Emergenza Infermieri: come può aiutarvi Uneba Veneto? – Questionario

La carenza di infermieri nei centri di servizi per anziani è un’emergenza, non solo veneta (come emerso al recente congresso Uneba Veneto), ma anche nazionale. Da tempo Uneba Veneto cerca di sostenere gli enti, e abbiamo già dei progetti in campo. Per capire meglio come aiutarvi, vi chiediamo 5 minuti per compilare questo questionario.

Per favore, compilatelo 1 volta sola per ogni ente.

Sicurezza – Corso RLS 32 ore a Padova con Uneba Veneto

Uneba Veneto organizza un corso di formazione per Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

Si svolge dalle 9 alle 17.30 i mercoledì 3, 10, 17 e 24 novembre 2021 , in presenza, alla Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus in via Toblino 53  a Padova. Docente l’ing. Michele Franchi.

Costo: 340 euro per enti associati Uneba, 500 euro per enti non associati

Iscrizione entro giovedì 28 ottobre.

Il programma del corso è stato integrato per affrontare anche gli aspettispecifici della gestione del rischio da COVID-19, così da approfondire i contenuti dei protocolli nazionali condivisi sulle misure anticontagio che prevedono, tra l’altro, una funzione attiva del RLS nella riorganizzazione aziendale necessaria a limitare la diffusione del Coronavirus SARS-CoV-2.

Uneba e la rete dell’accoglienza: Congresso Uneba 2021 a Lignano Sabbiadoro

Reti di accoglienza, PNRR ed emergenza infermieri: il non profit che assiste i più fragili guarda al futuro

DA GIOVEDÌ 7 A SABATO 9 A LIGNANO SABBIADORO (UDINE)
IL 16° CONGRESSO DI UNEBA, VOCE DI 1000 ENTI PER ANZIANI, DISABILI, MINORI

Venerdì 9 la relazione di mons.Gervasoni, vescovo di Vigevano, su “Oltre l’individualismo, verso la comunità,ovvero la forma comunitaria dell’azione sociale della Chiesa”

PROGRAMMA DEL CONGRESSO UNEBA

“Uneba e la rete dell’accoglienza – Oltre l’individualismo, verso la comunità” è il tema del sedicesimo congresso nazionale di Uneba, associazione di categoria che raccoglie 1000 enti in tutta Italia, quasi tutti non profit di radici cristiane. Gli enti Uneba sono in maggioranza Rsa e strutture residenziali per anziani, ma si dedicano anche a persone con disabilità, minori fragili, salute mentale, dipendenze e altre fragilità.

Da giovedì 7 a sabato 9 i delegati congressuali, in arrivo da tutta Italia, si ritrovano al Bella Italia EFA Village di Lignano Sabbiadoro, provincia di Udine. Il Congresso elegge il nuovo consiglio nazionale Uneba ma dà anche le linee di indirizzo per lo sviluppo dell’associazione.

Giovedì 7 il Congresso si apre con la celebrazione dei 70 anni di storia di Uneba, nata tra il 1950 e il 1951, con l’intervento di Maurizio Giordano, presidente onorario di Uneba, autore de “L’Uneba nella storia dell’assistenza”. Previsti anche gli interventi di Franco Massi, presidente di Uneba dal 2017; del segretario Luciano Conforti; del tesoriere Alessandro Baccelli. A fare gli onori di casa Matteo Sabini, presidente di Uneba Friuli Venezia Giulia.

“Oltre l’individualismo, verso la comunità, ovvero la forma comunitaria dell’azione sociale della Chiesa” è il tema della relazione su cui si incentra il convegno interno al congresso Uneba, al via venerdì 9 alle 9.30 La terrà mons.Maurizio Gervasoni, vescovo di Vigevano, delegato per la pastorale del lavoro e per la pastorale sociale presso la Conferenza episcopale lombarda.

Prima di lui, gli interventi delle autorità: invitato il ministro della salute Roberto Speranza, già certi l’assessore alla salute e vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi, il sindaco di Lignano Luca Fanotto. Dopo di loro i contributi di don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale Pastorale della Salute CEI; Franco Bettoni, presidente dell’Inail; Giacomo Bazzoni, vicepresidente dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Attesi anche i presidenti delle altre associazioni di categoria del settore sociosanitario, con cui Uneba ha strettamente collaborato in quest’anno di Covid: padre Virginio Bebber di Aris, Mariuccia Rossini di Agespi, Sebastiano Capurso di Anaste, Mariuccia Rossini di Agespi, Sergio Sgubin di Ansdipp.

Nel pomeriggio, oltre alle relazioni delle Commissioni interne a Uneba, Giovanni Di Bari e Virginio Brivio di Uneba presenteranno la relazione: “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): generare sostenibilità partendo dai più fragili”. Sul Pnrr Uneba, assieme alle altre associazioni di categoria, ha presentato al Governo Draghi dettagliate proposte. Chiedendo, ad esempio, più corsi per operatori sociosanitari, più posti nei corsi di laurea per infermieri e per medici, specialmente geriatri, e misure straordinarie e urgenti per portare in Italia dall’estero gli infermieri di cui gli anziani in casa di riposo hanno bisogno, e che in Italia non ci sono, in parte perché attratti a sé dalla sanità pubblica.

Fonte: uneba.org

Mancano infermieri in rsa: Uneba e Regione Veneto a confronto sull’emergenza

L’intervento dell’assessore Manuela Lanzarin al convegno del non profit che si dedica ad anziani e persone fragili

Uneba Veneto, Facci confermato presidente regionale, Elio vice. I presidenti provinciali: Bortoluz. Toso, Cimetta, Scalabrin, Elio, Dal Grande

MESTRE – I problemi di carenza di personale per il settore sociosanitario -le Rsa. anzitutto- non dureranno solo per i prossimi mesi, ma per anni.

Una soluzione – un complesso di soluzioni- si trova solo lavorando insieme.

E’ il messaggio emerso dal congresso di Uneba Veneto, la voce del non profit sociosanitario in Veneto, con quasi 100 enti associati, in netta crescita negli ultimi anni: dai centri di servizio per anziani fino alle strutture per persone con disabilità o minori fragili. Il congresso si è svolto venerdì 24 settembre in Casa Cardinal Urbani a Zelarino – Mestre, ospiti di Opera Santa Maria della Carità.

“Bisogna intervenire subito: i nostri enti vivono una situazione drammatica”, ha detto, accorato, Francesco Facci, presidente Uneba Veneto.
“La carenza di personale sta mettendo a rischio non solo la tenuta delle nostre strutture, ma di tutto il sistema sociosanitario in Veneto”, ha aggiunto Patrizia Scalabrin di Opera Santa Maria della Carità.

“La carenza del personale è la mia principale preoccupazione” ha confermato l’assessore a sanità e politiche sociali della Regione Veneto Manuela Lanzarin, ospite al Congresso Uneba Veneto. “Ogni anno formiamo 1200 infermieri nelle Università quest’anno siamo saliti a 1450, ma il nostro fabbisogno è 3000”. E oltretutto le misure previste dal Pnrr portano con sé un ulteriore netto aumento della domanda di infermieri.
“Va fatta – ha aggiunto Lanzarin. una riflessione a livello nazionale. Dobbiamo fare una inversione netta e mettere in discussione modelli organizzativi. E forse pensare di formare persone dedicate a settori specifici per evitare il travaso di personale tra settore ospedaliero e settore territoriale”.
“Sull’operatore sociosanitario specializzato intendiamo andare avanti”, aggiunge Lanzarin, in attesa della sentenza di merito del Consiglio di Stato sul tema.

“Impossibile pensare a evoluzione del sistema senza una evoluzione delle competenze del personale”, ha notato Luigi Pais dei Mori, componente del comitato centrale della Fnopi (gli ordini degli infermieri), durante il confronto con Facci e Lanzarin.

Uneba Veneto ha interrogato Lanzarin sulla mancata presenza dei rappresentanti degli enti gestori nel “Tavolo di lavoro per l’inserimento di personale infermieristico nei Centri di Servizi per anziani non autosufficienti” previsto dal decreto 85 del 30 agosto 2021. “E’ solo per una prima fase, per avere prima una visione regionale e capire le possibili soluzioni. Successivamente ci sarà un momento di confronto con voi enti gestori”.

In occasione del Congresso, Uneba Veneto ha rinnovato le sue cariche per il triennio 2021-2024.

Confermato come presidente regionale Francesco Facci, 61 anni, di San Donà di Piave (Ve), direttore di Fondazione Santa Tecla di Este (Pd). Vicepresidente Elisabetta Elio, direttore della Pia Opera Ciccarelli di San Giovanni Lupatoto (Verona).

I nuovi presidenti provinciali sono: Roberta Bortoluz per Uneba Belluno, Fabio Toso per Uneba Padova, Gino Cimetta per Uneba Treviso, Patrizia Scalabrin per Uneba Venezia-Rovigo, Elisabetta Elio per Uneba Verona, Giancarlo Dal Grande per Uneba Vicenza.

In consiglio regionale assieme a presidenti regionale e provinciali, entrano anche Diego Brida e Cinzia Pierobon per Uneba Belluno, Marco Sossai per Uneba Treviso, Gianangelo Favaretto e Ilenia Favaro per Uneba Venezia-Rovigo, Andrea Pizzoccaro e Paolo Rossi per Uneba Verona, Maria Luisa Soldà per Uneba Vicenza. Con loro, per cooptazione anche Bruno Bulf, Carlo Donadel, Davide Fasoli e Daniela Perenzin.

Confermati come revisori dei conti Enrica Favaro (presidente del collegio dei revisori dei conti), Tomas Chiaramonte e Stefano Rizzo.

Eletto il nuovo consiglio di Uneba Veneto, Facci confermato presidente

Uneba Veneto ha confermato come presidente regionale Francesco Facci, di San Donà di Piave, direttore di Fondazione Santa Tecla di Este.
I nuovi presidenti provinciali sono:

  • Roberta Bortoluz (Casa Kolbe) per Uneba Belluno
  • Fabio Toso (Opera Immacolata Concezione) per Uneba Padova
  • Gino Cimetta (Fondazione Maria Rossi) per Uneba Treviso
  • Patrizia Scalabrin (Opera Santa Maria della Carità) per Uneba Venezia-Rovigo
  • Elisabetta Elio (Pia Opera Ciccarelli) per Uneba Verona
  • Giancarlo Dal Grande (Casa Don Bruzzo) per Uneba Vicenza

In consiglio regionale per il triennio 2021-2024, assieme a presidenti regionale e provinciali, entrano anche Diego Brida (Limana Servizi) e Cinzia Pierobon (Casa del Sole) per Uneba Belluno, Marco Sossai (parrocchia di Santa Lucia di Piave) per Uneba Treviso, Gianangelo Favaretto (IRE) e Ilenia Favaro (Casa Don Allegri) per Uneba Venezia-Rovigo, Andrea Pizzoccaro (Fondazione Meritani) e Paolo Rossi (Fermo Sisto Zerbato) per Uneba Verona, Maria Luisa Soldà (Fondazione Marzotto) per Uneba Vicenza. Con loro, per cooptazione anche Carlo Donadel, Davide Fasoli e Daniela Perenzin.

Confermati come revisori dei conti Enrica Favaro (presidente del collegio dei revisori dei conti), Tomas Chiaramonte  (Fondazione Marangoni e Fondazione San Giuseppe) e Stefano Rizzo (Irpea).

Le elezioni si sono svolte durante il congresso Uneba Veneto del 24 settembre 2021.

Richiesta di audizione di Uneba Veneto in V Commissione Regionale Sanità e Sociale

Il Gruppo Partito Democratico Veneto, prima della pausa estiva dei lavori del Consiglio Regionale, ha formalmente richiesto alla Presidente della Commissione Consiliare Sanità e Sociale di programmare alcune sedute per affrontare le questioni più urgenti e importanti riguardanti i Centri Servizi per Anziani.

A tale proposito, ha chiesto che la Commissione si avvalga del contributo di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti.

“L’apporto di ciascuno – dichiarano i consiglieri Pd – ci aiuterà ad affrontare con maggiore consapevolezza e cognizione di causa provvedimenti legislativi di grande rilievo, a partire dal prossimo bilancio regionale di previsione e riforma delle Ipab.”

IL TESTO DELLA RICHIESTA DI AUDIZIONI

“La revisione delle professioni sanitarie”, convegno al congresso Uneba Veneto

Il Congresso Regionale Uneba Veneto 2021 e i collegati Congressi Provinciali si svolgono venerdì 24 settembre a Mestre, nella Casa Cardinal Urbani in via Visinoni 4/c, a Zelarino, dalle 14.30.

Depliant di presentazione del Congresso Uneba Veneto

Scheda di iscrizione al Congresso Uneba Veneto

La prima parte sarà dedicata alle elezioni dei presidenti e vicepresidenti provinciali.

A seguire il convegno “La revisione delle professioni sanitarie”, con in  programma:

  • intervento dell’assessore a sanità e servizi sociali della Regione Veneto Manuela Lanzarin

  • “L’evoluzione della domanda-offerta di infermieri”, relazione di Angelo Mastrillo, professore di Organizzazione delle professioni sanitarie all’Università di Bologna

  • “L’evoluzione dei sistemi di servizi socioassistenziali tra innovazione, economicità ed etica”, relazione di Giorgio Mion, professore di economia aziendale all’Università di Verona

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I temi che il convegno vuole portare a riflessione sono relativi alla carenza di infermieri e alle ricadute economico finanziarie del periodo sui bilanci degli enti.

La riflessione è sostenuta dalle voci autorevoli del prof. Angelo Mastrillo dell’Università di Bologna e del prof. Mion dell’Università di Verona.

Sul fronte della carenza di personale infermieristico sul territorio nazionale e nelle strutture sociosanitarie, Uneba Veneto in questi mesi si è attivata su diversi fronti per trovare soluzioni anche per il breve periodo:

  • ha sostenuto la scelta di inserire nelle strutture operatori sociosanitari con formazione complementare in assistenza sanitaria, come previsto dalla dgr 305 della Regione Veneto. Misura questa che sta incontrando molti ostacoli: la delibera regionale è stata sospesa dal Tar.
  • nel contratto regionale Uneba Veneto, è prevista la retribuzione aggiuntiva di 129 euro extra per gli Oss che hanno ottenuto la formazione complementare , secondo quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni 2003, e che svolgono le relative mansioni.
  • al fianco di Uneba nazionale, ha richiesto una proroga della scadenza del 31 dicembre 2021, della deroga fissata dal d.l 183/2020 alle norme ordinarie per l’assunzione di infermieri con qualifica conseguita all’estero.

La questione della sostenibilità economico – finanziaria e dell’evoluzione dei sistemi dei servizi socioassistenziali si pone come centrale in questo momento di forte tensione e cambiamento.
Durante la tavola rotonda che seguirà gli interventi dei relatori, avremo modo di ascoltare le voci di chi si trova ad operare in prima linea nella conduzione di strutture sociosanitarie e sociali.

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Il congresso regionale del 24 settembre a Mestre è preparatorio del congresso nazionale Uneba che si svolgerà il 7,8 e 9 ottobre a Lignano Sabbiadoro.

Gli enti associati Uneba Veneto sono 96: sono aumentati di più del 35% negli ultimi tre anni. Quasi tutti non profit di ispirazione cristiana, sono presenti in tutte e 7 le province del Veneto.

Qui sotto o qui la scheda di iscrizione al Congresso Uneba Veneto (possono partecipare solo enti Uneba Veneto). Per informazioni info.veneto@uneba.org 

Preparazione automatizzata delle dosi dei farmaci: il Veneto dà l’ok e le procedure ai Centri servizi per anziani

Regole comuni per l’utilizzo nei centri servizi per anziani (Rsa, case di riposo…) di sistemi automatici di preparazione delle dosi giornaliere di farmaci per gli ospiti.

Le fissa la Regione Veneto con la delibera della giunta regionale 1023 del 28 luglio 2021, pubblicata sul Bur del 10 agosto 2021, “Dispensazione delle terapie orali solide in dose unitaria presso i Centri servizi qualificati tali ai sensi della normativa regionale di riferimento”.

Le “Indicazioni tecnico-operative per l’introduzione all’interno dei Centri servizi (CS) di un sistema automatizzato di dispensazione personalizzata di terapie in dose unitaria”, approvate con la dgr 1023, stabiliscono tra l’altro:

  • cosa deve fare il Centro servizi per anziani che decide di dotarsi di questo sistema, a partire dagli elementi che deve prevedere la nuova procedura per i farmaci che l’ente deve predisporre
  • come cambia l’accordo contrattuale tra Ulss e Centro servizi se il Centro servizi utilizza il sistema automatizzato

Le “Indicazioni tecnico-operative” prevedono anche la possibilità che il sistema automatizzato presente in un Centro servizi prepari le terapie anche per gli ospiti di un altro Centro servizi del medesimo ente gestore e che fa capo alla stessa Ulss.

Gli enti in Veneto che già utilizzano sistemi automatizzati di dispensazione personalizzata di terapie, spiega la delibera, hanno 90 giorni di tempo per uniformarsi alle “Indicazioni tecnico-operative”. E’ questo il caso ad esempio della Fondazione Santa Tecla di Este, associato Uneba Veneto, che venerdì 15 giugno ha inaugurato il suo Armadio Farmaci Robotizzato  in grado di preparare fino a 60 buste monodose al minuto attingendo a 244 farmaci diversi.

Come evidenzia la Regione Venetonel suo comunicato stampa, la delibera serve a rendere più sicura la dispensazione dei farmaci nei centri servizi: diventa praticamente impossibile, o rarissimo, l’errore umano. Inoltre, in questo modo si riduce di molto il tempo di preparazione delle terapie, liberando così tempo per l’assistenza infermieristica. Se a preparare le dosi singole di farmaci ci pensa anzitutto il sistema automatizzato, le infermiere e gli infermieri hanno più tempo per dedicarsi agli anziani. E non c’è cura migliore della relazione.

La delibera 1023 premia il lavoro che da oltre 2 anni Uneba Veneto porta avanti su questo tema, chiedendo alla Regione il via libera e le indicazioni per l’utilizzo, nel pieno rispetto della normativa regionale, di questi sistemi automatici come investimento in tecnologia che va a solo beneficio della qualità del servizio agli anziani fragili.

Fonte: www.uneba.org

Foto: Fondazione Santa Tecla di Este

Il nuovo mondo dopo la pandemia: siamo tutti fragili, siamo tutti custodi delle fragilità

Con la consegna ufficiale degli attestati ai partecipanti (foto sopra e sotto), è arrivata al traguardo la prima edizione del Corso di aggiornamento professionale in Management dei sistemi per i servizi sociali e sociosanitari organizzato dal Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona assieme a Uneba Veneto: progettato prima della pandemia, quando già era chiara in Uneba Veneto la necessità di investire sulla formazione, il Corso si è svolto nel pieno della bufera Covid, e dà ora ai partecipanti strumenti per essere protagonisti dell’innovazione nel settore sociosanitario.

E’ già in pieno svolgimento la seconda edizione del corso.

La consegna degli attestati si è svolta in conclusione di “Resilienza ed innovazione: per i servizi sociosanitari è già domani”, convegno di Uneba Veneto e Dipartimento di economia aziendale dell’Università di Verona, il 2 luglio 2021.

Due dei partecipanti al Corso hanno presentato se stessi e il proprio project work: Giulia Segafredo sulla automatizzazione della preparazione dei farmaci in Fondazione Santa Tecla e Fondazione Casa Sant’Antonio Abate; Marko Menzel sulla comunicazione interna in Irpea.

Riconoscere che tutti siamo fragili, e cominciare tutti a prenderci cura gli uni degli altri.

Sono i due pilastri della società post pandemica che ha individuato don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio di Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana, nel suo intervento a “Resilienza ed innovazione: per i servizi sociosanitari è già domani”.

“La pandemia – ha detto don Angelelli – è stato un gigantesco stress test dell’umanità. Dopo questo stress test nulla può torrnare a essere come prima. L’idea di ritornare al precedente equilibrio è latente, ma estremamente pericolosa. Rischiamo un atteggiamento troppo conservativo del’esistente. E invece nulla è immobile o fisso. Dobbiamo assumere il cambiamento come dimensione necessaria“.

“Dobbiamo assumere una antropologia della fragilità come elemento costitutivo. La fragilità è elemento costituivo di persona e non ha niente di sbagliato. Se la fragilità è protetta, è eterna, come un bicchiere di cristallo posto in posizione di sicurezza”.

“Dobbiamo uscire da noi stessi e recuperare un condizione fortemente prosociale. L’asse portante di una società in cui tutti vogliamo stare un pochino meglio può essere la cura dell’altro, in modo e in ogni luogo. La cura dell’altro può diventare elemento dominante di un nuovo processo sociale”.

La cura dei curanti deve diventare asse portante dell’innovazione nelle nostre strutture”.

RESILIENZA, DALL’INDIVIDUO ALL’ORGANIZZAZIONE

Commitment, cioè un senso di impegno e responsabilità nelle cose, che faccio perché credo che siano utili o importanti per qualcuno o per qualcosa.

Challenge, cioè vivere gli eventi di cambiamento come opportunità di crescita personale e professionale.

Control. cioè credere che gli avvenimenti possono essere influenzati da proprio volere: anche di fronte a situazioni con aspetti immodificabili, non cedere alla passività e al senso di impotenza.

Chi coltiva queste caratteristche lavora per la propria resilienza: lo ha evidenziato Carlo Romanelli di Vivanetworking nella sua relazione al convegno (qui le slide di Romanelli).

Bisogna coltivare la resilienza perchè, ha notato Romanelli, “Non sappiamo quanto siamo resilienti fino a quando non abbiamo bisogno di essere resilienti. Lo scopriamo in quel momento. L’unica strada è allenarsi alla resilienza”.

Fondamentale per la resilienza è la hardiness, il “sistema immunitario esistenziale” .

Ma “non esistono hardiness e resilienza senza reti di sostegno. Da soli non siamo niente”, ha aggiunto Romanelli. Parallelamente, “sono le persone resilienti  a costruire organizzazioni resilienti, non l’inverso”. E una organizzazione resiliente si fonda su quattro pilastri: hardiness, potenziale personale, ottimismo realistico (cioè, ha detto Romanelli, la capacità di non catastrofizzare), engagement (cioè coinvolgimento).

GLI INTERVENTI DEGLI OSPITI

Da sinistra: Giorgio Mion, mons.Giuseppe Zenti, Francesco Facci

“Oggi vogliamo cogliere segni della capacità di innovare che è già in essere nel settore sociosanitario”, afferma Giorgio Mion.

“Mi auguro – dice Daniela Maellare, assessore ai servizi sociali del Comune di Verona- che per le case di riposo il futuro sia più sereno e ci sia più ‘serenità’ nell’acquisizione delle professionalità che oggi mancano: penso anzitutto agli infermieri. Mi auguro che ci siano leggi che consentano anche di assumere manodopera dall’estero, riconoscendone i titoli”.

“Questo convegno apre uno scenario di speranza: auspichiamo di trarne spunto per migliorare le nostre collaborazioni reciproche”, ha detto Raffaele Grottola, direttore dei servizi socio sanitari della Ulss 9.

Nel suo appassionato intervento al convegno, il vescovo di Verona mons.Giuseppe Zenti ha invitato a superare la distinzione tra pubblico e privato e guardare invece al valore sociale delle opere, dagli enti di assistenza alle scuole.

Un ringraziamento alle aziende Harmonie Care, Cba e Bottoni per il sostegno al convegno

Uneba Veneto scrive all’on. Bendinelli: quali le sue proposte per risolvere l’emergenza infermieri?

Nelle strutture sociosanitarie del Veneto manca più del 30% degli infermieri necessari. Perché infermieri non ce ne sono sul mercato del lavoro, e perché infermieri delle strutture sociosanitarie, nel corso della pandemia, sono stati assunti dalla sanità pubblica.
Che fare? Anche se non è una soluzione definitiva al problema “nell’immediato- afferma il presidente Francesco Facci per tutta Uneba Veneto-, un’azione utile potrebbe essere quella di affiancare agli infermieri presenti nelle strutture sociosanitarie quegli operatori sanitari specializzati che potrebbero svolgere alcune mansioni di supporto alla prestazione infermieristica, così da garantire alle persone ospiti quell’assistenza che già oggi è fortemente compromessa. Non si tratta di sostituire personale infermieristico con altro personale, si tratta di affiancare gli infermieri presenti e sottodimensionati con personale formato appositamente per svolgere attività di supporto”.
L’onorevole Davide Bendinelli di Italia Viva, sindaco di Garda (Vr) e già assessore al sociale in Veneto, ha firmato un’interpellanza presentata alla Camera in cui chiede “quali iniziative intenda assumere il governo in relazione alla delibera (305) della Regione Veneto per garantire adeguati standard qualitativi ai servizi socio-sanitari, nel rispetto delle qualifiche professionali e della salute e sicurezza degli assistiti”.
Vista questa interpellanza, il presidente di Uneba Veneto Francesco Facci, a nome dell’associazione tutta, ha scritto a Bendinelli una lettera intitolata  “Quale soluzione concreta al problema della carenza di infermieri nelle strutture sociosanitarie venete?” Nella lettera, Facci riepiloga la situazione, con la drammatica carenza di infermieri nel sociosanitario e la risposta, seppur parziale, data dalla dgr 305. Infine, si rivolge a Bendinelli: “Con piacere ed interesse vorremmo ascoltare le sue proposte per fronteggiare le diverse criticità che stanno travolgendo il mondo dell’assistenza sociosanitaria e sociale
Scarica da qui o leggi qui sotto la lettera di Uneba Veneto a Bendinelli.