Decreto Cacer – Comunità energetiche rinnovabili, un’opportunità per gli enti Uneba

Risparmio sui costi dell’energia, produzione di energia rinnovabile, sostegno al welfare: queste le prospettive del progetto “Le CACER per un sistema di cooperazione energetica fra Terzo Settore, Imprese e Enti locali in Veneto” promosso da Unioncamere Veneto insieme con AsVeSS – Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile e con la collaborazione di Community-CER.
Uneba Veneto promuove tra i suoi associati questo progetto, nato a seguito delle novità portate dal decreto sulle Configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile (decreto del Ministero dell’ambiente 414 del 7.12.2023)
Gli enti Uneba Veneto interessati a partecipare agli incontri di presentazione del progetto nelle varie province del Veneto possono contattare la segreteria Uneba Veneto a info.veneto@uneba.org

 

“Il Progetto ‘Le CACER per un sistema di cooperazione energetica fra Terzo Settore, Imprese e Enti locali in Veneto’ intende favorire una maggiore conoscenza e consapevolezza sulle opportunità della transizione energetica da parte di imprese, enti del Terzo Settore ed enti locali – spiegano a www.uneba.org Matteo Mascia e Federico Zanon di AsVeSS-. L’obiettivo è di promuovere la cooperazione tra questi diversi attori locali per produrre e consumare energia rinnovabile nel territorio per sostenere servizi essenziali di welfare, in ambito sociosanitario, sportivo e culturale”.

Quali sono le nuove prospettive per gli enti del Terzo Settore con il decreto CACER?
“Il decreto CACER apre nuove opportunità per gli Enti del Terzo Settore che si riconoscono nei valori e negli obiettivi alla base del modello delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), come l’inclusione sociale, lo sviluppo locale e una transizione energetica equa.
Questi enti possono contribuire al welfare territoriale sfruttando gli incentivi destinati ai sistemi di produzione di energia rinnovabile, sostenibili sia da un punto di vista tecnologico sia a livello di impatto sociale, aiutando a contrastare la povertà energetica e sostenere le fasce più deboli della società”.

Il progetto riguarda solo gli enti del Terzo Settore che sono anche produttori di energia (es. perche’ hanno i pannelli fotovoltaici…) o anche quelli che sono solo consumatori?
“Il progetto coinvolge sia gli enti che producono energia sia quelli che si limitano a consumarla. Ma non solo, possono aderire alla CER anche enti che non sono inseriti né come produttori né come consumatori diretti, ma che possono comunque beneficiare delle attività di welfare territoriale finanziate con gli introiti della comunità energetica”.

Qual è il beneficio economico per gli enti del Terzo Settore? È possibile stimare il possibile risparmio sui costi dell’energia?
“Il risparmio sui costi energetici può essere stimato solo conoscendo i profili di consumo della singola struttura e, in caso di CER, le modalità di distribuzione degli introiti concordate e stabilite dallo statuto. In generale, maggiore è la coincidenza tra i consumi dell’ente e la produzione fotovoltaica nelle ore di sole, maggiore sarà il risparmio economico.
Un ente produttore di energia potrà in primo luogo beneficiare direttamente dell’autoconsumo, mentre un ente consumatore riceverà una quota di incentivo proporzionale al proprio contributo all’energia condivisa, riducendo così i costi complessivi energetici.
Nel caso di autoconsumo a distanza (una delle tre configurazioni CACER), il beneficio economico può essere stimato semplicemente conoscendo il profilo di consumo di energia elettrica, essendo l’unica variabile che influisce sulla determinazione della tariffa premio.
Va inoltre considerato che il contributo CACER in conto capitale, finanziato con fondi PNRR, al momento rivolti ai comuni con meno di 5 mila abitanti, riduce i tempi di ritorno dell’investimento per la realizzazione di impianti fotovoltaici, permettendo comunque l’autoconsumo diretto dell’energia autoprodotta, indipendentemente dai vantaggi aggiuntivi offerti dalla CACER.
Infine, gli Enti del Terzo Settore godono di un trattamento favorevole, poiché possono beneficiare interamente degli incentivi derivanti dal proprio autoconsumo virtuale e non sono soggetti al limite del 55% sulla tariffa premio come invece accade per le imprese”.

Quali sono le principali attività del progetto e come possono partecipare gli enti Uneba?
“Le attività si articolano, in una prima fase, con la realizzazione di incontri informativi, formativi e di progettazione partecipata, per promuovere una maggiore conoscenza delle opportunità della transizione energetica e far emergere esperienze e buone pratiche già in essere a livello territoriale e, in una seconda fase, con un’azione di coinvolgimento e assistenza territoriale ai soggetti che aderiscono al progetto a supporto del loro percorso di transizione energetica. È prevista poi l’elaborazione di materiali e strumenti per lo sviluppo di sistemi di energia rinnovabile a sostegno del welfare territoriale che saranno messi a disposizione di tutte le realtà interessate”.

Retta Alzheimer, novità in arrivo in Veneto?

Incontro Uneba Veneto per gli enti associati a Mestre: la nuova Svama approvata dalla Regione apre possibili prospettive di cambiamento

Le possibili scelte della Regione Veneto sul tema della compartecipazione alla retta da parte del malato o dei suoi famigliari in caso di accoglienza in Rsa di una persona malata di Alzheimer o altre demenze sono state al centro della tappa degli appuntamenti territoriali Uneba Veneto dedicata agli enti associati delle province di Venezia e Padova. L’incontro si è svolto martedì 25 febbraio grazie all’ospitalità dell’associato Uneba Veneto Opera Santa Maria della Carità nel suo centro servizi Nazareth.

Il presidente Uneba Veneto Francesco Facci si è soffermato sulle modifiche alla Scheda per la valutazione multidimensionale delle persone adulte e anziane (Svama) approvate con la delibera della giunta regionale 96 del 4 febbraio 2025 che prevede a pag 17-18 l’indicazione dei setting assistenziali possibili per la persona valutata, definendo nel dettaglio le prestazioni necessarie in ciascuno di essi.

Uneba Veneto segue con attenzione la vicenda, che potrebbe, e lo si auspica, portare chiarezza sulla titolarità delle rette dovute alle Rsa – paga una parte l’assistito, o paga per intero il Servizio Sanitario Nazionale

Proprio la garanzia della chiarezza attraverso un intervento del legislatore sul tema della retta Alzheimer è una richiesta che Uneba nazionale porta avanti da tempo e che le federazioni regionali Uneba hanno rilanciato.

Tra i temi del partecipato incontro al centro Nazareth anche il rinnovato contratto nazionale Uneba con la contrattazione regionale e la piattaforma di e-learning di Uneba Veneto, in continua crescita.

Contratto Uneba – Uneba Veneto per i consulenti del lavoro

Incontro di formazione a Treviso con Facci e Attanasio

“Ccnl Uneba servizi assistenziali e Ccrl Uneba Veneto – applicazioni – rinnovi – approfondimenti” è il titolo dell’incontro di formazione in programma per mercoledì 26 febbraio dalle 15.30 alle 18 all’hotel Maggior Consiglio di Treviso.

Lo organizza l’Unione Provinciale Consulenti del Lavoro di Treviso: è un evento formativo aperto a consulenti del lavoro, praticanti e collaboratori di studio,

Relatori sono Francesco Facci, presidente di Uneba Veneto e l’avvocato Matteo Attanasio, giuslavorista, collaboratore di Uneba Veneto in particolare per il contratto regionale Uneba Veneto.

Iscrizioni entro il 19 febbraio, per informazioni treviso@anclsu.com

Nuovo contratto Uneba, corso per associati Uneba Veneto

Dal 14 marzo, 6 incontri da 4 ore a Padova. Iscrizioni entro il 28 febbrario

Uneba Veneto organizza un corso sul nuovo contratto collettivo di lavoro nazionale Uneba, firmato il 20 gennaio 2025.
Il corso si svolgerà a Padova presso l’associato Uneba Veneto Fondazione Opera Immacolata Concezione, Civitas Vitae Angelo Ferro, via Toblino 53. L’orario degli incontri sarà dalle 14 alle 18.
Il corso è riservato ai dipendenti di enti associati Uneba Veneto e ai consulenti del lavoro che collaborano con enti Uneba Veneto.
Iscrizioni entro il 28 febbraio 2025.

Programma:

  • venerdì 14 marzo “Il diritto sindacale all’interno del contratto Uneba”

  • venerdì 21 marzo “Instaurazione del rapporto di lavoro”

  • venerdì 04 aprile “Inquadramento del personale, mansioni e retribuzione”

  • giovedì 17 aprile, “Orario di lavoro e potere datoriale di organizzazione e controllo delle attività”

  • mercoledì 23 aprile “Procedimenti disciplinari e sanzioni”

  • mercoledì 30 aprile “Sicurezza sul lavoro e istituti speciali”

Costi per i dipendenti di enti Uneba Veneto:

  • 100 euro per una lezione, con acquisto minimo di due lezioni

  • 450 euro per tutto il corso

  • 300 euro per tutto il corso per il secondo, terzo, e successivi partecipanti all’intero corso iscritti dello stesso ente.

Costi per i consulenti del lavoro che collaborano con enti Uneba Veneto:

  • 150 euro per una lezione, con acquisto minimo di due lezioni

  • 500 euro per tutto il corso

Docenti del corso:
avv. Matteo Attanasio giuslavorista
dott.ssa Giovanna Zampieri
con la partecipazione di Francesco Facci, presidente Uneba Veneto

Materiali:
Corso contratto Uneba – presentazione
Corso contratto Uneba – modulo di iscrizione

Disabilità, salute mentale, minori: da Regione e Comuni risorse insufficienti

Natale di preoccupazione per il non profit del Veneto: quale futuro per i servizi per disabilità e salute mentale con così poche risorse da Regione e Comuni?

Anffas, Uneba Veneto e Confcooperative Federsolidarietà pronti a coinvolgere nella protesta anche le famiglie degli utenti

PADOVA, 17 DICEMBRE – Persone con disabilità che non trovano posto in una struttura sociosanitaria accreditata adatta a loro, e devono rimanere a casa.
Uomini e donne con problemi di salute mentale esclusi dal centro diurno di cui avrebbero bisogno per stare meglio.

Uomini e (soprattutto) donne in Veneto che devono rinunciare al posto di lavoro, o stravolgere la routine famigliare, per prendersi cura del loro figlio, fratello, parente fragile, perché i servizi sociosanitari non lo fanno più.

Strutture sociosanitarie attive da anni in Veneto che vedono a rischio il loro futuro: …chiusura, riduzione dei servizi, riduzione del personale?

Sono gli scenari a cui guardano con preoccupazione AnffasUneba VenetoConfcooperative Federsolidarietà, principali organizzazioni che rappresentano il Terzo Settore in Veneto: una delle cause della preoccupazione è il mancato o ritardato intervento di Regione e Comuni nello stanziare risorse sufficienti per i servizi alle persone fragili. Lo hanno spiegato nella conferenza stampa del 17 dicembre a Padova.

Sarà un Natale di preoccupazione, in particolare, per chi svolge e chi beneficia dei servizi per disabilità, salute mentale, minori in difficoltà.

Solo negli ambiti della Disabilità e della Salute Mentale, i servizi coinvolgono circa 14.200 persone e famiglie in Veneto. e sono erogati da oltre 16.000 addetti, attraverso servizi accreditati dalle Ulss e finanziati dalla Regione e dai Comuni.

Dopo un lungo confronto, negli scorsi mesi, tra la Regione Veneto e le Organizzazioni di rappresentanza del Terzo Settore tra cui Anffas, Uneba Veneto e Confcooperative Federsolidarietà, la Regione ha provveduto all’aggiornamento della parte sanitaria delle rette dei servizi istituzionalmente accreditati (in particolare per gli ambiti della disabilità, salute mentale, minori e dipendenze), definendo incrementi insufficienti però a coprire gli aumenti di costo legati ai rinnovi, siglati o in arrivo, dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) di categoria e alle altre spese derivanti dall’inflazione degli ultimi anni.
La situazione di grave criticità e preoccupazione peraltro è dovuta anche al fatto che a seguito dei suddetti provvedimenti della Regione le associazioni stanno riscontrando forti difficoltà anche ad ottenere gli incrementi proporzionali sulla parte della retta rappresentata dalle quote sociali a carico dei Comuni.

Gli incrementi proposti dalla Regione alla quota sanitaria, cioè la parte a suo carico della retta, per i servizi per la disabilità e la salute mentale, è tra il 5% e il 10% in tre anni: pari solo a a un terzo degli aumenti dei costi per gli enti. I restanti due terzi di aumenti diventerebbero quindi a carico degli enti, un peso insostenibile.

Addirittura, per i centri diurni per la salute mentale, i servizi comunali all’infanzia ed altri casi, la Regione prevede aumento zero delle risorse messe a disposizione.

A rischio quindi c’è la tenuta dell’intero comparto sociosanitario e sociale accreditato, che ha finora garantito in Veneto la maggior parte dei servizi di cura e assistenza offerti alle persone più fragili.

Anffas, Uneba e Confcooperative Federsolidarietà hanno annunciato che nei primi mesi del 2025 si realizzeranno delle iniziative che potranno coinvolgere anche le famiglie degli utenti di questi servizi, per ribadire la forte preoccupazione e il concreto rischio di dover interrompere i servizi, a causa delle insufficienti risorse regionali e comunali.

Alla conferenza stampa sono intervenuti:

• Roberto Baldo – Presidente Confcooperative Federsolidarietà Veneto
• Davide Schiavon – delegato Anffas Veneto
• Francesco Facci – Presidente Uneba Veneto

Conferenza stampa Anffas, Uneba Veneto, Confcooperative Federsolidarietà – scarica pdf

Nuovo servizio Formazione a distanza: Uneba Veneto incontra gli associati

Prima tappa Uneba Treviso, nel ricordo di Maurilio Canzian

Al via il ciclo di incontri di Uneba Veneto nelle province del Veneto per raccogliere le istanze degli enti associati, aggiornare sulle novità legislative nazionali e regionali oltre che sulle trattative per il rinnovo del contratto, e soprattutto per presentare il nuovo servizio Uneba Veneto per la formazione a distanza https://unebaveneto.videoformazione.net/m/

Dodici enti Uneba Treviso si sono ritrovati mercoledì 6 novembre, grazie all’accoglienza della Casa soggiorno Divina Provvidenza di Santa Lucia di Piave, per un dialogo con il presidente Uneba Veneto Francesco Facci.

Il portale per la formazione a distanza – commenta Marco Sossai, consigliere Uneba Veneto e direttore di Casa Divina Provvidenza – può essere utile per tutti gli enti: sia per la formazione obbligatoria (ad esempio sulla sicurezza) che per altri ambiti di formazione che alle varie realtà possono interessare. Ed anche per la formazione obbligatoria mensile prevista per il nuovo profilo dell’assistente infermiere”

Gli Assistenti infermieri, infatti, come spiega l’articolo 17 dell’Accordo Stato-Regioni per l’istituzione di questa nuova figura, sono obbligati a frequentare eventi formativi di aggiornamento riguardanti gli ambiti operativi di competenza per una durata complessiva di almeno un’ora per ogni mese lavorato nell’anno di riferimento.

Particolarmente significativo è che la prima presentazione del portale per la formazione a distanza sia avvenuta nella Casa Divina Provvidenza. Di questa struttura infatti è stato a lungo direttore Maurilio Canzian, che fu anche presidente di Uneba Veneto dal 1993 al 2006. Nel corso del suo mandato accentuò l’impegno di Uneba Veneto sulla formazione del personale, individuandone la grande importanza. Avviò a questo scopo la Fondazione Care, sostenuta da alcuni enti associati Uneba Veneto. Quando questa fondazione terminò il suo percorso, le sue risorse passarono a Uneba Veneto che ne ha portato avanti l’investimento nella formazione del personale: è da questo percorso che arriva https://unebaveneto.videoformazione.net/m/ , realizzato in collaborazione con Vision Learning, presente con un suo rappresentante all’incontro.

Uno dei punti di forza del portale per la formazione a distanza di Uneba Veneto sono le “pillole formative” sull’utilizzo degli ausili, che permettono la valutazione della preparazione del lavoratore prima e dopo la frequenza del corso di formazione. Queste pillole sono state realizzate in collaborazione con Arjo, azienda fornitrice degli ausili.

L’incontro degli associati Uneba Treviso ha compreso anche la presentazione progetto disfagia con Milani Foods: Uneba Veneto avvia una collaborazione con l’azienda specializzata in cibo per disfagici con un focus su qualità e sostenibilità. Per Milani Foods è intervenuto il referente Alessandro Bacci, responsabile Ricerca e Sviluppo di Infoodx. “Quello dell’alimentazione è un tema sempre alla nostra attenzione, perché l’alimentazione e il gusto sono elementi del benessere (che vogliamo offrire ai nostri ospiti)”, nota Sossai.

Tra gli enti Uneba Treviso, erano presenti all’incontro: Prealpina, Casa di soggiorno Divina Provvidenza, Insieme si Può, Casa di riposo di Possagno, Casa per anziani di Pieve di Soligo, Fondazione Da Lozzo Da Dalto, Il Nostro Domani, Fondazione Maria Rossi, Fondazione Sant’Augusta.

Nelle prossime settimane proseguiranno gli incontri per gli associati Uneba Veneto nelle province con il presidente Facci.

Oss stranieri per gli enti Uneba, formati in istituzioni cattoliche – Progetto di Uneba Veneto

Costruire percorsi di ingresso regolare in Italia di personale sociosanitario formato in istituzioni educative estere. In particolare, operatori sociosanitari. In modo da garantire flussi costanti di personale, selezionato e motivato, che lavori a lungo termine nelle strutture per persone fragili, a partire da quelle associate ad Uneba.
Questo è il nuovo progetto a cui stanno lavorando Uneba Veneto e Uneba.

Il presidente Uneba Veneto Francesco Facci lo presenta venerdì 11 ottobre 2024 al convegno Uneba nazionale “Valori e valore nella cura della persona anziana”.

L’obbiettivo del progetto? Il bene di tutte le persone e delle realtà coinvolte.
• Il bene degli enti Uneba, e in particolare di chi ha la responsabilità di guidarle, per aiutarli ad affrontare una crisi di personale senza precedenti. Una situazione drammatica, perché senza personale non c’è cura. E senza personale non c’è futuro per le strutture. Certo, il progetto non ambisce a essere la soluzione definitiva, né l’unica, di questa situazione, ma può dare un concreto contributo.
• Il bene delle persone fragili, perché mette al loro fianco personale formato e perché grazie a questo personale rsa, centri diurni, nuclei Alzheimer e tutti i servizi per la non autosufficienza, ad esempio, potranno continuare ad esistere. Anche se, certo, la distanza culturale e linguistica tra chi cura e chi è curato richiederà ad entrambe le parti uno sforzo extra di pazienza ed impegno per essere colmato.
• Il bene di uomini e donne con una formazione da operatore sociosanitario o analoghi svolta in altri stati o altri continenti. A loro il progetto vorrebbe offrire un posto di lavoro stabile e garantito in Italia, in enti dove c’è gran bisogno di loro, e un’opportunità di formazione sul campo, in strutture che hanno esperienza e competenza nel settore. Oltre che un’alternativa ad ingressi in Italia e Unione Europea per vie pericolose e fuori dalla legalità.

Come fare a trovare oss esteri, e oss esteri validi?
La scelta di Uneba Veneto è di cercare accordi diretti con strutture formative cristiane. Con strutture in Peru e Sri Lanka ci sono già avanzati contatti. Altri certamente seguiranno.

Perché questo progetto si realizza adesso?
Non solo per l’urgenza della carenza di personale, ma pure per il mutato quadro legislativo. La legge 50/23 di conversione del cosiddetto Decreto Cutro modificando l’articolo 23 del Testo Unico sull’Immigrazione (d.lgs 286/98) ha stabilito che gli ingressi in Italia di cittadini non-UE formati all’estero sono al di fuori delle quote del decreto flussi, se i programmi di formazione professionale e civico linguistica hanno l’approvazione del Ministero del Lavoro.

Il progetto è ambizioso, e gli obbiettivi non semplici da raggiungere. Alla difficoltà dell’integrazione di lavoratori stranieri nel sistema di lavoro delle strutture si aggiunge l’insieme di attività e adempimenti da svolgere per il reclutamento di personale sanitario dall’estero: sia per ottenere il riconoscimento del titolo di studio ottenuto all’estero, sia per la “formazione civico linguistica”, anche in modalità FAD, che la legge 50/23 richiede, sia per l’ottenimento del visto d’ingresso e l’arrivo in Italia.
Non è facile, ma è necessario: sono sfide ineludibili per continuare a garantire ai più fragili tra noi l’assistenza di cui hanno bisogno.
Provvedimenti come la modifica all’articolo 23 del Testo Unico sono, nostro giudizio, un passo nella giusta direzione, cioè per rispondere alle reali necessità della nostra società. Fondamentale è da un lato che il provvedimento non venga depotenziato e dall’altro che il mondo del lavoro, a partire da noi di Uneba, sappia coglierne le opportunità.

Per informazioni sul progetto: info.veneto@uneba.org

Oss stranieri per gli enti Uneba, formati in istituzioni cattoliche – Progetto di Uneba Veneto

Costruire percorsi di ingresso regolare in Italia di personale sociosanitario formato in istituzioni educative estere. In particolare, operatori sociosanitari. In modo da garantire flussi costanti di personale, selezionato e motivato, che lavori a lungo termine nelle strutture per persone fragili, a partire da quelle associate ad Uneba.
Questo è il nuovo progetto a cui stanno lavorando Uneba Veneto e Uneba.

Il presidente Uneba Veneto Francesco Facci lo presenterà venerdì 11 ottobre 2024 al convegno Uneba nazionale “Valori e valore nella cura della persona anziana”

L’obbiettivo del progetto? Il bene di tutte le persone e delle realtà coinvolte.
• Il bene degli enti Uneba, e in particolare di chi ha la responsabilità di guidarle, per aiutarli ad affrontare una crisi di personale senza precedenti. Una situazione drammatica, perché senza personale non c’è cura. E senza personale non c’è futuro per le strutture. Certo, il progetto non ambisce a essere la soluzione definitiva, né l’unica, di questa situazione, ma può dare un concreto contributo.
• Il bene delle persone fragili, perché mette al loro fianco personale formato e perché grazie a questo personale rsa, centri diurni, nuclei Alzheimer e tutti i servizi per la non autosufficienza, ad esempio, potranno continuare ad esistere. Anche se, certo, la distanza culturale e linguistica tra chi cura e chi è curato richiederà ad entrambe le parti uno sforzo extra di pazienza ed impegno per essere colmato.
• Il bene di uomini e donne con una formazione da operatore sociosanitario o analoghi svolta in altri stati o altri continenti. A loro il progetto vorrebbe offrire un posto di lavoro stabile e garantito in Italia, in enti dove c’è gran bisogno di loro, e un’opportunità di formazione sul campo, in strutture che hanno esperienza e competenza nel settore. Oltre che un’alternativa ad ingressi in Italia e Unione Europea per vie pericolose e fuori dalla legalità.

Come fare a trovare oss esteri, e oss esteri validi?
La scelta di Uneba Veneto è di cercare accordi diretti con strutture formative cristiane. Con strutture in Peru e Sri Lanka ci sono già avanzati contatti. Altri certamente seguiranno.

Perché questo progetto si realizza adesso?
Non solo per l’urgenza della carenza di personale, ma pure per il mutato quadro legislativo. La legge 50/23 di conversione del cosiddetto Decreto Cutro modificando l’articolo 23 del Testo Unico sull’Immigrazione (d.lgs 286/98) ha stabilito che gli ingressi in Italia di cittadini non-UE formati all’estero sono al di fuori delle quote del decreto flussi, se i programmi di formazione professionale e civico linguistica hanno l’approvazione del Ministero del Lavoro.

Il progetto è ambizioso, e gli obbiettivi non semplici da raggiungere. Alla difficoltà dell’integrazione di lavoratori stranieri nel sistema di lavoro delle strutture si aggiunge l’insieme di attività e adempimenti da svolgere per il reclutamento di personale sanitario dall’estero: sia per ottenere il riconoscimento del titolo di studio ottenuto all’estero, sia per la “formazione civico linguistica”, anche in modalità FAD, che la legge 50/23 richiede, sia per l’ottenimento del visto d’ingresso e l’arrivo in Italia.
Non è facile, ma è necessario: sono sfide ineludibili per continuare a garantire ai più fragili tra noi l’assistenza di cui hanno bisogno.
Provvedimenti come la modifica all’articolo 23 del Testo Unico sono, nostro giudizio, un passo nella giusta direzione, cioè per rispondere alle reali necessità della nostra società. Fondamentale è da un lato che il provvedimento non venga depotenziato e dall’altro che il mondo del lavoro, a partire da noi di Uneba, sappia coglierne le opportunità.

Per informazioni sul progetto: info.veneto@uneba.org

Disabilità e salute mentale, servizi a rischio – Conferenza stampa

Giovedì 10 ottobre a Padova conferenza stampa di Uneba Veneto, Anffas e Confcooperative per lanciare l’allarme: in Veneto è a rischio la sostenibilità – cioè il futuro- dei servizi per la disabilità e la salute mentale, perchè gli aumenti delle rette proposti dalla Regjone Veneto non sono sufficienti a coprire i costi a carico degli enti.

La conferenza in stampa si può seguire in diretta qui

Disturbi neurocognitivi, convegno Oic e Uneba Veneto a Padova

Costruire una buona prassi nella presa in carico dei disturbi cognitivi che sia condivisa tra tutti i servizi e tutti i nodi della  rete, è l’obbiettivo del convegno “Disturbi neurocognitivi-  Uno sguardo tra scienza, prassi ed emozioni” organizzato da Regione Veneto, Ulss 6 Euganea, Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus e Uneba Veneto, quinta edizione della serie “Insieme, molto è ancora possibile!”.

Il convegno si svolgerà giovedì 3 ottobre 2024 al Civitas Vitae Angelo Ferro di Padova dalle 8.30 alle 18.30.

Richiesti i crediti Ecm.

Partecipazione gratuita, ma posti limitati.

Il convegno premierà le migliori foto, immagini o video  prodotti da quanti vivono a fianco delle persone con disturbo neurocognitivo (maggiori indicazioni nel volantino del programma)

Ecco il programma definitivo del convegno “Disturbi neurocognitivi” 

Mercoledì 9 ottobre alle 19 a Padova serata dedicata al regista Pupi Avati a cui sarà assegnata la targa Nuovi Passi, che prende il  nome dalla struttura per il decadimento cognitivo di Oic. Nell’occasione, proiezione di “Una sconfinata giovinezza”, film di Avati che racconta la vicenda di un rapporto di coppia sconvolto dalla malattia di Alzheimer del marito. (qui sotto il video col trailer del film).

SCARICA LA BROCHURE