Alla Fondazione Villa D’Argento di Silea il progetto di pet therapy “Ti vengo a trovare”

Sono trascorse solo poche settimane ma è già un appuntamento fissato in memoria da molti dei nostri anziani: “il giovedì pomeriggio arrivano le cagnoline del progetto di pet therapy”, due barboncine di nome Mirtilla e Chanel, che si alternano nella presenza. La magia è che il ricordo e l’attesa di questa visita speciale si accompagnano a grandi e piccoli sorrisi, manifestazioni di entusiasmo e gioia.

E’ infatti da fine gennaio 2025 che in Fondazione Villa D’Argento ha preso avvio un progetto di I.A.A. ovvero di Interventi Assistiti con Animali, più facilmente conosciuto come Pet Therapy. Il progetto si sviluppa in modo sistematico per tutto l’anno con incontri settimanali.

Il progetto intitolato “Ti vengo a trovare” è realizzato attraverso la collaborazione tra il personale che opera in Fondazione e l’equipe multiprofessionale I.A.A. di “Cani per Caso”, costituita da un gruppo di professionisti specializzati e i loro cani “professionisti”, che hanno conseguito l’idoneità sanitaria e comportamentale come da Linee guida anzionali per poter svolgere questo tipo di interventi.

Il Progetto raggiunge settimanalmente sia i nostri anziani più competenti e attivi, con un’attenzione alla sensibilità di ognuno, attraverso attività ludiche e di accudimento nelle sale al piano terra, sia coloro che per complessità di patologia e per necessità di assistenza permangono ai piani o a letto e possono essere facilitati da una comunicazione sensoriale e non verbale.

Un’attenzione particolare è poi sempre riservata alle persone entrate da pochi giorni in nella nostra casa di riposo e che per necessità affrontano un passaggio complesso e carico di emozioni. Per loro le cagnoline della per therapy sono sempre un momento di gioia e di tenerezza e riescono a portare anche nelle situazioni più complesse un’infusione autentica di speranza e allegria. E

’ dimostrato infatti che sperimentare e sperimentarsi con l’animale favorisce una serie di ricadute positive sull’autostima, sulla gestione delle emozioni, sull’autonomia individuale ed inoltre permette alla persona di concentrarsi sul qui ed ora, con i propri tempi e modi, in un contesto non giudicante.

Le parole chiave del progetto “Ti vengo a trovare” sono: costanza – individualità – autenticità – empatia. Il progetto sta rendendo partecipi oltre agli anziani residenti anche il personale e molti familiari che vengono con spontaneità al giovedì pomeriggio sapendo di potersi far coinvolgere dalla presenza delle nostre terapiste e dalle loro cagnoline.

Retta Alzheimer, novità in arrivo in Veneto?

Incontro Uneba Veneto per gli enti associati a Mestre: la nuova Svama approvata dalla Regione apre possibili prospettive di cambiamento

Le possibili scelte della Regione Veneto sul tema della compartecipazione alla retta da parte del malato o dei suoi famigliari in caso di accoglienza in Rsa di una persona malata di Alzheimer o altre demenze sono state al centro della tappa degli appuntamenti territoriali Uneba Veneto dedicata agli enti associati delle province di Venezia e Padova. L’incontro si è svolto martedì 25 febbraio grazie all’ospitalità dell’associato Uneba Veneto Opera Santa Maria della Carità nel suo centro servizi Nazareth.

Il presidente Uneba Veneto Francesco Facci si è soffermato sulle modifiche alla Scheda per la valutazione multidimensionale delle persone adulte e anziane (Svama) approvate con la delibera della giunta regionale 96 del 4 febbraio 2025 che prevede a pag 17-18 l’indicazione dei setting assistenziali possibili per la persona valutata, definendo nel dettaglio le prestazioni necessarie in ciascuno di essi.

Uneba Veneto segue con attenzione la vicenda, che potrebbe, e lo si auspica, portare chiarezza sulla titolarità delle rette dovute alle Rsa – paga una parte l’assistito, o paga per intero il Servizio Sanitario Nazionale

Proprio la garanzia della chiarezza attraverso un intervento del legislatore sul tema della retta Alzheimer è una richiesta che Uneba nazionale porta avanti da tempo e che le federazioni regionali Uneba hanno rilanciato.

Tra i temi del partecipato incontro al centro Nazareth anche il rinnovato contratto nazionale Uneba con la contrattazione regionale e la piattaforma di e-learning di Uneba Veneto, in continua crescita.

Oss stranieri per gli enti Uneba, formati in istituzioni cattoliche – Progetto di Uneba Veneto

Costruire percorsi di ingresso regolare in Italia di personale sociosanitario formato in istituzioni educative estere. In particolare, operatori sociosanitari. In modo da garantire flussi costanti di personale, selezionato e motivato, che lavori a lungo termine nelle strutture per persone fragili, a partire da quelle associate ad Uneba.
Questo è il nuovo progetto a cui stanno lavorando Uneba Veneto e Uneba.

Il presidente Uneba Veneto Francesco Facci lo presenta venerdì 11 ottobre 2024 al convegno Uneba nazionale “Valori e valore nella cura della persona anziana”.

L’obbiettivo del progetto? Il bene di tutte le persone e delle realtà coinvolte.
• Il bene degli enti Uneba, e in particolare di chi ha la responsabilità di guidarle, per aiutarli ad affrontare una crisi di personale senza precedenti. Una situazione drammatica, perché senza personale non c’è cura. E senza personale non c’è futuro per le strutture. Certo, il progetto non ambisce a essere la soluzione definitiva, né l’unica, di questa situazione, ma può dare un concreto contributo.
• Il bene delle persone fragili, perché mette al loro fianco personale formato e perché grazie a questo personale rsa, centri diurni, nuclei Alzheimer e tutti i servizi per la non autosufficienza, ad esempio, potranno continuare ad esistere. Anche se, certo, la distanza culturale e linguistica tra chi cura e chi è curato richiederà ad entrambe le parti uno sforzo extra di pazienza ed impegno per essere colmato.
• Il bene di uomini e donne con una formazione da operatore sociosanitario o analoghi svolta in altri stati o altri continenti. A loro il progetto vorrebbe offrire un posto di lavoro stabile e garantito in Italia, in enti dove c’è gran bisogno di loro, e un’opportunità di formazione sul campo, in strutture che hanno esperienza e competenza nel settore. Oltre che un’alternativa ad ingressi in Italia e Unione Europea per vie pericolose e fuori dalla legalità.

Come fare a trovare oss esteri, e oss esteri validi?
La scelta di Uneba Veneto è di cercare accordi diretti con strutture formative cristiane. Con strutture in Peru e Sri Lanka ci sono già avanzati contatti. Altri certamente seguiranno.

Perché questo progetto si realizza adesso?
Non solo per l’urgenza della carenza di personale, ma pure per il mutato quadro legislativo. La legge 50/23 di conversione del cosiddetto Decreto Cutro modificando l’articolo 23 del Testo Unico sull’Immigrazione (d.lgs 286/98) ha stabilito che gli ingressi in Italia di cittadini non-UE formati all’estero sono al di fuori delle quote del decreto flussi, se i programmi di formazione professionale e civico linguistica hanno l’approvazione del Ministero del Lavoro.

Il progetto è ambizioso, e gli obbiettivi non semplici da raggiungere. Alla difficoltà dell’integrazione di lavoratori stranieri nel sistema di lavoro delle strutture si aggiunge l’insieme di attività e adempimenti da svolgere per il reclutamento di personale sanitario dall’estero: sia per ottenere il riconoscimento del titolo di studio ottenuto all’estero, sia per la “formazione civico linguistica”, anche in modalità FAD, che la legge 50/23 richiede, sia per l’ottenimento del visto d’ingresso e l’arrivo in Italia.
Non è facile, ma è necessario: sono sfide ineludibili per continuare a garantire ai più fragili tra noi l’assistenza di cui hanno bisogno.
Provvedimenti come la modifica all’articolo 23 del Testo Unico sono, nostro giudizio, un passo nella giusta direzione, cioè per rispondere alle reali necessità della nostra società. Fondamentale è da un lato che il provvedimento non venga depotenziato e dall’altro che il mondo del lavoro, a partire da noi di Uneba, sappia coglierne le opportunità.

Per informazioni sul progetto: info.veneto@uneba.org

Oss stranieri per gli enti Uneba, formati in istituzioni cattoliche – Progetto di Uneba Veneto

Costruire percorsi di ingresso regolare in Italia di personale sociosanitario formato in istituzioni educative estere. In particolare, operatori sociosanitari. In modo da garantire flussi costanti di personale, selezionato e motivato, che lavori a lungo termine nelle strutture per persone fragili, a partire da quelle associate ad Uneba.
Questo è il nuovo progetto a cui stanno lavorando Uneba Veneto e Uneba.

Il presidente Uneba Veneto Francesco Facci lo presenterà venerdì 11 ottobre 2024 al convegno Uneba nazionale “Valori e valore nella cura della persona anziana”

L’obbiettivo del progetto? Il bene di tutte le persone e delle realtà coinvolte.
• Il bene degli enti Uneba, e in particolare di chi ha la responsabilità di guidarle, per aiutarli ad affrontare una crisi di personale senza precedenti. Una situazione drammatica, perché senza personale non c’è cura. E senza personale non c’è futuro per le strutture. Certo, il progetto non ambisce a essere la soluzione definitiva, né l’unica, di questa situazione, ma può dare un concreto contributo.
• Il bene delle persone fragili, perché mette al loro fianco personale formato e perché grazie a questo personale rsa, centri diurni, nuclei Alzheimer e tutti i servizi per la non autosufficienza, ad esempio, potranno continuare ad esistere. Anche se, certo, la distanza culturale e linguistica tra chi cura e chi è curato richiederà ad entrambe le parti uno sforzo extra di pazienza ed impegno per essere colmato.
• Il bene di uomini e donne con una formazione da operatore sociosanitario o analoghi svolta in altri stati o altri continenti. A loro il progetto vorrebbe offrire un posto di lavoro stabile e garantito in Italia, in enti dove c’è gran bisogno di loro, e un’opportunità di formazione sul campo, in strutture che hanno esperienza e competenza nel settore. Oltre che un’alternativa ad ingressi in Italia e Unione Europea per vie pericolose e fuori dalla legalità.

Come fare a trovare oss esteri, e oss esteri validi?
La scelta di Uneba Veneto è di cercare accordi diretti con strutture formative cristiane. Con strutture in Peru e Sri Lanka ci sono già avanzati contatti. Altri certamente seguiranno.

Perché questo progetto si realizza adesso?
Non solo per l’urgenza della carenza di personale, ma pure per il mutato quadro legislativo. La legge 50/23 di conversione del cosiddetto Decreto Cutro modificando l’articolo 23 del Testo Unico sull’Immigrazione (d.lgs 286/98) ha stabilito che gli ingressi in Italia di cittadini non-UE formati all’estero sono al di fuori delle quote del decreto flussi, se i programmi di formazione professionale e civico linguistica hanno l’approvazione del Ministero del Lavoro.

Il progetto è ambizioso, e gli obbiettivi non semplici da raggiungere. Alla difficoltà dell’integrazione di lavoratori stranieri nel sistema di lavoro delle strutture si aggiunge l’insieme di attività e adempimenti da svolgere per il reclutamento di personale sanitario dall’estero: sia per ottenere il riconoscimento del titolo di studio ottenuto all’estero, sia per la “formazione civico linguistica”, anche in modalità FAD, che la legge 50/23 richiede, sia per l’ottenimento del visto d’ingresso e l’arrivo in Italia.
Non è facile, ma è necessario: sono sfide ineludibili per continuare a garantire ai più fragili tra noi l’assistenza di cui hanno bisogno.
Provvedimenti come la modifica all’articolo 23 del Testo Unico sono, nostro giudizio, un passo nella giusta direzione, cioè per rispondere alle reali necessità della nostra società. Fondamentale è da un lato che il provvedimento non venga depotenziato e dall’altro che il mondo del lavoro, a partire da noi di Uneba, sappia coglierne le opportunità.

Per informazioni sul progetto: info.veneto@uneba.org

Anziani, cura, valori – Convegno Uneba a S.Giovanni Lupatoto, Verona

“Valori e valore nella cura della persona anziana – Etica e sostenibilità dei servizi, strategie di innovazione e resilienza” è il convegno Uneba in programma a San Giovanni Lupatoto, vicino a Verona, giovedì 10 pomeriggio e venerdì 11 ottobre mattina 2024.

Lo organizza Uneba nazionale in collaborazione con Uneba Veneto e la Commissione Anziani di Uneba

Nelle prossime settimane pubblicheremo la scheda di iscrizione.

In corso l’accreditamento Ecm e per assistenti sociali.

Giovedì 10 l’intervento di apertura sarà di mons Domenico Pompili, Vescovo di Verona, sul tema “Valori, impegno, professionalità, per il futuro della Cura”
Le relazioni successive:

  • Cristiano Gori, coordinatore del Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, su “Accessibilità ai servizi per le persone non autosufficienti. Scenari italiani ed europei”
  • Elisabetta Notarnicola, Università Bocconi di Milano, su “6° rapporto Osservatorio LTC – Long Term Care e sostenibilità della Cura – Il posizionamento strategico dei gestori”
  •  Alberto V. Fedeli, Commissione Giuridica di Uneba nazionale su “L. 118/2022 – La concorrenza nei servizi sociosanitari.”

Assieme a Gori, Notarnicola e Fedeli, alla successiva tavola rotonda intervengono:

  • Manuela Lanzarin, Assessore alla Sanità, Servizi sociali e Programmazione socio-sanitaria della Regione Veneto
  • Riccardo Riccardi, Assessore alla salute, politiche sociali e disabilità, delegato alla Protezione civile, della Regione Friuli Venezia Giulia
  • Virginio Marchesi, Presidente di Uneba Milano, che presenta “I dati delle regioni nella ricerca Uneba”.

Venerdì 11 ottobre  i relatori saranno:

  • Mons. Massimo Angelelli, Direttore Pastorale della Salute CEI, su “Universalità e diritto di accesso alle cure. Emergenze e prospettive nel settore socio-sanitario”
  • Giorgio Mion, Università di Verona, su ““Operare nelle organizzazioni di cura: spunti per una nuova etica del lavoro”
  • Francesco Facci, Presidente Uneba Veneto, su “L’impegno di Uneba nella cura di chi cura”
  • Giuseppe Guaricci, responsabile del servizio di formazione a distanza di Uneba, su “Nuovi approcci comunicativi con le persone anziane”

Uneba Nazionale in collaborazione con Uneba Veneto e la Commissione nazionale anziani, propone questo Convegno quale occasione di riflessione sulla realtà in cui oggi operano gli enti di servizio alle persone fragili, con particolare riferimento agli enti non profit di origine cristiana.
Più di altri gli Enti Uneba, oggi, hanno il dovere di cercare e trovare il giusto equilibrio tra sostenibilità ed etica, tra economia ed etica a garanzia del diritto di accesso alle cure coinvolgendo tutti gli attori della rete, dai decisori istituzionali, per la competenza e la responsabilità che, ad ogni livello, esercitano nella programmazione dei Sistemi di Salute fino ai singoli operatori che rendono concrete, nei territori, le scelte politiche.
Il convegno propone un’attenta analisi del momento presente in cui operano i servizi alla persona anziana fragile, affrontando le varie tematiche sia sul piano normativo sia su quello dei dati che emergono dagli Osservatori sia sul piano esperienziale. Ciò al fine di contribuire fattivamente all’azione politica del Governo e delle Regioni e di individuare i percorsi possibili per dare continuità e speranza alla Cura delle fragilità.   

“Valori e valore nella cura della persona anziana” ha il sostegno di…

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Rsa senza dolore – Convegno OIC a Padova

La “Rsa senza dolore” è l’orizzonte del convegno “Senza dolore… in tutte le stagioni della vita”  organizzato da Fondazione Opera Immacolata Concezione con Uneba  Veneto. Si svolge sabato 28 ottobre alla Civitas Vitae in via Toblino 53 a Padova. Partecipazione gratuita, bisogna però registrarsi.

Tra i vari relatori:

  • l’associato Uneba Lombardia Fondazione Don Gnocchi presenterà la sua esperienza di Rsa senza dolore con la relazione di Anna Fontanella, direttore sanitario della Rsa Istituto Palazzolo
  • “Cure integrate per tutte le stagioni della vita nella Fondazione OIC Padova” è il tema che tratterà Michela Rigon, direttore sanitario di Fondazione OIC
  • Fabio Toso, direttore generale OIC e vicepresidente di Uneba nazionale, parteciperà alla tavola rotonda  “Cosa significa Rsa  senza dolore? Quali primi passi muovere per un progetto condiviso?”

Uneba Veneto scrive alla Regione: più risorse a sociale e sociosanitario sono un investimento

Elisabetta Elio, direttrice dell’ente associato Uneba Veneto Pia Opera Ciccarelli, consigliera Uneba Veneto e Uneba nazionale, ha ricevuto lunedì 3 ottobre il  riconoscimento “Rosa d’argento, Donne del nostro tempo testimoni di fede, speranza e carità”.

Ad attribuirlo sono i Frati Minori di Assisi: la cerimonia si è tenuta nel convento della Porziuncola ad Assisi il 3 ottobre ,  giorno del Transito, cioè la nascita al Cielo di San Francesco. A conferire il premio è stato il Custode della Porziuncola, fr. Massimo Travascio

L’evento è parte delle celebrazioni ufficiali di San Francesco, patrono d’Italia.

“In ricordo di Frate Jacopa –scrivono i Frati Minori-, la nobildonna romana amica di san Francesco presente alla Porziuncola nell’imminenza del Transito, la “Rosa d’argento” – annuale riconoscimento attribuito a una donna del nostro tempo testimone di fede, speranza e carità – verrà consegnata alla sig.ra Elisabetta Elio, sposata con tre figli, consigliera nazionale e regionale in Uneba, un’associazione degli enti socio sanitari non-profit voluta 70 anni fa da papa Paolo VI e direttrice di un centro per anziani di Verona, la Fondazione Pia Opera Ciccarelli. E’ in pensione da marzo 2022 ma rimarrà in servizio nella sua posizione di direttrice generale fino a fine anno. È stata nel direttivo di Adoa Verona e referente dell’area anziani dell’Associazione Diocesana Opere Assistenziali di Verona per 2 mandati, dal 2014 al 2021. Ha dovuto gestire fin dalla prima ondata il Covid nelle residenze dove lavora. Anche lei e la sua famiglia sono stati colpiti dal Covid, ma è sempre rimasta a disposizione, anche da remoto, per dare supporto ai suoi collaboratori e agli enti vicini. La realtà di cui è direttrice generale dal 2012 ha più di 600 dipendenti con diverse sedi in provincia di Verona”.

“Ricoprire il ruolo di direttrice durante l’emergenza  – ha detto Elio ricevendo il Premio –  non è stato semplice, credo che il mio compito principale sia dare fiducia a tutti gli altri, mostrare sicurezza e determinazione. Sono in Fondazione da ventisei anni e porto avanti un testimone che è stato custodito da altri prima di me: ritengo importante dare il mio contributo per la continuità di quest’opera”

Elisabetta Elio ha voluto condividere il premio ricevuto per l’impegno nei duri anni della pandemia con i colleghi di Uneba.


Primi aiuti al sociosanitario nel decreto Aiuti Ter – Uneba trova ascolto nella politica

Il decreto Aiuti Ter approvato dal Consiglio dei Ministri di venerdì 16 settembre  contiene anche delle misure di sostegno agli enti del sociosanitario e al Terzo Settore.

“Con il decreto Aiuti Ter – ha fatto sapere il Governo –  arriverà uno stanziamento di 400 milioni per il Servizio Sanitario Nazionale, suddiviso tra le regioni e province autonome per far fronte ai rincari nel settore ospedaliero, comprese Rsa e strutture private”.

Per analizzare nel dettaglio i provvedimenti di interesse degli enti, ed eventuamente esprimere una valutazione, Uneba attende la pubblicazione del testo definitivo del decreto.

Senza dimenticare che si tratterà comunque di un decreto legge, che quindi Camera e Senato dovranno convertire in legge il decreto legge entro due mesi,e  potranno modificarlo.

Restano importanti, comunque, le manifestazioni di attenzione e i segnali di attenta considerazione registrati dopo il nostro appello alla politica in vista delle elezioni e dopo la nostra protesta a seguito del mancato inserimento del settore sociosanitario tra i beneficiari del decreto legge Aiuti bis.

“Ci fa molto piacere – ha dichiarato il senatore Gilberto Pichetto di Forza Italia, viceministro allo sviluppo economico –  che nel Dl Aiuti ter, facendo seguito alle nostre richieste, il terzo settore e soprattutto gli enti socio-sanitari che operano nel mondo della cura degli anziani possano avere i ristori che meritano. Adesso la tappa ulteriore sarà andare incontro all’appello di Uneba che denuncia l’aumento delle rette a carico delle famiglie che hanno un proprio caro anziano accolto in Rsa: Forza Italia presterà particolare attenzione a questa situazione”.

“In queste settimane ho raccolto sul territorio la preoccupazione del mondo del terzosettore e delle RSA per il caro bollette. Per questo, insieme a tutti parlamentari del PD, abbiamo chiesto al Governo un intervento urgente. L’esecutivo ha accolto la nostra proposta e nel Decreto aiuti ter sono stati stanziati i primi 120 milioni di euro”, scrive  su Facebook il senatore Alessandro Alfieri (PD)

“Chiediamo al Governo -aveva dichiarato prima dell’approvazione del  Decreto Aiuti Ter il senatore Antonio De Poli (Udc) -di inserire i  sostegni al Terzo settore nel decreto aiuti ter. Abbiamo il dovere di supportare e aiutare coloro che si occupano delle persone più in difficoltà come anziani, persone con disabilità e minori. Parliamo di realtà che garantiscono la coesione sociale  del Paese e nei territori”.

“La tutela dei beni comuni e delle persone, cioè le nobili missioni degli enti non profit, non può essere penalizzata rispetto alle attività delle imprese profit. Serve sanare questa ferita nel Decreto Aiuti Ter”, aveva dichiarato la deputata Elena Carnevali (Partito Democratico)

“Gli organismi di rappresentanza del Terzo Settore, e in particolare quelli delle RSA,hanno ragione a lamentare l’assenza, entro l’attuale decreto (…) di ristori contro il caro bollette per gli enti non profit”, aveva dichiarato, al momento della discussione del decreto Aiuti Bis, Stefano Lepri, responsabile del Terzo Settore per il Partito Democratico.

Costanti sono stati anche i contatti e il dialogo con la deputata Silvana Comaroli (Lega Nord), presidente dell’associato Uneba Fondazione Soncino, cheaveva incontrato Uneba e Aris; il senatore Antonio Misiani (Partito Democratico).

“Condivido e rilancio l’appello di Uneba”, aveva dichiarato Patrizia Baffi, consigliera regionale di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia.

Condivido e faccio mie le preoccupazioni di Uneba: la politica ha ignorato il Terzo Settore sociosanitario”, aveva scritto Emanuele Alecci, candidato al Senato per il Partito Democratico.

Le deputate del Partito Democratico Alessia Rotta e Beatrice Lorenzin hanno visitato l’associato UnebaVeneto Pia Opera Ciccarelli,  la cui direttrice Elisabetta Elio ha ripetutamente rilanciato l’appello di Uneba. Mentre recente è anche la visita del sottosegretario Andrea Costa (Noi Moderati) al Villaggio del Ragazzo, associato Uneba Liguria

(Se abbiamo dimenticato qualche pubblica presa di posizione in difesa dell’appello di Uneba di deputati o senatori, scriveteci a info@uneba.org e aggiungiamo)

Decreto Aiuti Bis: la politica ignora il sociosanitario non profit

ROMA , 14 SETTEMBRE – “Ieri sera il Senato ha deciso di aumentare le rette a carico delle famiglie che hanno un proprio caro anziano accolto in Rsa”.
Uneba mette in evidenza così le conseguenze del voto sul decreto legge Aiuti Bis. Come infatti ha ricordato il Forum del Terzo Settore, il testo è stato approvato senza gli emendamenti che prevedevano sostegni anche agli enti di Terzo settore.

“Negare questi sostegni- evidenzia il Comitato Esecutivo di Uneba nazionale, riunitosi oggi a Roma- agli enti che si dedicano ai più fragili, significa farli affogare, con costi dell’energia così spropositati. O volete che facciano stare gli anziani novantenni al freddo per risparmiare?”.

“Nella crisi attuale, perché gli enti non profit possano (faticosamente!) sopravvivere, sono dolorosi ma inevitabili aumenti delle rette a carico delle famiglie. Ma questi aumenti sarebbero stati molto inferiori se il Senato avesse inserito nel decreto legge Aiuti Bis gli emendamenti proposti. Dopo il voto di ieri sera, gli aumenti rischiano di essere maggiori: le famiglie degli anziani, o delle persone con disabilità, possono chiederne conto ai senatori, e ai partiti tutti”.

“Che fine hanno fatto – si domanda il Comitato Esecutivo Uneba – tutte le manifestazioni di attenzione a parole, che abbiamo ricevuto e che riceviamo da tutte le forze politiche?
Una prima risposta, amarissima, l’abbiamo ricevuta ieri sera.
Ma non ci arrendiamo. E conserviamo una ultima prospettiva. Un estremo appello, perché nella prossima, annunciata serie di misure contro il caro energia ci sia, finalmente, l’attenzione a cui il non profit e gli anziani, minori, persone con disabilità hanno diritto”.

La mancanza di sostegno agli enti non profit che si dedicano ai più fragili in questo momento così drammatico rischia di mettere a rischio la sostenibilità stessa degli enti: già ora alcuni enti hanno ridotto i servizi, in futuro i più piccoli potrebbero essere costretti a chiudere.

A comporre il Comitato Esecutivo di Uneba sono: Franco Massi (presidente nazionale Uneba) Fabio Toso (Uneba Veneto), Andrea Blandi (Uneba Toscana), Santo Nicosia (Uneba Sicilia), Marco Petrillo (Uneba Lombardia), Giuseppe Guaricci (Uneba Puglia), Fabio Cavicchi (Uneba Emilia Romagna), Giovanni Di Bari (Uneba Marche), Amedeo Prevete (Uneba Piemonte), don Pino Venerito (Uneba Campania), Giuseppe Grigoni (Uneba Liguria) e Matteo Sabini (Uneba Fvg).

Uneba è l’associazione di categoria di riferimento del non profit sociosanitario in Italia. Ha quasi 1000 enti associati, quasi tutti non profit di radici cristiane. In maggioranza strutture residenziali per anziani fragili, ma anche realtà per minori con difficoltà famigliari, bambini e adulti con disabilità, persone con problemi di salute mentale, donne vittime di maltrattamenti…

Appello Uneba alla politica – Bollette e tasse affondano fondazioni e associazioni

comunicato stampa

GOVERNO, PARLAMENTO, REGIONI, CANDIDATI ALLE ELEZIONI: SE CI TENETE AGLI ANZIANI PIU’ FRAGILI, E’ IL MOMENTO DI DIMOSTRARLO

Appello di Uneba, voce del non profit delle Rsa: serve un intervento immediato sul caro bollette. Perché la spesa per l’energia è spesa per la salute degli anziani.

Sul non profit un’altra tegola: le recenti modifiche al Codice del Terzo Settore portano ad un aumento di Ires Imu e Irap per le Fondazioni e Associazioni

“Se avete a cuore gli anziani più fragili dei vostri paesi e delle vostre città, ora è il momento di dimostrarlo”.
L’appello è rivolto al Governo, al Parlamento, ai candidati alle elezioni del 25 settembre e alle Regioni da Uneba, associazione di categoria e voce di centinaia di Rsa e altre strutture sociosanitarie senza scopo di lucro, che da secoli sono la spina dorsale dell’assistenza ai più fragili, presente in tutta Italia.

Uneba pensa ai 285 mila anziani che vivono in Rsa, perché solo qui trovano l’assistenza di cui la loro grande fragilità ha bisogno. Il 52% dei posti letto per Rsa in Italia è gestito da enti non profit.

Trenta mesi di pandemia hanno ferito le Rsa, e ora altre 3 preoccupazioni: i costi dell’energia, le norme fiscali penalizzanti e il blocco delle quote regionali. Senza un intervento rapido e concreto di Parlamento Governo e Regioni, centinaia di onlus affonderanno. E gli anziani, a quel punto?

1- ENERGIA – “La prima preoccupazione – illustra Franco Massi, presidente nazionale di Uneba – è il disastroso aumento dei costi dell’energia. Chiedere un sacrificio alle famiglie con un aumento delle rette sarà, purtroppo, inevitabile, ma è indispensabile un urgente sostegno pubblico. Auspichiamo un segnale già negli emendamenti al decreto Ristori nei prossimi giorni”.
“Perché – spiega Massi – nei nostri centri, nelle nostre Rsa, non possiamo abbassare il riscaldamento negli ambienti in cui vivono i nostri anziani, né, per fare un esempio, rinunciare ai letti elettrici che permettono anche ai più fragili di alzarsi. E questi sono solo alcuni esempi. La spesa per l’energia è una spesa per la loro salute. Volete tagliare sulla salute degli anziani?”

2- AUMENTO DELLE TASSE – “Dopo la pandemia e il costo dell’energia – aggiunge Massi-, i servizi non profit per i più fragili rischiano una terza botta. Arriva dalla Riforma del Terzo Settore. Le recenti modifiche al Codice del Terzo Settore, volute dal Ministero del Lavoro, portano ad un aumento di Ires, Imu e Irap per Fondazioni e Associazioni. E andiamo verso la scomparsa delle Onlus. Perché – ci rivolgiamo alle forze politiche- volete mettere in ulteriore difficoltà enti che senza scopo di lucro, da decenni se non da secoli, si dedicano con professionalità ai più fragili?”

3- QUOTE REGIONALI – “A stress della pandemia, aumento dei costi dell’energia e aumento delle tasse si somma il mancato adeguamento delle quote sanitarie. In molte parti d’Italia, il contributo che le Regioni danno alle Rsa per l’accoglienza degli anziani è fermo da molti anni. E siccome ogni altro costo ogni anno aumenta, è come se il sostegno ogni anno diminuisse. Quali Regioni avranno il senso di responsabilità di dare un sostegno all’assistenza agli anziani?”

O UN INTERVENTO, O SI AFFONDA – Se Parlamento, Governo e Regioni non dimostreranno di avere davvero a cuore gli anziani più fragili subito, le Rsa non profit continueranno ad affondare. Dopo le perdite di 2020 e 2021 per la pandemia, nel 2022, con il rincaro dell’energia, le perdite saranno per ogni posto letto in Rsa e nelle strutture residenziali per disabili da 10 a 20 euro al giorno. Si rischiano pesanti aumenti delle rette a carico delle famiglie.
Proseguire così sarebbe impossibile. Tagli ai servizi agli anziani, chiusure di enti e perdite di posti di lavoro sarebbero all’orizzonte.

Da decenni o secoli noi enti non profit di radici cattoliche ci prendiamo cura dei più fragili.
Una sola cosa chiediamo: poter continuare la nostra missione e la cura delle persone fragili.