamo: poter continuare la nostra missione e la cura delle persone fragili.

Sicurezza – Corso RLS 32 ore a Padova con Uneba Veneto

Uneba Veneto organizza un corso di formazione per Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

Si svolge dalle 9 alle 17.30 i mercoledì 3, 10, 17 e 24 novembre 2021 , in presenza, alla Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus in via Toblino 53  a Padova. Docente l’ing. Michele Franchi.

Costo: 340 euro per enti associati Uneba, 500 euro per enti non associati

Iscrizione entro giovedì 28 ottobre.

Il programma del corso è stato integrato per affrontare anche gli aspettispecifici della gestione del rischio da COVID-19, così da approfondire i contenuti dei protocolli nazionali condivisi sulle misure anticontagio che prevedono, tra l’altro, una funzione attiva del RLS nella riorganizzazione aziendale necessaria a limitare la diffusione del Coronavirus SARS-CoV-2.

Preparazione automatizzata delle dosi dei farmaci: il Veneto dà l’ok e le procedure ai Centri servizi per anziani

Regole comuni per l’utilizzo nei centri servizi per anziani (Rsa, case di riposo…) di sistemi automatici di preparazione delle dosi giornaliere di farmaci per gli ospiti.

Le fissa la Regione Veneto con la delibera della giunta regionale 1023 del 28 luglio 2021, pubblicata sul Bur del 10 agosto 2021, “Dispensazione delle terapie orali solide in dose unitaria presso i Centri servizi qualificati tali ai sensi della normativa regionale di riferimento”.

Le “Indicazioni tecnico-operative per l’introduzione all’interno dei Centri servizi (CS) di un sistema automatizzato di dispensazione personalizzata di terapie in dose unitaria”, approvate con la dgr 1023, stabiliscono tra l’altro:

  • cosa deve fare il Centro servizi per anziani che decide di dotarsi di questo sistema, a partire dagli elementi che deve prevedere la nuova procedura per i farmaci che l’ente deve predisporre
  • come cambia l’accordo contrattuale tra Ulss e Centro servizi se il Centro servizi utilizza il sistema automatizzato

Le “Indicazioni tecnico-operative” prevedono anche la possibilità che il sistema automatizzato presente in un Centro servizi prepari le terapie anche per gli ospiti di un altro Centro servizi del medesimo ente gestore e che fa capo alla stessa Ulss.

Gli enti in Veneto che già utilizzano sistemi automatizzati di dispensazione personalizzata di terapie, spiega la delibera, hanno 90 giorni di tempo per uniformarsi alle “Indicazioni tecnico-operative”. E’ questo il caso ad esempio della Fondazione Santa Tecla di Este, associato Uneba Veneto, che venerdì 15 giugno ha inaugurato il suo Armadio Farmaci Robotizzato  in grado di preparare fino a 60 buste monodose al minuto attingendo a 244 farmaci diversi.

Come evidenzia la Regione Venetonel suo comunicato stampa, la delibera serve a rendere più sicura la dispensazione dei farmaci nei centri servizi: diventa praticamente impossibile, o rarissimo, l’errore umano. Inoltre, in questo modo si riduce di molto il tempo di preparazione delle terapie, liberando così tempo per l’assistenza infermieristica. Se a preparare le dosi singole di farmaci ci pensa anzitutto il sistema automatizzato, le infermiere e gli infermieri hanno più tempo per dedicarsi agli anziani. E non c’è cura migliore della relazione.

La delibera 1023 premia il lavoro che da oltre 2 anni Uneba Veneto porta avanti su questo tema, chiedendo alla Regione il via libera e le indicazioni per l’utilizzo, nel pieno rispetto della normativa regionale, di questi sistemi automatici come investimento in tecnologia che va a solo beneficio della qualità del servizio agli anziani fragili.

Fonte: www.uneba.org

Foto: Fondazione Santa Tecla di Este

Uneba Veneto scrive all’on. Bendinelli: quali le sue proposte per risolvere l’emergenza infermieri?

Nelle strutture sociosanitarie del Veneto manca più del 30% degli infermieri necessari. Perché infermieri non ce ne sono sul mercato del lavoro, e perché infermieri delle strutture sociosanitarie, nel corso della pandemia, sono stati assunti dalla sanità pubblica.
Che fare? Anche se non è una soluzione definitiva al problema “nell’immediato- afferma il presidente Francesco Facci per tutta Uneba Veneto-, un’azione utile potrebbe essere quella di affiancare agli infermieri presenti nelle strutture sociosanitarie quegli operatori sanitari specializzati che potrebbero svolgere alcune mansioni di supporto alla prestazione infermieristica, così da garantire alle persone ospiti quell’assistenza che già oggi è fortemente compromessa. Non si tratta di sostituire personale infermieristico con altro personale, si tratta di affiancare gli infermieri presenti e sottodimensionati con personale formato appositamente per svolgere attività di supporto”.
L’onorevole Davide Bendinelli di Italia Viva, sindaco di Garda (Vr) e già assessore al sociale in Veneto, ha firmato un’interpellanza presentata alla Camera in cui chiede “quali iniziative intenda assumere il governo in relazione alla delibera (305) della Regione Veneto per garantire adeguati standard qualitativi ai servizi socio-sanitari, nel rispetto delle qualifiche professionali e della salute e sicurezza degli assistiti”.
Vista questa interpellanza, il presidente di Uneba Veneto Francesco Facci, a nome dell’associazione tutta, ha scritto a Bendinelli una lettera intitolata  “Quale soluzione concreta al problema della carenza di infermieri nelle strutture sociosanitarie venete?” Nella lettera, Facci riepiloga la situazione, con la drammatica carenza di infermieri nel sociosanitario e la risposta, seppur parziale, data dalla dgr 305. Infine, si rivolge a Bendinelli: “Con piacere ed interesse vorremmo ascoltare le sue proposte per fronteggiare le diverse criticità che stanno travolgendo il mondo dell’assistenza sociosanitaria e sociale
Scarica da qui o leggi qui sotto la lettera di Uneba Veneto a Bendinelli.

Alla Fondazione Santa Tecla di Este inaugurato il sistema digitale automatico che prepara con precisione e velocità le dosi giornaliere di farmaci

Venerdì 18 l’inaugurazione con l’assessore regionale Manuela Lanzarin e il presidente della Fondazione Cariparo Gilberto Muraro

ESTE – Precisione, velocità, sicurezza e trasparenza per uno dei momenti più importanti e delicati: la preparazione dei vari farmaci per ciascuna anziana e ciascun anziano ospite di struttura residenziale.

E’ quanto assicura l’ATPDS (Automatic Tablet Dispensing and Packaging System) installata in Fondazione Santa Tecla, centro servizi per anziani di Este.

Si tratta di un sistema computerizzato per la preparazione delle bustine contenenti i farmaci giornalieri secondo le prescrizioni mediche per ciascun anziano.

Come funziona?

Una volta inseriti negli scomparti della apparecchiatura i singoli farmaci, ATDPS rapidamente e senza errori prepara bustine di plastica sigillate, con stampato sopra il nome dell’anziano o dell’anziana, che contengono esattamente i farmaci di cui ha bisogno.

Come fa la macchina a sapere quali farmaci?

ATDPS dialoga con la Cartella sociosanitaria digitale che da 3 anni Fondazione Santa Tecla ha introdotto per ciascuno degli ospiti. Questa Cartella contiene tutte le informazioni e i dati sulla salute dell’anziano o dell’anziana, e tra queste la prescrizione farmacologica del medico curante.

ATDPS, inoltre, registra nel suo archivio il contenuto di ogni bustina sigillata con le dosi di farmaci cbe essa prepara, e la relativa data: garantisce quindi la massima trasparenza sui medicinali prescritti e assunti.

Fino ad ora la preparazione dei farmaci era compito svolto a mano da infermiere e  infermieri. Il tempo che ora si libera, lo dedicheranno alla relazione con l’anziano. In cui nessuna macchina li può sostituire. Puntare su ATDPS è un passo dell’impegno costante a migliorare la qualità dell’assistenza, ed una tappa dell’evoluzione di Fondazione Santa Tecla. Fedele pero’ alla stessa missione di quando è nata nel 1843: prendersi cura delle persone fragili a Este.

Per Fondazione Santa Tecla l’ingente investimento per ATPDS -una scelta coraggiosa in questi tempi di difficoltà economiche per il non profit sociosanitario- è stato possibile solo grazie al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Venerdì 18 giugno alle 16.30 inaugurazione e benedizione della nuova apparecchiatura ATPDS, con la partecipazione dell’assessore a sanità e politiche sociali del Veneto Manuela Lanzarin e del presidente di Fondazione Cariparo Gilberto Muraro. Invitato anche il presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco Giorgio Palù. A presentare la ATPDS sarà il presidente di Fondazione Santa Tecla Matteo Segafredo.

Le cautele necessarie per la pandemia ancora in corso impediscono di aprire al pubblico l’inaugurazione: ce ne scusiamo anzitutto con i famigliari degli anziani. Sito e pagina Facebook di Fondazione Santa Tecla racconteranno comunque nel dettaglio l’evento.