Uneba Veneto. Negli ultimi 10 anni aumento costante del numero degli associati., nel 2020 raggiunta quota 89

Servizi, trattative sindacali, corsi di formazione e una tipologia di contratto perfezionata negli anni e riconosciuta a livello nazionale.

Essere associato Uneba e Uneba Veneto porta sicuramente dei vantaggi concreti, ma soprattutto significa condividere dei valori, che nell’ambito dell’assistenza alla persona rappresentano il fattore più importante.

Proprio questi fattori sono alla base della grande risposta in termini di iscrizioni che enti, fondazioni e realtà non profit del territorio stanno dando ad Uneba Veneto, che negli ultimi 10 anni ha visto incrementare in maniera sensibile il numero degli associati.

Chi siamo e cosa facciamo

Uneba Veneto è organizzazione di categoria del settore sociosanitario, assistenziale ed educativo. Raccoglie strutture che accolgono ed offrono servizi ad anziani non autosufficienti, donne e uomini con disabilità, minori con difficoltà famigliari ed altre persone fragili.

Quasi tutti gli enti associati Uneba Veneto sono non profit di radici cristiane; molti di loro hanno una lunga storia, anche secolare, di risposta ai bisogni delle famiglie e di radicato legame con il territorio.

Uneba Veneto è la federazione regionale dell’associazione nazionale Uneba (www.uneba.it)

Tra i servizi che Uneba Veneto offre ai suoi associati:

  • consulenza su contratto collettivo Uneba e accordi correlati
  • accompagnare nelle relazioni con le organizzazioni sindacali di riferimento gli enti associati
  • Corsi di formazione, incontri informativi e convegni per rispondere alle esigenze espresse dagli enti
  • Servizi in materia di sicurezza sul lavoro
  • Rassegna Stampa Veneta: articoli pubblicati su quotidiani, settimanali e siti del Veneto riguardo a strutture e servizi per anziani, disabili, minori, infanzia, oltre a tutti gli aggiornamenti sulle scelte della politica sanitaria e del sociale.
  • Rassegna Legislativa Veneta: raccolta di delibere o decreti regionali su temi di interesse degli enti associati ad Uneba Veneto.

I nostri valori

Uneba Veneto, come da statuto di Uneba nazionale, opera per:

  1. promuovere le libere iniziative assistenziali, quale strumento al servizio della persona e della famiglia; favorire la concreta solidarietà fra gli Enti associati e la collaborazione tra i diversi organismi di collegamento esistenti nel settore
  2. rappresentare e tutelare, quale associazione di categoria, gli enti associati nei loro rapporti con gli organi legislativi, governativi ed amministrativi e nei confronti delle organizzazioni sindacali e degli altri organismi nazionali ed internazionali
  3. proporre ai competenti organi legislativi i provvedimenti utili ai fini di una equa politica sociale e ai fini dello sviluppo delle iniziative ed istituzioni assistenziali e promuovere la partecipazione alla programmazione ai diversi livelli ed in tutte le sue fasi
  4. approfondire lo studio dei problemi sociali e promuovere ed organizzare iniziative dì formazione per gli operatori sociali

Come associarsi

Per iscriversi a Uneba Veneto clicca qui, scopri di più e segui le poche e semplici istruzioni.

La quota di iscrizione comprende anche la quota nazionale. L’adesione permette di beneficiare di tutti i servizi di Uneba nazionale ed anche di quelli, aggiuntivi, offerti da Uneba Veneto, come ad esempio la Rassegna stampa sociale e sanitaria inviata ogni martedì.

Gli enti che si iscrivono per la prima volta ad Uneba hanno uno sconto del 50% sul primo anno di iscrizione.

Ingressi di nuovi ospiti e visite dei familiari nelle strutture per anziani, le nuove regole

L’allegato 3 dell’ordinanza del presidente della giunta regionale del Veneto n°55 del 29 maggio 2020 “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da virus COVID-19” fissa le linee guida per accoglienza di nuovi ospiti e accesso di familiari, visitatori e di altro personale esterno nelle strutture residenziali sociosanitarie, “fatte salve disposizioni più restrittive delle singole strutture”

Nuovi ingressi e visite famigliari nelle strutture sociosanitarie del Veneto – Le regole dall’1 al 15 giugno.

Uneba Veneto e Uneba Friuli Venezia Giulia incontrano la Conferenza Episcopale Triveneto: dialogo e condivisione

Partecipazione e attenzione alle problematiche presentate, e disponibilità alla collaborazione.

Questa l’accoglienza che Uneba Veneto e Uneba Friuli Venezia Giulia hanno trovato nei vescovi della Conferenza Episcopale Triveneta, nel corso dell’incontro avvenuto, in videoconferenza, nel pomeriggio di martedì 26 maggio.

Un incontro che la stessa Uneba aveva chiesto: perché sentiva forte il bisogno del sostegno dei suoi Pastori mentre la pandemia mette a dura prova gli enti, chi è accolto e chi ci lavora, ma anche per guardare al futuro e rafforzare la collaborazione a tutela dei più fragili.

Proprio per questo nascerà un gruppo di lavoro congiunto CET- Uneba per l’elaborazione di alcune proposte concrete per il settore sociosanitario e i servizi alla persona, da condividere poi con i territori, le comunità, la politica. L’appoggio dei Pastori della Chiesa del Triveneto darà più ascolto alla voce di chi è fragile, debole, solo.

Dopo avere brevemente presentato l’associazione, Uneba ha presentato ai vescovi la situazione di profonda difficoltà portata dal Coronavirus.

Il blocco dell’accoglienza di nuovi ospiti nelle strutture e le spese straordinarie sostenute negli ultimi mesi hanno messo in grave difficoltà i bilanci degli enti Uneba, realtà non profit che puntano ad un equilibrio tra entrate e spese fondato su un elevato tasso di occupazione dei posti letto disponibili.

Il vacillare della tenuta economica rischia di ripercuotersi anche sulla tenuta occupazionale, in un settore che negli ultimi anni ha continuato a offrire posti di lavoro, in particolare come oss.

Ma come ha sottolineato con preoccupazione Uneba, a forte rischio è anche la tenuta sociale: il blocco degli ingressi nelle strutture mette in difficoltà centinaia di famiglie che necessitano di un aiuto urgente per la grande fragilità dei loro cari anziani.

In Veneto, poi, la pandemia ha aggravato il problema della carenza di operatori sociosanitari ed infermieri, Uneba Veneto ha presentato brevemente ai Vescovi la situazione e le proprie proposte per risolverla

Guardando al futuro del sistema dei servizi alla persona, Uneba ha ribadito la fedeltà ai propri valori: il radicamento al territorio in cui gli enti operano (in qualche caso, da oltre un secolo!), il servizio alle famiglie e alle comunità, un modello basato sulla solidarietà, alternativo a quello dei grandi gruppi for profit, anche esteri, che vedono nella cura degli anziani, e delle altre fragilità. un business.

La stessa Conferenza Episcopale Triveneta, nel suo comunicato sull’incontro di ieri, fa riferimento all’incontro con Uneba Veneto e Uneba Friuli Venezia Giulia. I vescovi con Uneba hanno affrontato – si legge nel comunicato (link)- “problemi e prospettive della sanità e delle istituzioni socio-sanitarie in questi territori e manifestando partecipazione alle preoccupazioni ed esigenze espresse (su cura e dignità delle persone, tutela e formazione dei lavoratori impegnati nel settore, rilancio e sostegno delle attività di dette istituzioni socio-sanitarie ecc.) in conseguenza dell’attuale pandemia Covid-19.”

A rappresentare Uneba all’incontro c’erano Francesco Facci, presidente di Uneba Veneto; Matteo Sabini, presidente di Uneba Friuli Venezia Giulia; ed Elisabetta Elio, consigliere nazionale Uneba e direttore generale della Pia Opera Ciccarelli di San Giovanni Lupatoto (Verona).

Complessivamente sono circa 120 gli enti associati Uneba tra Veneto e Friuli Venezia Giulia: strutture che accolgono anziani non autosufficienti, persone con disabilità, minori senza sostegno famigliare, uomini e donne che vivono in modi diversi la fragilità.

Da parte di Uneba Veneto e Uneba Friuli Venezia Giulia un vivo ringraziamento ai vescovi della Conferenza Episcopale Triveneta per il tempo dedicato e l’attenzione mostrata.

Fonte www.uneba.org

Uneba Veneto organizza l’acquisto di mascherine attive per i propri enti associati

“Abbiamo capito che le mascherine dobbiamo comprarcele”.

È l’amara conclusione cui giunge Uneba Veneto dopo il confronto (in videoconferenza) con il presidente della Regione Luca Zaia e l’assessore a sanità e servizi sociali Manuela Lanzarin del pomeriggio del 1 aprile.

Alla videoconferenza hanno partecipato anche Uripa, Legacoop, Federsolidarietà e Anffas.

“Le mascherine – ricorda il presidente di Uneba Veneto Francesco Facci – sono fondamentali come dispositivo di protezione individuale, per proteggere il nostro personale dal rischio di contagio. Non bastano quelle chirurgiche, ma servono quelle attive FFP2 o FFP3. La Regione ne sta consegnando agli enti, ma in quantitativi ridotti. E così faremo. Cercando di orientarci in quella giungla che è diventato oggi il mercato delle mascherine, abbiamo preso dei contatti con la Cina, stiamo raccogliendo le necessità dei nostri enti associati. Ne serviranno decine di migliaia. Si tratta comunque di una spesa di decine di migliaia di euro per ogni ente. Centinaia o migliaia di euro di spesa per ogni turno di 8 ore di lavoro. Ma è solo questo il modo di garantire la sicurezza delle nostre lavoratrici e dei nostri lavoratori in servizio, a cui ribadiamo ancora una volta il nostro grazie”.

“Un minuto per la vita” negli enti Uneba Veneto – VIDEO

Ecco i primi video delle adesioni a “Un minuto per la vita”, iniziativa in difesa della dignità degli anziani più fragili, con il simbolico stop di un minuto di tutte le attività nelle strutture per anziani.

Pia Opera Ciccarelli, San Giovanni Lupatoto, Verona

Fondazione Marangoni, Colognola ai Colli (Verona)

Fondazione Sant’Antonio Abate, Alano di Piave (Belluno)

Fondazione San Giuseppe, San Martino Buon Albergo (Verona)

Fondazione Bressan, Isola Vicentina (VI)

Un minuto per la vita: il grido del non profit Uneba in difesa della dignità degli anziani più fragili

Da lunedì 30, e ogni giorno finchè dura l’emergenza Covid 19, le strutture residenziali per anziani aderenti a Uneba si fermano simbolicamente alle 10

VERONA – Un minuto di protesta in difesa della vita.
Un minuto di sosta per gridare: “Veneto, non lasciar morire i tuoi anziani”!
È l’iniziativa lanciata da Uneba Verona e fatta propria da Uneba in tutto il Veneto. 

“Proponiamo – spiegano Uneba Verona ed Uneba Veneto- a tutti gli enti che gestiscono strutture residenziali per anziani in Veneto di fermarsi per “Un minuto per la vita” ogni giorno alle 10 a partire da lunedì 30 marzo alle 10. Un modo per lanciare un grido, simbolico ma reale: la vita va difesa fino alla fine. Tutelare la salute dei più fragili, come gli anziani non autosufficienti accolti nelle strutture, è un dovere di tutti. Ma non tutti ancora fanno la propria parte

Le strutture per anziani sono di tutti i veneti, e oggi sono come polveriere in tempo di guerra.

“Per “Un minuto per la vita” ci fermiamo tutti: gli anziani e i lavoratori. Con noi si fermino anche i famigliari e i volontari, seppur dalle loro case visto che l’epidemia ha costretto le strutture a chiudersi al proprio interno, mettendo sulle spalle degli anziani anche il peso della distanza dai propri cari.

Ci fermiamo per un minuto, ad ascoltare l’inno di Mameli, simbolo della nostra unità come comunità. Della determinazione nostra a difendere i nonni di tutti, i medici di tutti, gli infermieri di tutti, gli operatori sociosanitari i tutti, i lavoratori di tutti: i veri eroi di questa triste emergenza”.

“Un minuto per la vita” verrà riproposto ogni giorno fino al termine dell’emergenza 

“Ci sembra talvolta che le strutture siano rimaste da sole a difendere gli anziani: a difenderli dalla malattia,a difenderli dalla paura, a difenderli da disposizioni talvolta contradditorie, a difenderli da chi sminuisce il nostro lavoro, a difenderli da chi sminuisce la loro dignità di persone”.

Invitiamo le strutture a partecipare, anche da fuori Veneto naturalmente, e a inviare le loro adesioni a “Un minuto per la vita” a info@uneba.org o a pubblicare sui social network le foto del loro minuto con #unminutoperlavita”

Le strutture per anziani del Veneto a Zaia: Per salvare gli anziani fragili serve che ognuno faccia la sua parte

“Non molleremo mai” e “Siamo pronti a progettare insieme nuovi servizi per l’emergenza”:
il messaggio di Uneba Veneto, Uripa, Confcooperative Federsolidarietà, Lega Coop e Anffas.
Il loro stupore per le parole da “passo indietro” del governatore nella conferenza stampa di sabato 28. A breve il vertice con Zaia e Lanzarin in videoconferenza.

VENEZIA, 29 MARZO – “Le nostre case di riposo sono la casa di nonni e genitori di decine di migliaia di veneti. Donne e uomini che hanno costruito il Veneto di oggi. La difesa della loro vita e la protezione della loro fragilità sono un dovere morale di tutti. Alla Regione Veneto chiediamo di essere un alleato che condivide con noi l’impegno a favore dei più fragili, non un regolatore che nel momento dell’emergenza fa un passo indietro”.

È il messaggio forte ed unito rivolto alla Regione Veneto da Uneba Veneto, Uripa, Confcooperative Federsolidarietà, Lega Coop e Anffas, cioè le associazioni di categoria degli enti pubblici, non profit e privato sociale che gestiscono la stragrande maggioranza delle strutture residenziali per anziani e persone con disabilità in Veneto: decine di migliaia di posti letto, cioè accoglienza per donne e uomini e supporto fondamentale per le famiglie; occupano decine di migliaia di lavoratori, per tacere dei preziosi volontari.

Alleiamoci– è l’invito delle 5 realtà- perché i più fragili del Veneto hanno bisogno di tutti noi. Lo ribadiremo nella videoconferenza con il presidente Luca Zaia e l’assessore alle politiche sociali Manuela Lanzarin dei prossimi giorni. Abbiamo fatto richiesta di incontro già giovedì 26, ricevendone pronto riscontro”.

NON “AUTONOMI DALLA REGIONE”, MA “ALLEATI CON LA REGIONE”

A spingere le associazioni di categoria ad intervenire, le parole del presidente Zaia nella conferenza stampa di sabato 28 marzo.

Quelle parole di Zaia ci hanno stupito– continuano Uneba, Uripa, Anffas, Lega Coop e Federsolidarietà-. E non ci hanno confortato – se non parzialmente – le sue precisazioni nella conferenza stampa di domenica 29. Perché affermare con tanta insistenza che le ‘case di riposo non sono di gestione regionale (…) e sono a gestione totalmente autonoma’ quando è la Regione a dare le norme per il funzionamento delle strutture e a fissarne, con il meccanismo delle autorizzazioni e degli accreditamenti e delle quote sanitarie, le condizioni di mercato?”

“Noi non siamo qui per attribuire colpe alle istituzioni, ma per agire insieme, perché solo insieme possiamo proteggere gli anziani fragili”.

LE MASCHERINE DEVONO ESSERE PER TUTTI

“Dire, come fa Zaia, che ‘nessuno vietava alle case di riposo di riempirsi i depositi di mascherine’ è quasi come rimproverare i cittadini per non essersi comprati dei respiratori a fine 2019. In condizioni standard, in una struttura residenziale per anziani – che è sociosanitaria, non sanitaria- le mascherine non si usano quasi mai. Ora c’è l’emergenza. Ed è successo che le mascherine acquistate dalle strutture siano state requisite e dirottate sugli ospedali”.

GESTIONE DEI MALATI,TAMPONI, RECLUTAMENTO DI OSS E INFERMIERI: SERVE COLLABORAZIONE

In ogni caso, l’emergenza ha molte altre dimensioni.

1- La gestione delle persone malate di Covid 19: mandarle nelle case di riposo, dove come Zaia ha sottolineato ci sono le persone più vulnerabili al contagio, sarebbe mettere un cerino in un pagliaio.

2- I tamponi da fare a tutto il personale e gli ospiti delle nostre strutture, a tutela gli uni degli altri: la campagna è solo all’inizio, come lo stesso Zaia ha detto.

3- Le carenze di personale: molti dei nostri enti hanno perso, proprio in questo periodo di emergenza, operatori sociosanitari e infermieri passati a lavorare negli ospedali. Per rinforzare un alleato nella lotta al Coronavirus se ne indebolisce un altro? Serve, invece, una strategia comune di sanità pubblica e settore sociosanitario, anche privato, per formare e trovare OSS e infermieri.

PROGETTIAMO NUOVI SERVIZI PER L’EMERGENZA

“Durante la videoconferenza, noi di Uneba Veneto, Anffas, Confcooperative Federsolidarietà, Lega Coop e Uripa proporremo alla Regione di progettare assieme nuovi servizi anche temporanei, per supportare le famiglie, i territori – e di conseguenza il servizio sociosanitario regionale, attualmente in affanno – in questa fase di emergenza”.

Perchè i nostri ospiti sono fragili ma le nostre strutture e i nostri valori sono per loro un baluardo su cui fare affidamento. Siamo pronti a fare la nostra parte, come molti dei nostri enti fanno da decenni se non secoli. Un solo, piccolo esempio: di fronte alla forzata chiusura alle visite dei famigliari, tantissime strutture hanno attivato servizi di videochiamata e videomessaggio, per tenere vivi gli affetti”.

“Ci teniamo a ribadire, infine, il nostro riconoscente GRAZIE a donne e uomini che lavorano nelle strutture residenziali per anziani”.

“Governatore Zaia, non scenda dalla nave dei più fragili! E in ogni caso, noi non molleremo mai!”

Coronavirus. Uneba Veneto e le altre associazioni chiedono un incontro urgente a Zaia e Lanzarin

Uneba Veneto e le altre associazioni di categoria di enti attivi nel servizio ai più fragili chiedono un incontro urgente (che ovviamente, visti  i tempi, sarà in videoconferenza) al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e all’assessore a sanità e servizi sociali Manuela Lanzarin.

LEGGI LA LETTERA A ZAIA E LANZARIN

Il punto di partenza sono le difficoltà degli enti nell’affrontare l’epidemia di Covid 19 tutelando persone assistite, lavoratori, e la funzionalità stessa del servizio.

Tre, in particolare, i temi che le associazioni vorrebbero affrontare con la Regione:

  • l’urgenza della fornitura di dispositivi di protezione individuale per il personale,
  • una strategia comune di sanità pubblica e settore sociosanitario, anche privato, per il reclutamento del personale titolato, a partire da OSS e infermieri, potenziando quando possibile i canali per la loro formazione
  • progettazione condivisa e successiva sperimentazione di nuovi servizi anche temporanei, per supportare le famiglie, i territori – e di conseguenza il servizio sociosanitario regionale, attualmente in affanno – in questa fase di emergenza

A firmare la lettera, oltre a Uneba Veneto, anche Anffas Veneto, Lega Coop Veneto, Federsolidarietà Veneto e Uripa

La lettera è stata inviata via Pec alla Regione nel pomeriggio del 26 marzo.

Emergenza Coronavirus: Avvenire dà voce agli enti Uneba

Avvenire dà voce all’impegno degli enti Uneba di Veneto e Lombardia nel proteggere i propri anziani e i propri dipendenti nei giorni dell’epidemia di Coronavirus.

Ecco l’articolo del 21 marzo, firmato dall’amico di Uneba e redattore di Avvenire Francesco Ognibene, con le interviste a Fabrizio Ondei (Casa Serena di Brembate di Sopra – Bergamo), Francesco Facci (Fondazione Santa Tecla – Este, Padova e Fondazione Casa Sant’Antonio Abate – Alano di Piave, Belluno), Fabio Toso (Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus – Padova e non solo), Elisabetta Elio (Pia Opera Ciccarelli – San Giovanni Lupatoto, Verona e non solo).

Avvenire
Avvenire, 21 marzo 2020