Nuovo contratto Uneba, corso per associati Uneba Veneto

Dal 14 marzo, 6 incontri da 4 ore a Padova. Iscrizioni entro il 28 febbrario

Uneba Veneto organizza un corso sul nuovo contratto collettivo di lavoro nazionale Uneba, firmato il 20 gennaio 2025.
Il corso si svolgerà a Padova presso l’associato Uneba Veneto Fondazione Opera Immacolata Concezione, Civitas Vitae Angelo Ferro, via Toblino 53. L’orario degli incontri sarà dalle 14 alle 18.
Il corso è riservato ai dipendenti di enti associati Uneba Veneto e ai consulenti del lavoro che collaborano con enti Uneba Veneto.
Iscrizioni entro il 28 febbraio 2025.

Programma:

  • venerdì 14 marzo “Il diritto sindacale all’interno del contratto Uneba”

  • venerdì 21 marzo “Instaurazione del rapporto di lavoro”

  • venerdì 04 aprile “Inquadramento del personale, mansioni e retribuzione”

  • giovedì 17 aprile, “Orario di lavoro e potere datoriale di organizzazione e controllo delle attività”

  • mercoledì 23 aprile “Procedimenti disciplinari e sanzioni”

  • mercoledì 30 aprile “Sicurezza sul lavoro e istituti speciali”

Costi per i dipendenti di enti Uneba Veneto:

  • 100 euro per una lezione, con acquisto minimo di due lezioni

  • 450 euro per tutto il corso

  • 300 euro per tutto il corso per il secondo, terzo, e successivi partecipanti all’intero corso iscritti dello stesso ente.

Costi per i consulenti del lavoro che collaborano con enti Uneba Veneto:

  • 150 euro per una lezione, con acquisto minimo di due lezioni

  • 500 euro per tutto il corso

Docenti del corso:
avv. Matteo Attanasio giuslavorista
dott.ssa Giovanna Zampieri
con la partecipazione di Francesco Facci, presidente Uneba Veneto

Materiali:
Corso contratto Uneba – presentazione
Corso contratto Uneba – modulo di iscrizione

Uneba Veneto incontra Uneba Verona, ricco dialogo

Anziani non autosufficienti, minori fragili, disabilità, psichiatria: la varietà dei settori di impegno degli enti Uneba Verona era presente all’incontro territoriale organizzato da Uneba Veneto del 28 gennaio 2025. Oltre 30 i presenti, in rappresentanza di 15 enti associati, in dialogo con il presidente di Uneba Veneto Francesco Facci.

Al centro dell’approfondito e produttivo dibattito, spiega la presidente Uneba Verona Elisabetta Elio:

  • il rinnovo del contratto nazionale Uneba e, di conseguenza, le relazioni con i sindacati regionali
  • la piattaforma di e-learning di Uneba Veneto, ed in particolare il nuovo prodotto: le “pillole formative”
  • l’applicazione per gli enti della delibera della Regione Veneto 465/2024  che introduce il finanziamento a budget per i centri servizi per anziani
  • gli appuntamenti associativi: nel 2025 si terranno i congressi provinciali, regionali e nazionale di Uneba

L’incontro si è svolto nella sede centrale dell’associato Uneba Verona Pia Opera Ciccarelli, ed in particolare nella sala dedicata a Sergio Gambarotto, già direttore della Pia Opera e presidente di Uneba Verona (https://www.uneba.org/la-pia-opera-ciccarelli-ricorda-sergio-gambarotto/

Un particolare ringraziamento alla Pia Opera Ciccarelli, ed in particolare al suo direttore Stefano Cacciatori, per l’ospitalità, culminata nel pranzo nel “giardino d’inverno” della struttura.

I precedenti incontri Uneba Veneto sul territorio avevano coinvolto gli enti Uneba Treviso e Uneba Belluno

Contratto e learning, incontro Uneba Veneto a Belluno

Il rinnovo del contratto Uneba nazionale con la sua declinazione regionale e le nuove iniziative di formazione sono stati al centro dell’incontro di Uneba Veneto con gli associati Uneba Belluno, parte del ciclo di incontri di Uneba Veneto nelle province del Veneto per raccogliere le istanze degli enti associati.

Ottima la partecipazione alla tappa bellunese del ciclo di incontri, ospitata dal Seminario gregoriano e organizzata con la presidente di Uneba Belluno Roberta Bortoluz. a dialogare con gli enti associati il presidente di Uneba Veneto Francesco Facci.

Erano presenti gli associati Uneba Belluno: Azienda Speciale Cortina, Fodom Servizi, Casa San Giuseppe, Casa Kolbe, Casa del Sole, Fondazione Opera della Speranza, Lamon Servizi, Limana Servizi, Valbelluna Servizi.
Oltre ad aggiornare sul percorso di rinnovo del contratto nazionale Uneba e sulle principali novità del nuovo testo, Uneba Veneto ha anticipato l’intenzione di realizzare un corso di formazione sul nuovo contratto, e in particolare alcuni suoi importanti aspetti normativi e applicativi, riscuotendo forte interesse dai presenti. Proprio in questi giorni, del resto, la segreteria Uneba Veneto ha inviato una email agli enti associati per raccogliere manifestazioni di interesse in merito al corso.

Facci ha anche presentato la piattaforma Uneba Veneto per la formazione a distanza e anticipato la pubblicazione di moduli formativi su disfagia e ossigenoterapia.
Al centro del dibattito anche la nuova normativa per il settore sociosanitario della Regione Veneto, in particolare la contestata dgr 465/2024 che introduce il finanziamento a budget per i centri servizi per anziani.

Il precedente appuntamento del ciclo di incontri di Uneba Veneto nelle province aveva coinvolto gli associati Uneba della provincia di Treviso e si era svolto presso l’associato Uneba Casa soggiorno Divina Provvidenza di Santa Lucia di Piave.

Iscrizione a Uneba Veneto 2025

Per iscriversi a Uneba Veneto per l’anno 2025 è necessario compilare la scheda di adesione e inviarla a Uneba Veneto (ai recapiti indicati nella scheda) assieme alla ricevuta della quota di adesione:

  • 488 euro per enti con meno di 50 utenti
  • 900 euro per enti con da 50 a 99 utenti
  • 1350 euro per enti da 100 a 199 utenti
  • 1780 euro per enti con più di 200 utenti

Il bonifico va fatto sul conto con Iban IT81 A030 6909 6061 0000 0001 599 c/o Banca Intesa San Paolo, intestato a Uneba Fed. Reg. Veneto , con causale: Iscrizione annuale Uneba.

La quota comprende anche la quota nazionale: non c’è altro da pagare. L’adesione permette di beneficiare di tutti i servizi di Uneba nazionale ed anche di quelli, aggiuntivi, offerti da Uneba Veneto, come ad esempio la Rassegna stampa sociale e sanitaria inviata ogni venerdì.

Gli enti che si iscrivono per la prima volta ad Uneba hanno uno sconto del 50% sul primo anno di iscrizione.

Per informazioni contattare Uneba Veneto: info.veneto@uneba.org o 049680098

Gli iscritti a Uneba Veneto sono circa un centinaio.

Contratto Uneba, accordo per il rinnovo che riguarda 135 mila lavoratrici e lavoratori in tutta Italia

Massi e Baccelli (Uneba): soddisfatti per il rinnovo del contratto e il riconoscimento ai lavoratori, ma ora serve una forte interlocuzione con le Regioni

Firmata venerdì 20 dicembre 2024 a Roma l’ipotesi di rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro Uneba, che si applica a circa 135 mila lavoratori, principalmente del settore sociosanitario, socioassistenziale ed educativo. Uneba è la più longeva e rappresentativa organizzazione di categoria del settore, con oltre 1000 enti associati, in gran parte enti non profit di radici cristiane.

L’accordo sottoscritto da Uneba con i sindacati firmatari (Cgil Fp, Fp Cisl, Fisascat Cisl, Uil Fpl, Uiltucs) prevede un aumento di 145 euro mensili al livello 4 S, e in proporzione per gli altri livelli.

L’aumento verrà erogato secondo una scansione temporale concordata dalle parti. E’ prevista una clausola di salvaguardia ed il mantenimento dell’articolazione su due livelli, nazionale e territoriale.

Il nuovo contratto porta novità anche nella disciplina del tempo determinato, della maternità, della gradualità, dei tempi di vestizione.
Introduce alcune novità nella declaratoria dei profili professionali, tra cui l’abolizione del 7° livello.

L’ipotesi di rinnovo passa ora all’esame del consiglio nazionale Uneba e delle assemblee sindacali. In caso di parere positivo, la firma del contratto avverrà a gennaio 2025 e il nuovo contratto sarà in vigore dall’1.1.25.

Gli enti associati Uneba sono oltre 1000, con presenza in tutta Italia.

NUOVO CONTRATTO, IL COMMENTO DI UNEBA

“Siamo soddisfatti – commentano il presidente Uneba Franco Massi e il segretario nazionale Alessandro Baccelli – del traguardo raggiunto: il rinnovo è un necessario e doveroso riconoscimento per decine di migliaia di lavoratori che ogni giorno si dedicano all’assistenza di anziani non autosufficienti, persone con disabilità, minori in difficoltà e altre persone fragili”. “Ora rilanciamo l’impegno a livello territoriale: serve una forte interlocuzione con le Regioni per avere anche da loro un più forte sostegno per il settore sociosanitario”.

Assp Cortina (BL) cerca operatore socio sanitario

ASSP Cortina ha indetto un bando di selezione ad evidenza pubblica per la figura professionale di Operatore Socio Sanitario, da impiegare a tempo determinato e indeterminato, a tempo pieno e part time presso il Centro Servizi per persone anziane non autosufficienti “Dr. Angelo Majoni” ed annesso Centro Diurno di Cortina d’Ampezzo (BL).
Termine ultimo presentazione domanda 15/01/2025 ore 12:00

Disabilità, salute mentale, minori: da Regione e Comuni risorse insufficienti

Natale di preoccupazione per il non profit del Veneto: quale futuro per i servizi per disabilità e salute mentale con così poche risorse da Regione e Comuni?

Anffas, Uneba Veneto e Confcooperative Federsolidarietà pronti a coinvolgere nella protesta anche le famiglie degli utenti

PADOVA, 17 DICEMBRE – Persone con disabilità che non trovano posto in una struttura sociosanitaria accreditata adatta a loro, e devono rimanere a casa.
Uomini e donne con problemi di salute mentale esclusi dal centro diurno di cui avrebbero bisogno per stare meglio.

Uomini e (soprattutto) donne in Veneto che devono rinunciare al posto di lavoro, o stravolgere la routine famigliare, per prendersi cura del loro figlio, fratello, parente fragile, perché i servizi sociosanitari non lo fanno più.

Strutture sociosanitarie attive da anni in Veneto che vedono a rischio il loro futuro: …chiusura, riduzione dei servizi, riduzione del personale?

Sono gli scenari a cui guardano con preoccupazione AnffasUneba VenetoConfcooperative Federsolidarietà, principali organizzazioni che rappresentano il Terzo Settore in Veneto: una delle cause della preoccupazione è il mancato o ritardato intervento di Regione e Comuni nello stanziare risorse sufficienti per i servizi alle persone fragili. Lo hanno spiegato nella conferenza stampa del 17 dicembre a Padova.

Sarà un Natale di preoccupazione, in particolare, per chi svolge e chi beneficia dei servizi per disabilità, salute mentale, minori in difficoltà.

Solo negli ambiti della Disabilità e della Salute Mentale, i servizi coinvolgono circa 14.200 persone e famiglie in Veneto. e sono erogati da oltre 16.000 addetti, attraverso servizi accreditati dalle Ulss e finanziati dalla Regione e dai Comuni.

Dopo un lungo confronto, negli scorsi mesi, tra la Regione Veneto e le Organizzazioni di rappresentanza del Terzo Settore tra cui Anffas, Uneba Veneto e Confcooperative Federsolidarietà, la Regione ha provveduto all’aggiornamento della parte sanitaria delle rette dei servizi istituzionalmente accreditati (in particolare per gli ambiti della disabilità, salute mentale, minori e dipendenze), definendo incrementi insufficienti però a coprire gli aumenti di costo legati ai rinnovi, siglati o in arrivo, dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) di categoria e alle altre spese derivanti dall’inflazione degli ultimi anni.
La situazione di grave criticità e preoccupazione peraltro è dovuta anche al fatto che a seguito dei suddetti provvedimenti della Regione le associazioni stanno riscontrando forti difficoltà anche ad ottenere gli incrementi proporzionali sulla parte della retta rappresentata dalle quote sociali a carico dei Comuni.

Gli incrementi proposti dalla Regione alla quota sanitaria, cioè la parte a suo carico della retta, per i servizi per la disabilità e la salute mentale, è tra il 5% e il 10% in tre anni: pari solo a a un terzo degli aumenti dei costi per gli enti. I restanti due terzi di aumenti diventerebbero quindi a carico degli enti, un peso insostenibile.

Addirittura, per i centri diurni per la salute mentale, i servizi comunali all’infanzia ed altri casi, la Regione prevede aumento zero delle risorse messe a disposizione.

A rischio quindi c’è la tenuta dell’intero comparto sociosanitario e sociale accreditato, che ha finora garantito in Veneto la maggior parte dei servizi di cura e assistenza offerti alle persone più fragili.

Anffas, Uneba e Confcooperative Federsolidarietà hanno annunciato che nei primi mesi del 2025 si realizzeranno delle iniziative che potranno coinvolgere anche le famiglie degli utenti di questi servizi, per ribadire la forte preoccupazione e il concreto rischio di dover interrompere i servizi, a causa delle insufficienti risorse regionali e comunali.

Alla conferenza stampa sono intervenuti:

• Roberto Baldo – Presidente Confcooperative Federsolidarietà Veneto
• Davide Schiavon – delegato Anffas Veneto
• Francesco Facci – Presidente Uneba Veneto

Conferenza stampa Anffas, Uneba Veneto, Confcooperative Federsolidarietà – scarica pdf

Nuovo servizio Formazione a distanza: Uneba Veneto incontra gli associati

Prima tappa Uneba Treviso, nel ricordo di Maurilio Canzian

Al via il ciclo di incontri di Uneba Veneto nelle province del Veneto per raccogliere le istanze degli enti associati, aggiornare sulle novità legislative nazionali e regionali oltre che sulle trattative per il rinnovo del contratto, e soprattutto per presentare il nuovo servizio Uneba Veneto per la formazione a distanza https://unebaveneto.videoformazione.net/m/

Dodici enti Uneba Treviso si sono ritrovati mercoledì 6 novembre, grazie all’accoglienza della Casa soggiorno Divina Provvidenza di Santa Lucia di Piave, per un dialogo con il presidente Uneba Veneto Francesco Facci.

Il portale per la formazione a distanza – commenta Marco Sossai, consigliere Uneba Veneto e direttore di Casa Divina Provvidenza – può essere utile per tutti gli enti: sia per la formazione obbligatoria (ad esempio sulla sicurezza) che per altri ambiti di formazione che alle varie realtà possono interessare. Ed anche per la formazione obbligatoria mensile prevista per il nuovo profilo dell’assistente infermiere”

Gli Assistenti infermieri, infatti, come spiega l’articolo 17 dell’Accordo Stato-Regioni per l’istituzione di questa nuova figura, sono obbligati a frequentare eventi formativi di aggiornamento riguardanti gli ambiti operativi di competenza per una durata complessiva di almeno un’ora per ogni mese lavorato nell’anno di riferimento.

Particolarmente significativo è che la prima presentazione del portale per la formazione a distanza sia avvenuta nella Casa Divina Provvidenza. Di questa struttura infatti è stato a lungo direttore Maurilio Canzian, che fu anche presidente di Uneba Veneto dal 1993 al 2006. Nel corso del suo mandato accentuò l’impegno di Uneba Veneto sulla formazione del personale, individuandone la grande importanza. Avviò a questo scopo la Fondazione Care, sostenuta da alcuni enti associati Uneba Veneto. Quando questa fondazione terminò il suo percorso, le sue risorse passarono a Uneba Veneto che ne ha portato avanti l’investimento nella formazione del personale: è da questo percorso che arriva https://unebaveneto.videoformazione.net/m/ , realizzato in collaborazione con Vision Learning, presente con un suo rappresentante all’incontro.

Uno dei punti di forza del portale per la formazione a distanza di Uneba Veneto sono le “pillole formative” sull’utilizzo degli ausili, che permettono la valutazione della preparazione del lavoratore prima e dopo la frequenza del corso di formazione. Queste pillole sono state realizzate in collaborazione con Arjo, azienda fornitrice degli ausili.

L’incontro degli associati Uneba Treviso ha compreso anche la presentazione progetto disfagia con Milani Foods: Uneba Veneto avvia una collaborazione con l’azienda specializzata in cibo per disfagici con un focus su qualità e sostenibilità. Per Milani Foods è intervenuto il referente Alessandro Bacci, responsabile Ricerca e Sviluppo di Infoodx. “Quello dell’alimentazione è un tema sempre alla nostra attenzione, perché l’alimentazione e il gusto sono elementi del benessere (che vogliamo offrire ai nostri ospiti)”, nota Sossai.

Tra gli enti Uneba Treviso, erano presenti all’incontro: Prealpina, Casa di soggiorno Divina Provvidenza, Insieme si Può, Casa di riposo di Possagno, Casa per anziani di Pieve di Soligo, Fondazione Da Lozzo Da Dalto, Il Nostro Domani, Fondazione Maria Rossi, Fondazione Sant’Augusta.

Nelle prossime settimane proseguiranno gli incontri per gli associati Uneba Veneto nelle province con il presidente Facci.

Assistenza ai fragili, formazione, valori – Il Progetto Zefiro porta dall’estero gli operatori sociosanitari per gli enti Uneba Veneto

Le strutture per anziani non autosufficienti e persone con disabilità non profit accoglieranno lavoratori formati in istituzioni cattoliche estere

In partnership con Pia Opera Ciccarelli e Insieme Si Può, con l’appoggio della Conferenza Episcopale Italiana attraverso Fondazione Samaritanus

Senza operatori sociosanitari non c’è assistenza.

Garantire la presenza di operatori sociosanitari qualificati significa garantire ai più fragili tra noi, come anziani non autosufficienti e persone con grave disabilità, l’assistenza di cui hanno bisogno. Gli oss sono indispensabili ogni giorno e ogni ora per gli anziani delle case di riposo e simili strutture.

Ecco perché va anzitutto a beneficio dei più fragili nelle nostre comunità il Progetto Zefiro di Uneba Veneto, che costruisce percorsi di ingresso regolare in Italia di personale sociosanitario formato in istituzioni educative estere. In particolare, operatori sociosanitari (Oss) stranieri.

Uneba Veneto, voce di quasi 100 enti non profit di radici cristiane dediti all’assistenza di anziani, disabili e altre fragilità, ha presentato il Progetto Zefiro al convegno nazionale Uneba “Valori e valore nella cura della persona anziana” di San Giovanni Lupatoto (Vr). (slide: https://www.uneba.org/oss-stranieri-per-gli-enti-uneba-formati-in-istituzioni-cattoliche-progetto-di-uneba-veneto/)

“Selezioneremo e porteremo – spiega il presidente Uneba Veneto Francesco Facci – personale formato in strutture estere di ispirazione cattolica con cui già collaboriamo. Il primo passo di Zefiro sarà portare in Italia 20 oss dal Peru. Ci sono già contatti anche con Brasile e Sri Lanka”.

GLI INGRESSI DI OSS SONO EXTRA DECRETO FLUSSI

La cornice normativa di questo nuovo progetto è il decreto Cutro, convertito in legge 5 maggio 2023 n° 50).

Il decreto, modificando il Testo unico sull’immigrazione, stabilisce che sono al di fuori delle quote di ingresso di stranieri fissate ogni anno dai decreti Flussi gli ingressi di cittadini extraeuropei che hanno seguito percorsi di formazione professionale e civico-linguistica approvati dal Ministero del Lavoro. Uneba e i suoi partner sono pronti a realizzare questi percorsi, anche attraverso la formazione a distanza.

Questi ingressi di cittadini non-UE sono autorizzati anche al di sopra dei limiti fissati dai decreti Flussi se questi ingressi avvengono per settori economici in cui le associazioni di categoria competenti hanno segnalato la carenza di personale. Come ad esempio il settore sociosanitario, in cui la carenza di Oss è assai forte. Al punto che, malgrado una domanda di posti in casa di riposo che è sempre altissima, con lunghe liste d’attesa per le famiglie, le strutture faticano a garantire il servizio agli anziani attualmente ospitati.

ZEFIRO AL SERVIZIO DEI LAVORATORI E DEGLI ENTI. A BENEFICIO DEGLI ANZIANI E DEI DISABILI.

Compito di Zefiro è accompagnare sia l’oss che viene in Italia, fornendo tutte le informazioni necessarie sul riconoscimento del titolo di studio estero, che la struttura in cerca di oss, fornendo un canale stabile e verificato per l’assunzione di personale. Una volta arrivati i lavoratori in Italia, Zefiro affiancherà l’ente e i lavoratori nella trafila burocratica necessaria.

LA SFIDA DELL’INTEGRAZIONE… E LA SFIDA DI TROVARE CASA

“Non ci nascondiamo – ammette Facci- la difficoltà che comporta e comporterà inserire persone di culture diverse nel lavoro di cura, ma questa è la sfida da affrontare oggi. Con un ostacolo supplementare, che dobbiamo affrontare già oggi: la difficoltà di trovare alloggi confortevoli e a prezzi ragionevoli per il personale delle strutture che arriva da lontano”.

“Progetti come Zefiro permettono di rafforzare i rapporti con i Paesi di origine dei lavoratori e di incentivare l’immigrazione regolare che porta a rapporti di lavoro stabili e a lungo termine con personale formato. A differenza di quanto talora accade nel settore delle badanti”.

I PARTNER DEL PROGETTO

Il Progetto Zefiro ha l’appoggio della Fondazione Samaritanus – che riunisce Uneba e Aris sotto l’egida della Conferenza Episcopale Italiana- e si svolge in collaborazione con gli enti associati Uneba Veneto fondazione Pia Opera Ciccarelli, veronese, e cooperativa Insieme Si Può, trevigiana.

CAMBIANO LE RISPOSTE, MA NON I VALORI CHE LE GUIDANO

“Decenni o anche secoli fa – ricorda Facci- gli enti Uneba Veneto sono nati per rispondere ai bisogni dei più fragili, e per farlo spesso hanno formato persone in grado di portare avanti l’opera. Oggi, in tempi completamente diversi, facciamo lo stesso: e siccome in Italia non ci sono persone, le facciamo arrivare dall’estero”.

Oss stranieri per gli enti Uneba, formati in istituzioni cattoliche – Progetto di Uneba Veneto

Costruire percorsi di ingresso regolare in Italia di personale sociosanitario formato in istituzioni educative estere. In particolare, operatori sociosanitari. In modo da garantire flussi costanti di personale, selezionato e motivato, che lavori a lungo termine nelle strutture per persone fragili, a partire da quelle associate ad Uneba.
Questo è il nuovo progetto a cui stanno lavorando Uneba Veneto e Uneba.

Il presidente Uneba Veneto Francesco Facci lo presenta venerdì 11 ottobre 2024 al convegno Uneba nazionale “Valori e valore nella cura della persona anziana”.

L’obbiettivo del progetto? Il bene di tutte le persone e delle realtà coinvolte.
• Il bene degli enti Uneba, e in particolare di chi ha la responsabilità di guidarle, per aiutarli ad affrontare una crisi di personale senza precedenti. Una situazione drammatica, perché senza personale non c’è cura. E senza personale non c’è futuro per le strutture. Certo, il progetto non ambisce a essere la soluzione definitiva, né l’unica, di questa situazione, ma può dare un concreto contributo.
• Il bene delle persone fragili, perché mette al loro fianco personale formato e perché grazie a questo personale rsa, centri diurni, nuclei Alzheimer e tutti i servizi per la non autosufficienza, ad esempio, potranno continuare ad esistere. Anche se, certo, la distanza culturale e linguistica tra chi cura e chi è curato richiederà ad entrambe le parti uno sforzo extra di pazienza ed impegno per essere colmato.
• Il bene di uomini e donne con una formazione da operatore sociosanitario o analoghi svolta in altri stati o altri continenti. A loro il progetto vorrebbe offrire un posto di lavoro stabile e garantito in Italia, in enti dove c’è gran bisogno di loro, e un’opportunità di formazione sul campo, in strutture che hanno esperienza e competenza nel settore. Oltre che un’alternativa ad ingressi in Italia e Unione Europea per vie pericolose e fuori dalla legalità.

Come fare a trovare oss esteri, e oss esteri validi?
La scelta di Uneba Veneto è di cercare accordi diretti con strutture formative cristiane. Con strutture in Peru e Sri Lanka ci sono già avanzati contatti. Altri certamente seguiranno.

Perché questo progetto si realizza adesso?
Non solo per l’urgenza della carenza di personale, ma pure per il mutato quadro legislativo. La legge 50/23 di conversione del cosiddetto Decreto Cutro modificando l’articolo 23 del Testo Unico sull’Immigrazione (d.lgs 286/98) ha stabilito che gli ingressi in Italia di cittadini non-UE formati all’estero sono al di fuori delle quote del decreto flussi, se i programmi di formazione professionale e civico linguistica hanno l’approvazione del Ministero del Lavoro.

Il progetto è ambizioso, e gli obbiettivi non semplici da raggiungere. Alla difficoltà dell’integrazione di lavoratori stranieri nel sistema di lavoro delle strutture si aggiunge l’insieme di attività e adempimenti da svolgere per il reclutamento di personale sanitario dall’estero: sia per ottenere il riconoscimento del titolo di studio ottenuto all’estero, sia per la “formazione civico linguistica”, anche in modalità FAD, che la legge 50/23 richiede, sia per l’ottenimento del visto d’ingresso e l’arrivo in Italia.
Non è facile, ma è necessario: sono sfide ineludibili per continuare a garantire ai più fragili tra noi l’assistenza di cui hanno bisogno.
Provvedimenti come la modifica all’articolo 23 del Testo Unico sono, nostro giudizio, un passo nella giusta direzione, cioè per rispondere alle reali necessità della nostra società. Fondamentale è da un lato che il provvedimento non venga depotenziato e dall’altro che il mondo del lavoro, a partire da noi di Uneba, sappia coglierne le opportunità.

Per informazioni sul progetto: info.veneto@uneba.org