L’Uneba fa la forza, 53 mila mascherine in arrivo per gli enti

Le strutture per anziani di Uneba Veneto si alleano per garantire la sicurezza dei propri dipendenti e dei propri ospiti. E visto che altri canali risultano impraticabili, acquistano autonomamente, e a spese proprie, i dispositivi di protezione individuale necessari.

Sono arrivate nei primi giorni di maggio 28 pacchi da 1000 di mascherine FFP2: in tutto 28 mila. Arriveranno a breve 25 mila mascherine chirurgiche. In tutto:53 mila

Il fornitore, in entrambi i casi, è cinese.

In tutto 53 mila mascherine, che saranno distribuite fra i circa 30 enti, associati Uneba Veneto e non solo, che si sono consorziati.

Ancora una volta, l’unione ha fatto la forza: se le strutture per anziani si fossero mosse singolarmente, i loro ordini sarebbero stati troppo ridotti per per potersi rivolgere al fornitore cinese e spuntare un prezzo ragionevole.

A completare l’ordine per conto di tutti gli enti è stata Daniela Piccoli, direttrice dell’ente associato Uneba Veneto Sedico Servizi di Sedico, provincia di Belluno.

Le mascherine sono in deposito alla Sedico Servizi. Ogni ente, per ritirare quelle che ha ordinato, può contattare Piccoli allo 0437 852013 o d.piccoli@sedicoservizi.it

Le mascherine FFP2 sono quelle che usa il personale che è a più stretto contatto con gli anziani, come gli operatori sociosanitari delle strutture o chi si dedica all’assistenza domiciliare.

Un particolare ringraziamento ad Angelo Dainese ed a Dainese Group  per la fondamentale collaborazione.

Fonte www.uneba.org

Uneba Veneto organizza l’acquisto di mascherine attive per i propri enti associati

“Abbiamo capito che le mascherine dobbiamo comprarcele”.

È l’amara conclusione cui giunge Uneba Veneto dopo il confronto (in videoconferenza) con il presidente della Regione Luca Zaia e l’assessore a sanità e servizi sociali Manuela Lanzarin del pomeriggio del 1 aprile.

Alla videoconferenza hanno partecipato anche Uripa, Legacoop, Federsolidarietà e Anffas.

“Le mascherine – ricorda il presidente di Uneba Veneto Francesco Facci – sono fondamentali come dispositivo di protezione individuale, per proteggere il nostro personale dal rischio di contagio. Non bastano quelle chirurgiche, ma servono quelle attive FFP2 o FFP3. La Regione ne sta consegnando agli enti, ma in quantitativi ridotti. E così faremo. Cercando di orientarci in quella giungla che è diventato oggi il mercato delle mascherine, abbiamo preso dei contatti con la Cina, stiamo raccogliendo le necessità dei nostri enti associati. Ne serviranno decine di migliaia. Si tratta comunque di una spesa di decine di migliaia di euro per ogni ente. Centinaia o migliaia di euro di spesa per ogni turno di 8 ore di lavoro. Ma è solo questo il modo di garantire la sicurezza delle nostre lavoratrici e dei nostri lavoratori in servizio, a cui ribadiamo ancora una volta il nostro grazie”.

“Un minuto per la vita” negli enti Uneba Veneto – VIDEO

Ecco i primi video delle adesioni a “Un minuto per la vita”, iniziativa in difesa della dignità degli anziani più fragili, con il simbolico stop di un minuto di tutte le attività nelle strutture per anziani.

Pia Opera Ciccarelli, San Giovanni Lupatoto, Verona

Fondazione Marangoni, Colognola ai Colli (Verona)

Fondazione Sant’Antonio Abate, Alano di Piave (Belluno)

Fondazione San Giuseppe, San Martino Buon Albergo (Verona)

Fondazione Bressan, Isola Vicentina (VI)

Un minuto per la vita: il grido del non profit Uneba in difesa della dignità degli anziani più fragili

Da lunedì 30, e ogni giorno finchè dura l’emergenza Covid 19, le strutture residenziali per anziani aderenti a Uneba si fermano simbolicamente alle 10

VERONA – Un minuto di protesta in difesa della vita.
Un minuto di sosta per gridare: “Veneto, non lasciar morire i tuoi anziani”!
È l’iniziativa lanciata da Uneba Verona e fatta propria da Uneba in tutto il Veneto. 

“Proponiamo – spiegano Uneba Verona ed Uneba Veneto- a tutti gli enti che gestiscono strutture residenziali per anziani in Veneto di fermarsi per “Un minuto per la vita” ogni giorno alle 10 a partire da lunedì 30 marzo alle 10. Un modo per lanciare un grido, simbolico ma reale: la vita va difesa fino alla fine. Tutelare la salute dei più fragili, come gli anziani non autosufficienti accolti nelle strutture, è un dovere di tutti. Ma non tutti ancora fanno la propria parte

Le strutture per anziani sono di tutti i veneti, e oggi sono come polveriere in tempo di guerra.

“Per “Un minuto per la vita” ci fermiamo tutti: gli anziani e i lavoratori. Con noi si fermino anche i famigliari e i volontari, seppur dalle loro case visto che l’epidemia ha costretto le strutture a chiudersi al proprio interno, mettendo sulle spalle degli anziani anche il peso della distanza dai propri cari.

Ci fermiamo per un minuto, ad ascoltare l’inno di Mameli, simbolo della nostra unità come comunità. Della determinazione nostra a difendere i nonni di tutti, i medici di tutti, gli infermieri di tutti, gli operatori sociosanitari i tutti, i lavoratori di tutti: i veri eroi di questa triste emergenza”.

“Un minuto per la vita” verrà riproposto ogni giorno fino al termine dell’emergenza 

“Ci sembra talvolta che le strutture siano rimaste da sole a difendere gli anziani: a difenderli dalla malattia,a difenderli dalla paura, a difenderli da disposizioni talvolta contradditorie, a difenderli da chi sminuisce il nostro lavoro, a difenderli da chi sminuisce la loro dignità di persone”.

Invitiamo le strutture a partecipare, anche da fuori Veneto naturalmente, e a inviare le loro adesioni a “Un minuto per la vita” a info@uneba.org o a pubblicare sui social network le foto del loro minuto con #unminutoperlavita”

Le strutture per anziani del Veneto a Zaia: Per salvare gli anziani fragili serve che ognuno faccia la sua parte

“Non molleremo mai” e “Siamo pronti a progettare insieme nuovi servizi per l’emergenza”:
il messaggio di Uneba Veneto, Uripa, Confcooperative Federsolidarietà, Lega Coop e Anffas.
Il loro stupore per le parole da “passo indietro” del governatore nella conferenza stampa di sabato 28. A breve il vertice con Zaia e Lanzarin in videoconferenza.

VENEZIA, 29 MARZO – “Le nostre case di riposo sono la casa di nonni e genitori di decine di migliaia di veneti. Donne e uomini che hanno costruito il Veneto di oggi. La difesa della loro vita e la protezione della loro fragilità sono un dovere morale di tutti. Alla Regione Veneto chiediamo di essere un alleato che condivide con noi l’impegno a favore dei più fragili, non un regolatore che nel momento dell’emergenza fa un passo indietro”.

È il messaggio forte ed unito rivolto alla Regione Veneto da Uneba Veneto, Uripa, Confcooperative Federsolidarietà, Lega Coop e Anffas, cioè le associazioni di categoria degli enti pubblici, non profit e privato sociale che gestiscono la stragrande maggioranza delle strutture residenziali per anziani e persone con disabilità in Veneto: decine di migliaia di posti letto, cioè accoglienza per donne e uomini e supporto fondamentale per le famiglie; occupano decine di migliaia di lavoratori, per tacere dei preziosi volontari.

Alleiamoci– è l’invito delle 5 realtà- perché i più fragili del Veneto hanno bisogno di tutti noi. Lo ribadiremo nella videoconferenza con il presidente Luca Zaia e l’assessore alle politiche sociali Manuela Lanzarin dei prossimi giorni. Abbiamo fatto richiesta di incontro già giovedì 26, ricevendone pronto riscontro”.

NON “AUTONOMI DALLA REGIONE”, MA “ALLEATI CON LA REGIONE”

A spingere le associazioni di categoria ad intervenire, le parole del presidente Zaia nella conferenza stampa di sabato 28 marzo.

Quelle parole di Zaia ci hanno stupito– continuano Uneba, Uripa, Anffas, Lega Coop e Federsolidarietà-. E non ci hanno confortato – se non parzialmente – le sue precisazioni nella conferenza stampa di domenica 29. Perché affermare con tanta insistenza che le ‘case di riposo non sono di gestione regionale (…) e sono a gestione totalmente autonoma’ quando è la Regione a dare le norme per il funzionamento delle strutture e a fissarne, con il meccanismo delle autorizzazioni e degli accreditamenti e delle quote sanitarie, le condizioni di mercato?”

“Noi non siamo qui per attribuire colpe alle istituzioni, ma per agire insieme, perché solo insieme possiamo proteggere gli anziani fragili”.

LE MASCHERINE DEVONO ESSERE PER TUTTI

“Dire, come fa Zaia, che ‘nessuno vietava alle case di riposo di riempirsi i depositi di mascherine’ è quasi come rimproverare i cittadini per non essersi comprati dei respiratori a fine 2019. In condizioni standard, in una struttura residenziale per anziani – che è sociosanitaria, non sanitaria- le mascherine non si usano quasi mai. Ora c’è l’emergenza. Ed è successo che le mascherine acquistate dalle strutture siano state requisite e dirottate sugli ospedali”.

GESTIONE DEI MALATI,TAMPONI, RECLUTAMENTO DI OSS E INFERMIERI: SERVE COLLABORAZIONE

In ogni caso, l’emergenza ha molte altre dimensioni.

1- La gestione delle persone malate di Covid 19: mandarle nelle case di riposo, dove come Zaia ha sottolineato ci sono le persone più vulnerabili al contagio, sarebbe mettere un cerino in un pagliaio.

2- I tamponi da fare a tutto il personale e gli ospiti delle nostre strutture, a tutela gli uni degli altri: la campagna è solo all’inizio, come lo stesso Zaia ha detto.

3- Le carenze di personale: molti dei nostri enti hanno perso, proprio in questo periodo di emergenza, operatori sociosanitari e infermieri passati a lavorare negli ospedali. Per rinforzare un alleato nella lotta al Coronavirus se ne indebolisce un altro? Serve, invece, una strategia comune di sanità pubblica e settore sociosanitario, anche privato, per formare e trovare OSS e infermieri.

PROGETTIAMO NUOVI SERVIZI PER L’EMERGENZA

“Durante la videoconferenza, noi di Uneba Veneto, Anffas, Confcooperative Federsolidarietà, Lega Coop e Uripa proporremo alla Regione di progettare assieme nuovi servizi anche temporanei, per supportare le famiglie, i territori – e di conseguenza il servizio sociosanitario regionale, attualmente in affanno – in questa fase di emergenza”.

Perchè i nostri ospiti sono fragili ma le nostre strutture e i nostri valori sono per loro un baluardo su cui fare affidamento. Siamo pronti a fare la nostra parte, come molti dei nostri enti fanno da decenni se non secoli. Un solo, piccolo esempio: di fronte alla forzata chiusura alle visite dei famigliari, tantissime strutture hanno attivato servizi di videochiamata e videomessaggio, per tenere vivi gli affetti”.

“Ci teniamo a ribadire, infine, il nostro riconoscente GRAZIE a donne e uomini che lavorano nelle strutture residenziali per anziani”.

“Governatore Zaia, non scenda dalla nave dei più fragili! E in ogni caso, noi non molleremo mai!”

Coronavirus. Uneba Veneto e le altre associazioni chiedono un incontro urgente a Zaia e Lanzarin

Uneba Veneto e le altre associazioni di categoria di enti attivi nel servizio ai più fragili chiedono un incontro urgente (che ovviamente, visti  i tempi, sarà in videoconferenza) al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e all’assessore a sanità e servizi sociali Manuela Lanzarin.

LEGGI LA LETTERA A ZAIA E LANZARIN

Il punto di partenza sono le difficoltà degli enti nell’affrontare l’epidemia di Covid 19 tutelando persone assistite, lavoratori, e la funzionalità stessa del servizio.

Tre, in particolare, i temi che le associazioni vorrebbero affrontare con la Regione:

  • l’urgenza della fornitura di dispositivi di protezione individuale per il personale,
  • una strategia comune di sanità pubblica e settore sociosanitario, anche privato, per il reclutamento del personale titolato, a partire da OSS e infermieri, potenziando quando possibile i canali per la loro formazione
  • progettazione condivisa e successiva sperimentazione di nuovi servizi anche temporanei, per supportare le famiglie, i territori – e di conseguenza il servizio sociosanitario regionale, attualmente in affanno – in questa fase di emergenza

A firmare la lettera, oltre a Uneba Veneto, anche Anffas Veneto, Lega Coop Veneto, Federsolidarietà Veneto e Uripa

La lettera è stata inviata via Pec alla Regione nel pomeriggio del 26 marzo.

Emergenza Coronavirus: Avvenire dà voce agli enti Uneba

Avvenire dà voce all’impegno degli enti Uneba di Veneto e Lombardia nel proteggere i propri anziani e i propri dipendenti nei giorni dell’epidemia di Coronavirus.

Ecco l’articolo del 21 marzo, firmato dall’amico di Uneba e redattore di Avvenire Francesco Ognibene, con le interviste a Fabrizio Ondei (Casa Serena di Brembate di Sopra – Bergamo), Francesco Facci (Fondazione Santa Tecla – Este, Padova e Fondazione Casa Sant’Antonio Abate – Alano di Piave, Belluno), Fabio Toso (Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus – Padova e non solo), Elisabetta Elio (Pia Opera Ciccarelli – San Giovanni Lupatoto, Verona e non solo).

Avvenire
Avvenire, 21 marzo 2020

Uneba Veneto alla Regione: con tamponi e DPI adeguati ai dipendenti delle strutture, proteggiamo gli anziani fragili

COMUNICATO STAMPA UNEBA VENETO

Appello di Uneba Veneto: urgente garantire dispositivi di protezione individuale, mascherine PFF2 , PFF3 e chirurgiche alle strutture per anziani. E’ necessario fare tamponi a tutti i dipendenti e tamponi agli utenti prima degli ingressi in struttura. Perchè le donne e gli uomini accolti nelle strutture residenziali per anziani sono i più vulnerabili.

Come gli ospedali, le strutture residenziali per anziani e per persone fragili devono essere in cima alla lista delle priorità di Stato, Regione e Protezione Civile. Sono queste donne e questi uominida difendere per primi, perché sono più fragili.

Proposte puntuali, concrete e costruttive, partono da Verona per diffondersi grazie ad Uneba in tutto il Veneto: enti della residenzialità extraospedaliera non profit uniti per contribuire alla gestione dell’ emergenza coronavirus segnalano “quattro punti irrinunciabili” per contrastare la diffusione del virus.
Lo fanno con un appello diretto al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, all’assessore alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin, alla Protezione Civile.

LEGGI L’APPELLO UNEBA VENETO PER PROTEGGERE GLI ANZIANI DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI

L’APPELLO Prima firmataria dell’appello è Uneba Veneto, associazione di categoria che raccoglie in regione 85 enti dediti ai più fragili, in gran parte strutture per anziani, quasi tutti non profit di radici cattoliche; ad essa si aggiungono Adoa, che coordina l’azione per la cura di più di 20mila utenti solo in provincia di Verona attraverso opere assistenziali per anziani , persone con disabilità, psichiatrici e poveri con enti legati alla diocesi, agli istituti religiosi e al terzo settore non profit; infine anche 10 grandi e storiche strutture per anziani della provincia di Verona.

4 FONDAMENTALI -Quali sono i “quattro punti irrinunciabili”?
1- Effettuare con la massima urgenza i tamponi a tutti i dipendenti delle strutture residenziali per anziani non autosufficienti
2- Fornire alle strutture, e quindi ai dipendenti, dispositivi di protezione individuale per la eventuale gestione di pazienti positivi al Covid 19: mascherine DPI pff2 pff3 e chirurgiche, camici, visiere, guanti, cuffie, sovrascarpe.
Senza una adeguata dotazione di DPI omologati, impossibile fornire risposte di assistenza. In ogni caso, secondo Uneba Veneto e gli altri firmatari, si ritiene che , in caso di ospite di centro servizi per anziani trovato positivo, sia preferibile il ricovero in grandi strutture idonee ad accogliere solo pazienti con coronavirus allestiti ad hoc nei pressi degli ospedali o negli ospedali da poco dismessi e rigenerati allo scopo.
3- Non accogliere i pazienti affetti da Coronavirus in tante strutture medio-piccole (come sono ad esempio molte case di riposo) bensì in poche grandi strutture interamente dedicate a questo
4- Accogliere gli anziani che da casa, o dall’ospedale, entrano in un centro servizi per anziani, solo dopo tamponi e periodo di isolamento, a tutela della salute degli ospiti della struttura.

I firmatari dell’appello esprimono infine il proprio apprezzamento alla determinazione mostrata dalla Regione nel contrasto al Coronavirus.

Coronavirus: con l’auto-quarantena responsabile, noi di Uneba proteggiamo gli anziani più fragili del Veneto”

COMUNICATO STAMPA

Gli enti Uneba Veneto ospitano ogni giorno migliaia di non autosufficienti.
Interviene il presidente Francesco Facci: chiediamo alla Regione che ci aiuti nella fornitura di presidi e materiali per l’assistenza (a partire dalle mascherine).
I dipendenti sono il nostro punto di forza: se ce li sottraggono l’assistenza è a rischio.

“I centri servizi per anziani sono tante piccole cittadelle molto fragili, abitate dalle persone più a rischio per questa epidemia. Per questo da settimane ci siamo imposti un’auto-quarantena responsabile. Un sacrificio che hanno fatto i nostri anziani e le loro famiglie, una scelta dura ma possibile. E necessaria in nome del bene comune”.
Così interviene Francesco Facci, presidente di Uneba Veneto, l’associazione di categoria, con sede a Ese, che raccoglie circa 80 enti dediti al servizio ad anziani non autosufficienti, persone con disabilità, minori fragili, sofferenti psichici; quasi tutti sono enti non profit di radici cristiane.

VIDEOCHIAMATE E LETTERE PER GLI ANZIANI

“Fin dalla fine di febbraio – continua Facci-, nel rispetto delle disposizioni regionali e nazionali, le nostre strutture, e in particolare quelle per anziani, hanno introdotto strette limitazioni o blocchi delle visite in struttura. Una scelta dolorosa, difficile, ma responsabile. E c’è stato tra chi tra i familiari, con la collaborazione del personale, ha comunque saputo trovare vie nuove per trasmettere il proprio affetto, dalle videochiamate via WhatsApp alle lettere scritte a mano, con cura”.

COMPETENZA E DEDIZIONE DEL PERSONALE

“Ma ancora più importante nella tutela degli anziani è stato l’impegno quotidiano del nostro personale: non solo con la dedizione, non solo con la presenza sul posto di lavoro, ma anche con la competenza sanitaria dimostrata per garantire tutte le misure di sicurezza a tutela degli anziani prima ancora che propria.
Il tutto senza addebitare nessun costo extra al Sistema Sanitario Regionale, e continuando a rispettare gli standard. Facendo la nostra parte, in coerenza con i valori che orientano l’operato degli enti associati Uneba Veneto, molti dei quali sono al servizio dei loro territori da decenni se non secoli”.

INDISPENSABILI OSS

“Ci tengo quindi a ribadire qui un grande ringraziamento al personale di tutte le strutture Uneba Veneto, ringraziamento che penso sia doveroso da parte di tutti.
Ora piu’ che mai e’ fondamentale che ogni struttura, e in particolare i centri di servizio per anziani, continui a poter contare su tutto il personale necessario, in particolare gli operatori sociosanitari (OSS). Se la sanità pubblica in questo momento di emergenza iniziasse a attrarre a sé i lavoratori degli enti Uneba, sostituirli sarebbe per noi pressochè impossibile. E ci rimetterebbe immediatamente la qualità dell’assistenza, aumentando il rischio di peggioramento delle condizioni degli anziani, che forzatamente andrebbero poi a pesare su un Sistema Sanitario Regionale che sappiamo tutti essere oggi sotto grande pressione”.

“In questa prolungata emergenza, Uneba Veneto è pronta a fare la sua parte, contando anzitutto sulle nostre forze: i nostri valori, e i nostri lavoratori e lavoratrici. Il sostegno che chiediamo alla Regione Veneto ed alla sanità regionale è per il reperimento e l’approvvigionamento dei presidi e dei materiali per l’assistenza (a partire dalle mascherine)”.