Uneba Veneto alla Regione: con tamponi e DPI adeguati ai dipendenti delle strutture, proteggiamo gli anziani fragili

COMUNICATO STAMPA UNEBA VENETO

Appello di Uneba Veneto: urgente garantire dispositivi di protezione individuale, mascherine PFF2 , PFF3 e chirurgiche alle strutture per anziani. E’ necessario fare tamponi a tutti i dipendenti e tamponi agli utenti prima degli ingressi in struttura. Perchè le donne e gli uomini accolti nelle strutture residenziali per anziani sono i più vulnerabili.

Come gli ospedali, le strutture residenziali per anziani e per persone fragili devono essere in cima alla lista delle priorità di Stato, Regione e Protezione Civile. Sono queste donne e questi uominida difendere per primi, perché sono più fragili.

Proposte puntuali, concrete e costruttive, partono da Verona per diffondersi grazie ad Uneba in tutto il Veneto: enti della residenzialità extraospedaliera non profit uniti per contribuire alla gestione dell’ emergenza coronavirus segnalano “quattro punti irrinunciabili” per contrastare la diffusione del virus.
Lo fanno con un appello diretto al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, all’assessore alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin, alla Protezione Civile.

LEGGI L’APPELLO UNEBA VENETO PER PROTEGGERE GLI ANZIANI DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI

L’APPELLO Prima firmataria dell’appello è Uneba Veneto, associazione di categoria che raccoglie in regione 85 enti dediti ai più fragili, in gran parte strutture per anziani, quasi tutti non profit di radici cattoliche; ad essa si aggiungono Adoa, che coordina l’azione per la cura di più di 20mila utenti solo in provincia di Verona attraverso opere assistenziali per anziani , persone con disabilità, psichiatrici e poveri con enti legati alla diocesi, agli istituti religiosi e al terzo settore non profit; infine anche 10 grandi e storiche strutture per anziani della provincia di Verona.

4 FONDAMENTALI -Quali sono i “quattro punti irrinunciabili”?
1- Effettuare con la massima urgenza i tamponi a tutti i dipendenti delle strutture residenziali per anziani non autosufficienti
2- Fornire alle strutture, e quindi ai dipendenti, dispositivi di protezione individuale per la eventuale gestione di pazienti positivi al Covid 19: mascherine DPI pff2 pff3 e chirurgiche, camici, visiere, guanti, cuffie, sovrascarpe.
Senza una adeguata dotazione di DPI omologati, impossibile fornire risposte di assistenza. In ogni caso, secondo Uneba Veneto e gli altri firmatari, si ritiene che , in caso di ospite di centro servizi per anziani trovato positivo, sia preferibile il ricovero in grandi strutture idonee ad accogliere solo pazienti con coronavirus allestiti ad hoc nei pressi degli ospedali o negli ospedali da poco dismessi e rigenerati allo scopo.
3- Non accogliere i pazienti affetti da Coronavirus in tante strutture medio-piccole (come sono ad esempio molte case di riposo) bensì in poche grandi strutture interamente dedicate a questo
4- Accogliere gli anziani che da casa, o dall’ospedale, entrano in un centro servizi per anziani, solo dopo tamponi e periodo di isolamento, a tutela della salute degli ospiti della struttura.

I firmatari dell’appello esprimono infine il proprio apprezzamento alla determinazione mostrata dalla Regione nel contrasto al Coronavirus.

Coronavirus: con l’auto-quarantena responsabile, noi di Uneba proteggiamo gli anziani più fragili del Veneto”

COMUNICATO STAMPA

Gli enti Uneba Veneto ospitano ogni giorno migliaia di non autosufficienti.
Interviene il presidente Francesco Facci: chiediamo alla Regione che ci aiuti nella fornitura di presidi e materiali per l’assistenza (a partire dalle mascherine).
I dipendenti sono il nostro punto di forza: se ce li sottraggono l’assistenza è a rischio.

“I centri servizi per anziani sono tante piccole cittadelle molto fragili, abitate dalle persone più a rischio per questa epidemia. Per questo da settimane ci siamo imposti un’auto-quarantena responsabile. Un sacrificio che hanno fatto i nostri anziani e le loro famiglie, una scelta dura ma possibile. E necessaria in nome del bene comune”.
Così interviene Francesco Facci, presidente di Uneba Veneto, l’associazione di categoria, con sede a Ese, che raccoglie circa 80 enti dediti al servizio ad anziani non autosufficienti, persone con disabilità, minori fragili, sofferenti psichici; quasi tutti sono enti non profit di radici cristiane.

VIDEOCHIAMATE E LETTERE PER GLI ANZIANI

“Fin dalla fine di febbraio – continua Facci-, nel rispetto delle disposizioni regionali e nazionali, le nostre strutture, e in particolare quelle per anziani, hanno introdotto strette limitazioni o blocchi delle visite in struttura. Una scelta dolorosa, difficile, ma responsabile. E c’è stato tra chi tra i familiari, con la collaborazione del personale, ha comunque saputo trovare vie nuove per trasmettere il proprio affetto, dalle videochiamate via WhatsApp alle lettere scritte a mano, con cura”.

COMPETENZA E DEDIZIONE DEL PERSONALE

“Ma ancora più importante nella tutela degli anziani è stato l’impegno quotidiano del nostro personale: non solo con la dedizione, non solo con la presenza sul posto di lavoro, ma anche con la competenza sanitaria dimostrata per garantire tutte le misure di sicurezza a tutela degli anziani prima ancora che propria.
Il tutto senza addebitare nessun costo extra al Sistema Sanitario Regionale, e continuando a rispettare gli standard. Facendo la nostra parte, in coerenza con i valori che orientano l’operato degli enti associati Uneba Veneto, molti dei quali sono al servizio dei loro territori da decenni se non secoli”.

INDISPENSABILI OSS

“Ci tengo quindi a ribadire qui un grande ringraziamento al personale di tutte le strutture Uneba Veneto, ringraziamento che penso sia doveroso da parte di tutti.
Ora piu’ che mai e’ fondamentale che ogni struttura, e in particolare i centri di servizio per anziani, continui a poter contare su tutto il personale necessario, in particolare gli operatori sociosanitari (OSS). Se la sanità pubblica in questo momento di emergenza iniziasse a attrarre a sé i lavoratori degli enti Uneba, sostituirli sarebbe per noi pressochè impossibile. E ci rimetterebbe immediatamente la qualità dell’assistenza, aumentando il rischio di peggioramento delle condizioni degli anziani, che forzatamente andrebbero poi a pesare su un Sistema Sanitario Regionale che sappiamo tutti essere oggi sotto grande pressione”.

“In questa prolungata emergenza, Uneba Veneto è pronta a fare la sua parte, contando anzitutto sulle nostre forze: i nostri valori, e i nostri lavoratori e lavoratrici. Il sostegno che chiediamo alla Regione Veneto ed alla sanità regionale è per il reperimento e l’approvvigionamento dei presidi e dei materiali per l’assistenza (a partire dalle mascherine)”.