La Regione Veneto cerca oss e infermieri interessati a lavorare in casa di riposo

La Regione Veneto ha aperto un avviso pubblico per la manifestazione di interesse per la formazione di elenchi di infermieri e operatori sociosanitari disponibili a lavorare nelle strutture residenziali per anziani.

In pratica: oss e infermieri che hanno i titoli, come indicato nel bando, e desiderano lavorare nelle strutture per anziani, devono compilare questo modulo, indicando anche in quali province  sono disponibili a lavorare, e spedirlo a personale-residenze-anziani@azero.veneto.it

I nominativi saranno poi trasmessi alle strutture per anziani.

L’avviso pubblico fa riferimento solo alle strutture per anziani e non cita strutture per persone con disabilità o altre fragilità.

“Considerata – è l’esordio dell’Avviso- la carenza di personale infermieristico e di operatori socio sanitari riferita dalle Associazioni URIPA e UNEBA e stimata in circa 1000 unità infermieristiche e 2000 unità di Operatori socio sanitari, acuitasi con l’emergenza sanitaria da COVID-19, Azienda Zero – in via eccezionale – emette il presente avviso pubblico volto a raccogliere manifestazioni di interesse”

“A breve-annuncia l’assessore alle politiche sociali del Veneto Manuela Lanzarin nel comunicato di presentazione dell’avviso pubblico– vi sarà la presentazione di un provvedimento che attiva nuove modalità semplificate per l’accesso alla formazione da parte degli operatori socio sanitari”.

Da tempo Uneba Veneto evidenzia la carenza di operatori sociosanitari: un problema di radici lontane, che l’emergenza Covid19 ha aggravato.

 

Fonte www.uneba.org

Foto di copertina: Casa Padre Kolbe – Pedavena (BL)

Esecuzione test di biologia molecolare per SARS-CoV-2 con finalità di screening nel personale sanitario di rientro dall’estero

Direzione prevenzione, sicurezza alimentare, veterinaria Regione del Veneto:

“Alla luce dell’attuale scenario epidemiologico si ritiene di fornire ulteriori indicazioni finalizzate alla prevenzione della diffusione di SARS-CoV-2 in specifici contesti socio-sanitari.

L’operatore sanitario che rientra dall’estero o che vi ha soggiornato nei 14 giorni precedenti e che opera presso strutture ospedaliere, extraospedaliere (Hospice, URT, Ospedali di Comunità) e nelle strutture residenziali per anziani e per il quale, ai sensi del DPCM dell’11 giugno 2020 e successive integrazioni o modifiche, non è previsto l’obbligo di quarantena, prima di riprendere servizio, al tempo zero, dovrà essere sottoposto a saggio diagnostico di biologia molecolare; se negativo l’operatore sanitario potrà rientrare al lavoro con l’utilizzo dei DPI raccomandati ed in automonitoraggio, effettuando un secondo tampone dopo 5-7 giorni. Per quanto riguarda il primo tampone eseguito al tempo zero, si chiede di segnalare al laboratorio di riferimento la priorità, legata alla necessità di poter disporre del personale nell’ambito del servizio sanitario di appartenenza e garantire la continuità del servizio.

Restano comunque valide tutte le disposizioni stabilite per coloro che provengono da Paesi per i quali è previsto il periodo di quarantena ai sensi del citato DPCM e successive integrazioni o modifiche.

Leggi il documento completo

Contributi regionali a favore dei servizi rivolti a persone anziane non autosufficienti e a persone con disabilità

La Giunta Regionale del Veneto ha approvato il 14 luglio il provvedimento che disciplina i criteri e le modalità per presentare domanda di contributo per risorse a favore dei servizi rivolti a persone anziane non autosufficienti e a persone con disabilità. 
Le risorse stanziate rientrano tra i contributi del Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020.
Per l’unità operativa/struttura per la quale verrà presentata domanda, l’ammontare del contributo è determinato in:
– una quota fissa per unità operativa/struttura di 6mila €
a cui si aggiungerà
– una quota variabile pari a 100 € per ciascun posto/utente/capacità massima autorizzato
La data indicativa di apertura del portale che sarà attivato per agevolare le richieste è prevista per il 24 luglio 2020, il termine di chiusura è fissato alle 13.00 del 10 agosto 2020

Uneba Veneto. Negli ultimi 10 anni aumento costante del numero degli associati., nel 2020 raggiunta quota 89

Servizi, trattative sindacali, corsi di formazione e una tipologia di contratto perfezionata negli anni e riconosciuta a livello nazionale.

Essere associato Uneba e Uneba Veneto porta sicuramente dei vantaggi concreti, ma soprattutto significa condividere dei valori, che nell’ambito dell’assistenza alla persona rappresentano il fattore più importante.

Proprio questi fattori sono alla base della grande risposta in termini di iscrizioni che enti, fondazioni e realtà non profit del territorio stanno dando ad Uneba Veneto, che negli ultimi 10 anni ha visto incrementare in maniera sensibile il numero degli associati.

Chi siamo e cosa facciamo

Uneba Veneto è organizzazione di categoria del settore sociosanitario, assistenziale ed educativo. Raccoglie strutture che accolgono ed offrono servizi ad anziani non autosufficienti, donne e uomini con disabilità, minori con difficoltà famigliari ed altre persone fragili.

Quasi tutti gli enti associati Uneba Veneto sono non profit di radici cristiane; molti di loro hanno una lunga storia, anche secolare, di risposta ai bisogni delle famiglie e di radicato legame con il territorio.

Uneba Veneto è la federazione regionale dell’associazione nazionale Uneba (www.uneba.it)

Tra i servizi che Uneba Veneto offre ai suoi associati:

  • consulenza su contratto collettivo Uneba e accordi correlati
  • accompagnare nelle relazioni con le organizzazioni sindacali di riferimento gli enti associati
  • Corsi di formazione, incontri informativi e convegni per rispondere alle esigenze espresse dagli enti
  • Servizi in materia di sicurezza sul lavoro
  • Rassegna Stampa Veneta: articoli pubblicati su quotidiani, settimanali e siti del Veneto riguardo a strutture e servizi per anziani, disabili, minori, infanzia, oltre a tutti gli aggiornamenti sulle scelte della politica sanitaria e del sociale.
  • Rassegna Legislativa Veneta: raccolta di delibere o decreti regionali su temi di interesse degli enti associati ad Uneba Veneto.

I nostri valori

Uneba Veneto, come da statuto di Uneba nazionale, opera per:

  1. promuovere le libere iniziative assistenziali, quale strumento al servizio della persona e della famiglia; favorire la concreta solidarietà fra gli Enti associati e la collaborazione tra i diversi organismi di collegamento esistenti nel settore
  2. rappresentare e tutelare, quale associazione di categoria, gli enti associati nei loro rapporti con gli organi legislativi, governativi ed amministrativi e nei confronti delle organizzazioni sindacali e degli altri organismi nazionali ed internazionali
  3. proporre ai competenti organi legislativi i provvedimenti utili ai fini di una equa politica sociale e ai fini dello sviluppo delle iniziative ed istituzioni assistenziali e promuovere la partecipazione alla programmazione ai diversi livelli ed in tutte le sue fasi
  4. approfondire lo studio dei problemi sociali e promuovere ed organizzare iniziative dì formazione per gli operatori sociali

Come associarsi

Per iscriversi a Uneba Veneto clicca qui, scopri di più e segui le poche e semplici istruzioni.

La quota di iscrizione comprende anche la quota nazionale. L’adesione permette di beneficiare di tutti i servizi di Uneba nazionale ed anche di quelli, aggiuntivi, offerti da Uneba Veneto, come ad esempio la Rassegna stampa sociale e sanitaria inviata ogni martedì.

Gli enti che si iscrivono per la prima volta ad Uneba hanno uno sconto del 50% sul primo anno di iscrizione.

Deliberazione della Giunta Regionale del 16/06/2020 – disposizioni in materia di sorveglianza di strutture residenziali per non autosufficienti

Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Attuazione delle misure in materia sanitaria.

La Regione del Veneto ha approvato un documento che presenta i seguenti adempimenti in materia sanitaria:
• Piano di potenziamento dell’assistenza territoriale (Allegato A);
• Piano di potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione (Allegato B);
Sorveglianza strutture residenziali per non autosufficienti (Allegato C);
• Determinazione del fabbisogno, acquisizione di risorse umane e incentivi al personale (Allegato D);
• Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza COVID-19 (Allegato E);
• Misure urgenti per l’avvio di specifiche funzioni assistenziali per l’emergenza COVID-19 (Allegato F);
• Assistenza Farmaceutica (Allegato G);
• Attuazione degli articoli 11 e 12 decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Allegato H);
• Sistema informativo COVID-19 (Allegato I).

 

Consulta il documento: DGR 782 del 16.06.2020

Fase 3 dell’emergenza Covid-19: il documento con le linee di indirizzo per le strutture residenziali e semiresidenziali

Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha firmato l’ordinanza con le nuove linee guida per l’accesso di visitatori, nuovi ospiti e rientri in famiglia nelle case di riposo, nelle comunità e nei centri semiresidenziali.

Ecco il documento completo:

Linee Indirizzo Strutture Residenziali e Semiresidenziali (v. 22.6.2020) by Fabiana Pesci on Scribd

 

Le linee guida per nuovi accessi, visite e rientri in famiglia in case di riposo, comunità e centri semiresidenziali: il comunicato stampa della Regione Veneto

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha firmato l’ordinanza che riapre le case di riposo e le strutture sociosanitarie residenziali e semiresidenziali per minori, disabili, persone con problemi di dipendenza e di salute mentale. Oggi, nel consueto punto stampa dedicato all’evolversi della pandemia, l’assessore regionale alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin ha presentato le linee guida per le strutture extra-ospedaliere emanate dalla Giunta regionale del Veneto e validate dal Comitato tecnico scientifico regionale, pubblicate in allegato all’ordinanza.
“Sono linee guida tutelanti per strutture, ospiti e familiari – ha premesso l’assessore – Visto l’andamento epidemiologico favorevole, mi auguro che con queste indicazioni e con la sottoscrizione del patto di responsabilità tra enti gestori e familiari, tutte le strutture possano riaprire a visite e a nuovi accessi e superare l’attuale fase emergenziale. Gli ospiti, e in particolare gli anziani, hanno sofferto e stanno soffrendo un pesante isolamento. Ma il mio pensiero va anche alle persone disabili delle comunità alloggio e agli ospiti delle strutture per la salute mentale, da mesi privi di contatti con la rete familiare e sociale a causa delle misure di prevenzione e contenimento dei contagi. Con queste nuove disposizioni, più snelle ma anche di maggior garanzia, la Regione fa una vera e propria assunzione di responsabilità nei confronti di strutture, ospiti e famiglie e si impegna, con un attento monitoraggio epidemiologico, ad intervenire subito con nuove disposizioni qualora si manifestino casi di infezione e reinfezione”.
“La Giunta regionale sta inoltre lavorando anche ad un provvedimento finanziario – ha aggiunto Lanzarin –  per garantire la sostenibilità economica alle strutture, i cui bilanci versano in pesante difficoltà a causa dei decessi e della chiusura per quasi quattro mesi”.
Le nuove linee guida (che sostituiscono quelle del 29 maggio per le strutture residenziali e integrano quelle emanate il 18 maggio scorso per Ceod e centri diurni) prevedono regole per i nuovi accessi – diversificate a seconda che si tratti di strutture per anziani o per altre categorie – e per le visite (quest’ultime uguali per tutte le strutture).
NUOVI OSPITI IN CASA DI RIPOSO. I nuovi accessi sono possibili solo nelle strutture che possono garantire una netta separazione degli spazi nel caso sopravvengano nuovi contagi. Prima di accogliere un nuovo ospite la struttura dovrà verificare l’assenza di segni o sintomi di malattia (“in particolare l’insorgenza improvvisa nei 14 giorni precedenti di febbre, tosse e difficoltà respiratorie”) e  che non sia stato a contatto stretto con un caso confermato o probabile di Sars-Cov-2.
Quindi, per essere accolti in una struttura per anziani i nuovi ospiti che provengono da casa dovranno affrontare un periodo di isolamento in struttura di 14 giorni e tampone nasofaringeo prima e dopo la quarantena.
Se l’anziano arriva da un  ospedale o da un’altra struttura sanitaria sarà sottoposto al tampone e accolto in un ospedale di comunità per il periodo di quarantena.
Nel caso di accesso al pronto soccorso l’anziano sarà riaccolto nella struttura di appartenenza senza obbligo di tampone.
Nel caso di visite ambulatoriali e prestazioni diagnostiche esterne le linee guida per i poliambulatori prevedono già percorsi separati rispetto agli altri utenti e quindi non sono previste misure cautelari ulteriori.
Per trasferimenti all’interno dei reparti o nuclei della stessa struttura non sono previste misure cautelari.
NUOVI OSPITI IN ALTRE STRUTTURE. Per accessi ad altre strutture socioassistenziali (comunità alloggio, case famiglia, case della salute mentale, comunità per minori o per dipendenze), l’ingresso avverrà dopo aver ottenuto l’esito negativo al tampone nasofaringeo.
VISITE. Da oggi le visite sono possibili, nel rispetto rigoroso delle norme igieniche di sicurezza (igienizzazione mani,  uso corretto mascherine chirurgiche, distanziamento interpersonale, misurazione temperatura corporea). Familiari e ospiti devono proteggersi con mascherine chirurgiche nel momento dell’incontro. Le visite di familiari, parenti e visitatori dovranno essere prenotate e sono consentite per un massimo di due persone in presenza, per un tempo definito (30 minuti), in spazi dedicati (non in camera), preferibilmente all’aperto. Le strutture dovranno conservare il registro degli accessi, verificare con un test (check-list da compilare all’ingresso) che i visitatori siano in buona salute e far firmare il patto di responsabilità.
Le visite di familiari e congiunti ai nuclei di degenza sono consentite in camera per casi particolari di emergenza autorizzati dalla struttura.
RIENTRI IN FAMIGLIA. Per gli ospiti nelle case di riposo nel caso di un eventuale rientro in famiglia scatta la medesima procedura di un nuovo ingresso da casa. Nelle altre strutture e servizi i rientri sono possibili (in particolare per i minori), previa sottoscrizione del patto di responsabilità tra la struttura e i familiari o congiunti de monitoraggio dei sintomi post-rientro: In caos di febbre o di sintomi sospetti  il minore verrà posto in isolamento precauzionale e sottoposto a tampone.
SERVIZI SEMIRESIDENZIALI. Ceod, Centri diurni, Centri Sollievo, possono riaprire per gruppi fino ad un massimo di 10 persone (prima era possibile solo per gruppetti da 5), con suddivisione delle attività per compartimenti funzionali. I nuovi ingressi richiedono l’esame preventivo del tampone nasofaringeo.
Anche per le strutture e i servizi semiresidenziali è prevista la sottoscrizione preventiva di un patto di responsabilità reciproca tra il gestore della struttura e il soggetto interessato o i familiari/congiunti, l’autodichiarazione circa la non presenza nell’ambito del proprio nucleo familiare di persone con febbre o sintomi di malattia respiratoria e l’impegno a informare la struttura nel caso in cui un componente del nucleo familiare dovesse presentare i sintomi nei giorni successivi. Anche gli operatori dei servizi semiresidenziali, al pari di quelli residenziali e degli operatori della sanità, sono sottoposti a tamponi periodici.  I servizi di trasporto da e per le strutture dovranno rispettare la distanza minima di un metro tra i passeggeri che dovranno comunque indossare la mascherina..
MISURE DI PREVENZIONE. In vista dell’autunno è prevista una campagna di prevenzione vaccinale di massa per ospiti,  operatori, fornitori, visitatori e familiari: per tutti gli ospiti delle strutture residenziali per anziani sarà avviata, con la regia del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss di riferimento e in collaborazione con medici operanti nella struttura, una specifica campagna vaccinale di recupero contro il pneumococco per tutti i soggetti non già vaccinati, in linea con le indicazioni nazionali e regionali. Sarà, inoltre, continuata e rafforzata la campagna di vaccinazione antinfluenzale stagionale. La vaccinazione  antinfluenzale è “fortemente raccomandata”, inoltre, per tutti gli operatori e per i visitatori delle case di riposo.
FORMAZIONE. Infine per tutto il personale delle strutture residenziali e semiresidenziali è previsto un massiccio piano di formazione, svolto dalla Fondazione Scuola di sanità pubblica, per favorire comportamenti corretti e adottare le migliori prassi per prevenire eventuali focolai e gestire al meglio una eventuale ripresa dei contagi.

Comunicato Stampa Regione del Veneto, 22 giugno 2020

Avviso pubblico EduCare, fondi per progetti educativi per minori

Anche organizzazioni senza scopo di lucro nella forma di Enti del terzo settore ed enti ecclesiastici e religiosi e scuole di infanzia paritarie possono partecipare all’Avviso pubblico EduCare proposto dal Dipartimento per la famiglia.
Ci si può candidare fino al 31 dicembre 2020 per proporre interventi di educazione non formale e informale e di attività ludiche per l’empowerment dell’infanzia e dell’adolescenza, della durata di sei mesi, che servano a “ridurre il divario ludico ed educativo generato dalla necessità di contenimento del coronavirus”.

Avviso pubblico EduCare – Ecco come partecipare

Quattro, ricorda vita.it, sono gli ambiti tematici:

A. promozione della cittadinanza attiva, del coinvolgimento nella comunità, e della valorizzazione del patrimonio culturale locale;
B. promozione della non-discriminazione, dell’equità e dell’inclusione sociale e lotta alla povertà educativa;
C. promozione della piena partecipazione e del protagonismo dei bambini e dei ragazzi attraverso l’educazione tra pari (peer education) e il sostegno del dialogo intergenerazionale tra bambini, ragazzi, adulti e anziani e le loro famiglie;
D. tutela dell’ambiente e della natura e promozione di stili di vita sana

Il finanziamento non sarà superiore a 150 mila euro. Il progetto che si presenta deve valere almeno 35 mila euro.

“Le risorse finanziarie – spiega l’Avviso Educare- sono assegnate ai progetti ritenuti ammissibili e valutati positivamente sulla base dell’ordine cronologico di presentazione, secondo la procedura a sportello”.

Fonte www.uneba.org

Offerte di lavoro – L’Azienda Speciale Sedico Servizi cerca infermieri e o.s.s. a tempo indeterminato

Offerta di lavoro

INFERMIERE E O.S.S. A SEDICO (BELLUNO) –  CANDIDATURE ENTRO IL 20 GIUGNO 2020

L’Azienda Speciale Sedico Servizi ha pubblicato due avvisi di selezione per la formazione di due graduatorie di idoneità per Infermieri e operatori socio sanitari, finalizzate all’inserimento a tempo indeterminato presso il locale Centro Servizi di Sedico.

INFERMIERI: Avviso di selezioneDomanda di partecipazione alla selezione

OSS: Avviso di selezioneDomanda di partecipazione alla selezione