Futuro delle Rsa – Le sfide gestionali ed etiche

Quali sono le sfide gestionali ed etiche che devono affrontare oggi i servizi residenziali per anziani, e in particolare chi li guida?

Le riassume Patrizia Scalabrin, consigliera Uneba Veneto, nella sua relazione presentata al convegno “Ospitalità che cura” del Dipartimento di Management dell’Università di Verona in collaborazione con Uneba Veneto. Nello stesso convegno sono stati presentati i primi risultati della ricerca sulla qualità dell’ospitalità nei centri servizi per anziani.

Cosa possono fare i manager?

Buone pratiche per manager di Rsa
Buone pratiche per manager di Rsa proposte da Patrizia  Scalabrin

Come migliorare l’ospitalità in Rsa? Ricerca dell’Università di Verona

Aiutare i dirigenti di Rsa e  strutture simili a sviluppare un modello manageriale per migliorare la qualità dell’esperienza di ospitalità – e quindi la qualità di vita- per gli anziani.

Questo l’obbiettivo dello studio condotto dal Dipartimento di Management dell’Università di Verona: primi risultati presentati al convegno “Ospitalità che cura”  (nelle foto) realizzato  in collaborazione con Uneba Veneto.

La ricerca è parte del progetto PRIN PNRR 2022 “The hospitality experience quality in long-term care organizations: innovative pathways for value co-creation” e ha l’obiettivo di individuare le dimensioni della qualità dell’esperienza di hospitality nei centri servizi per anziani.

Ecco le slide che sintetizzano i primi risultati, frutto di “interviste semi-strutturate ai responsabili delle strutture di long term care”, tra cui enti associati Uneba.

Al fine di procedere con la ricerca, approfondendo alcuni aspetti dell’indagine, il Dipartimento di Management dell’Università di Verona chiede agli enti Uneba di contribuire alla raccolta di dati compilando questo breve questionario.

diplomati masterr univr uneba veneto 2025
Nel corso del convegno si è tenuta la cerimonia di consegna degli attestati agli allievi cjeh hanno portato a termine il Master di primo livello in management dei servizi sociosanitari di Università di Verona e Uneba Veneto

Uneba Veneto – Formazione sulla sicurezza per i neoassunti

La formazione sulla sicurezza dei neoassunti deve essere svolta dagli enti prima che i lavoratori inizino a lavorare, e può essere svolta anche online, nel rispetto di specifiche condizioni. Lo ribadisce l’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025.

Uneba Veneto offre ai suoi associati un mezzo per garantire la formazione dei propri lavoratori nel rispetto dell’Accordo.

disponibile infatti il corso di formazione obbligatoria sulla sicurezza per neo assunti,in modalità online.
Docente: Michele Franchi.

Agli enti associati il corso, già disponibile, è offerto a condizioni particolarmente favorevoli: 30 euro a lavoratore, Iva non dovuta.

Per iscrivere i propri lavoratori al corso contattare la segreteria Uneba Veneto: info.veneto@uneba.org , 049680098

Come iscriversi a Uneba Veneto

Assp Cortina (BL) cerca educatore professionale

ASSP Cortina ha indetto un bando di selezione ad evidenza pubblica per la figura professionale di Educatore Professionale, da impiegare a tempo determinato e indeterminato, a tempo pieno e part time presso il Centro Servizi per persone anziane non autosufficienti “Dr. Angelo Majoni” ed annesso Centro Diurno di Cortina d’Ampezzo (BL).
Termine ultimo presentazione domanda 20/06/2025 ore 12:00

La qualità dell’ospitalità nel sociosanitario – Convegno con Uneba Veneto

Ha coinvolto anche enti associati Uneba il progetto di ricerca PRIN PNRR “La qualità dell’esperienza di ospitalità nelle long-term care organizations” dell’Università di Verona: ne presenterà i risultati Angelo Bonfanti, docente del dipartimento di management dell’Università di Verona, al convegno “Ospitalità che cura. Ripensare la qualità dell’esperienza nei servizi sociosanitari“, realizzato in collaborazione con Uneba Veneto.

Si svolge mercoledì 25 giugno alle 16 al Polo Santa Marta dell’Università di Verona.

L’intervento di apertura è di Patrizia Scalabrin di Uneba Veneto su “I servizi sociosanitari per anziani tra sfide gestionali ed etiche”. Modera Giorgio Mion, docente del dipartimento di management.

In chiusura, cerimonia conclusiva del Master in management dei servizi socio sanitari realizzato dall’Università di Verona in collaborazione con Uneba Veneto.

Modulo di iscrizione al convegno “Ospitalità che cura”

 

"Ospitalità che cura. Ripensare la qualità dell’esperienza nei servizi sociosanitari"

Fine vita – Formazione con Uneba Veneto e Facoltà Teologica Triveneto

Facoltà teologica del Triveneto e Uneba Veneto offrono “Fragilità e fine vita. Percorsi di accompagnamento, diritti e buone prassi”, una proposta formativa sul tema della fragilità e del fine vita rivolta a operatori, volontari e a tutti gli interessati, con la presentazione delle buone prassi degli associati Uneba Veneto Fondazione Opera Immacolata Concezione e Fondazione Opera della Speranza.
Il primo appuntamento, “S.V.a.M.A. e Protocolli ingresso”, venerdì 16 maggio 2025, dalle ore 17 alle 19, si terrà al Civitas Vitae Angelo Ferro di Padova , con le relazioni di Leopoldo Sandonà, bioeticista, che porterà uno “Sguardo antropologico: visione olistica della persona e della vita” e Lucia Soattin, medico geriatra esperta di strutture sociosanitarie, “Sguardo tecnico: la valutazione multidimensionale”. Modera Francesco Facci, presidente di Uneba Veneto. A seguire la presentazione di buone prassi, a cura di Opera Immacolata Concezione.

Il secondo incontro, “Morte e fine vita”, giovedì 22 maggio, dalle ore 17 alle 19, sarà a Dolo (Venezia). Relazioni di Enrico Furlan, bioeticista, “Sguardo antropologico: la morte come compimento della vita”, e di Giovanni Poles, medico oncologo esperto in cure palliative, “Sguardo tecnico: accompagnamento alla morte nelle diverse prospettive (rsa, hospice, domiciliarità)”. Modera Patrizia Scalabrin, presidente di Fondazione Opera della Speranza. A seguire la presentazione di buone prassi, a cura di Residenza Riviera del Brenta.

Il terzo e ultimo incontro, “Strumenti giuridici per la fragilità”, è in programma martedì 27 maggio, dalle ore 17 alle 19, a Setteville (Belluno), località Alano di Piave, al Centro Servizi di via Brigata Re, 19. Relazioni di Cinzia Rossato, psicologa e psicoterapeuta, “Sguardo antropologico: la cura nel tempo della fragilità”, e Marta Rossi, avvocato, “Sguardo tecnico: il ruolo dell’amministratore di sostegno, del tutore”. Modera Patrizia Scalabrin e a seguire presentazione di buone prassi, a cura di Fondazione Opera della Speranza.

 

Alla Fondazione Villa D’Argento di Silea il progetto di pet therapy “Ti vengo a trovare”

Sono trascorse solo poche settimane ma è già un appuntamento fissato in memoria da molti dei nostri anziani: “il giovedì pomeriggio arrivano le cagnoline del progetto di pet therapy”, due barboncine di nome Mirtilla e Chanel, che si alternano nella presenza. La magia è che il ricordo e l’attesa di questa visita speciale si accompagnano a grandi e piccoli sorrisi, manifestazioni di entusiasmo e gioia.

E’ infatti da fine gennaio 2025 che in Fondazione Villa D’Argento ha preso avvio un progetto di I.A.A. ovvero di Interventi Assistiti con Animali, più facilmente conosciuto come Pet Therapy. Il progetto si sviluppa in modo sistematico per tutto l’anno con incontri settimanali.

Il progetto intitolato “Ti vengo a trovare” è realizzato attraverso la collaborazione tra il personale che opera in Fondazione e l’equipe multiprofessionale I.A.A. di “Cani per Caso”, costituita da un gruppo di professionisti specializzati e i loro cani “professionisti”, che hanno conseguito l’idoneità sanitaria e comportamentale come da Linee guida anzionali per poter svolgere questo tipo di interventi.

Il Progetto raggiunge settimanalmente sia i nostri anziani più competenti e attivi, con un’attenzione alla sensibilità di ognuno, attraverso attività ludiche e di accudimento nelle sale al piano terra, sia coloro che per complessità di patologia e per necessità di assistenza permangono ai piani o a letto e possono essere facilitati da una comunicazione sensoriale e non verbale.

Un’attenzione particolare è poi sempre riservata alle persone entrate da pochi giorni in nella nostra casa di riposo e che per necessità affrontano un passaggio complesso e carico di emozioni. Per loro le cagnoline della per therapy sono sempre un momento di gioia e di tenerezza e riescono a portare anche nelle situazioni più complesse un’infusione autentica di speranza e allegria. E

’ dimostrato infatti che sperimentare e sperimentarsi con l’animale favorisce una serie di ricadute positive sull’autostima, sulla gestione delle emozioni, sull’autonomia individuale ed inoltre permette alla persona di concentrarsi sul qui ed ora, con i propri tempi e modi, in un contesto non giudicante.

Le parole chiave del progetto “Ti vengo a trovare” sono: costanza – individualità – autenticità – empatia. Il progetto sta rendendo partecipi oltre agli anziani residenti anche il personale e molti familiari che vengono con spontaneità al giovedì pomeriggio sapendo di potersi far coinvolgere dalla presenza delle nostre terapiste e dalle loro cagnoline.

Uneba Veneto incontra Uneba Vicenza

Il nuovo contratto nazionale Uneba con le sue ricadute per il Veneto e la piattaforma di formazione a distanza Uneba Veneto sono stati i temi principali dell’incontro di Uneba Veneto con gli enti associati della provincia di Vicenza, svoltosi lunedì 24 marzo presso l’ente associato Fondazione San Gaetano.

Buona la partecipazione all’occasione di dialogo con il presidente Uneba Veneto Francesco Facci.

Con l’incontro di Vicenza termina il ciclo di incontri di Uneba Veneto con gli enti associati che ha avuto le precedenti tappe a Santa Lucia di Piave (associati Uneba Treviso), Belluno (associati Uneba Belluno), San Giovanni Lupatoto (associati Uneba Verona), Mestre (associati Uneba Venezia e Padova).

Gli associati Uneba Veneto si ritroveranno nel corso del 2025 per le assemblee provinciali e regionali in vista dell’assemblea nazionale di novembre 2025.

Elearning Uneba Veneto, nasce il gruppo di lavoro degli enti associati

Un lavoro di squadra per rispondere ai bisogni formativi degli enti associati.

Questo vuole essere il la piattaforma per la formazione del personale di Uneba Veneto in modalità elearning, da mesi attiva su https://unebaveneto.videoformazione.net/

Martedì 25 marzo si è svolta la prima riunione della “Tavola rotonda sulla formazione Uneba Veneto”: un gruppo di lavoro che si riunirà periodicamente per raccogliere stimoli, valutazioni, idee sui corsi messi a disposizione e proposte per nuovi corsi da realizzare.

Per partecipare al gruppo di lavoro sulla formazione elearning di Uneba Veneto contattare info.veneto@uneba.org

Su che argomenti vorreste che Uneba Veneto erogasse formazione elearning?

Nel suo primo incontro, la Tavola sulla formazione ha analizzato i risultati di un questionario sottoposto agli enti associati sulla formazione. Gli argomenti per i quali maggiore è la richiesta di formazione e-learning sono:

  • privacy
  • accreditamento
  • movimentazione dell’anziano
  • nuovo contratto Uneba

Uneba Veneto chiede agli enti che non lo hanno ancora fatto di compilare il questionario che è qui https://forms.gle/cPtL8JzquMB1BKp36

La piattaforma Uneba Veneto già offre una varietà di corsi sulla sicurezza sul lavoro, adatti ad adempiere all’obbligo formativo.

Come ricordato dal presidente Francesco Facci, Uneba Veneto intende realizzare corsi a partire dalle richieste degli enti. Inoltre, gli enti stessi possono proporre propri corsi e caricarli sulla piattaforma Uneba Veneto.

Pillole formative”

Uneba Veneto offre anche “pillole formative” di micro-learning: unità molto brevi, incentrate sulle competenze, un solo argomento alla volta. Come per la formazione standard, anche per le “pillole” l’ente può verificare e certificare quanti lavoratori hanno svolto la formazione.

Le prime pillole formative pubblicate riguardano disfagia, ossigenoterapia, trasferimento dell’anziano dal letto alla barella doccia, dal letto alla carrozzina o da terra alla carrozzina

Quali corsi hanno seguito i lavoratori del tuo ente?

Punto di forza dell’elearning Uneba Veneto è la possibilità di fornire all’ente partecipante report sull’utilizzo della piattaforma da parte dei propri lavoratori: quali corsi hanno seguito? Quali hanno completato? In questo modo è possibile anche dare evidenza della formazione svolta.

Il servizio è riservato agli enti associati Uneba Veneto

La maggior parte degli enti associati Uneba Veneto sono centri di servizio per anziani e per questo alcune delle proposte formative -ad esempio sulla movimentazione- sono rivolte specificatamente a loro, Uneba Veneto è pronta a progettare anche iniziative rivolte a strutture con diversa utenza.

Il digitale nella Long Term Care: uno strumento per realizzare i valori Uneba

In vista del convegno di venerdì 28 marzo “Transizione digitale: l’importanza della formazione per un’adeguata gestione del cambiamento” presso Opera Immacolata Concezione ed in collaborazione con Uneba Veneto, proponiamo le riflessioni sul tema “Il digitale nella Long Term Care” di Francesco Facci, presidente di Uneba Veneto

Fare rete. Condividere le informazioni. Curare le relazioni. Guardare agli esiti del lavoro di squadra. Radicarsi ancora di più nel territorio, creando nuove connessioni.
Questi devono essere i principi fondamentali del servizio ai più fragili oggi. Queste devono essere le incarnazioni dei valori fondativi di Uneba Veneto.

Il digitale ci può aiutare a realizzarli.
Come metodo, prima ancora che come strumento.

Perché è così che si riesce a garantire le migliori condizioni di vita agli anziani non autosufficienti e alle altre persone fragili assistite negli enti Uneba Veneto.

Il digitale al servizio della relazione di cura: tre esempi

L’armadio farmaceutico, tema di una delle relazioni del convegno, non è soltanto un investimento che il centro di servizi fa per rendere più efficiente la preparazione delle dosi dei farmaci e ridurre la possibilità di un errore umano. E’ invece un investimento per permettere all’infermiere di dedicare alla relazione con la persona assistita più tempo, quello liberato dall’impegno nella preparazione dei blister.

La cartella socio-sanitaria non significa solo usare il tablet al posto della penna nel diario consegne. Serve invece a condividere tutti i dati con l’intero team della persona assistita. La cura è un lavoro di equipe in cui nessuno può fare da solo e tutti sono indispensabili: il software conferma questo principio organizzativo.
La cartella socio-sanitaria serve anche a dare evidenza oggettiva di tutto il lavoro di cura e dell’assistenza che ciascun anziano riceve: diventa uno strumento di trasparenza e rendicontazione verso la Regione, verso l’azienda sanitaria, e verso i famigliari della persona assistita.

Un software che permette di utilizzare la PAI (Professional Assessment Instrument) CCC (Clinical Care Classification), come già fanno alcune strutture in Italia, non solo permette di uniformare la terminologia e la documentazione dell’assistenza infermieristica e ottenere una base dati standardizzata sugli interventi infermieristici e i relativi esiti. Ma anche facilita l’inserimento del personale neo assunto e abilitare l’attribuzione in sicurezza agli operatori di supporto – in particolare la nuova figura dell’assistente infermiere – in alcune delle attività del processo assistenziale grazie alla produzione, a partire dai dati immessi, della diagnosi infermieristica, che fornisce chiare indicazioni operative.

Questa tecnologia rappresenta, cioè, uno strumento per dare risposta alla grande difficoltà di trovare personale per le strutture sociosanitarie. Anche la tecnologia del PAI CCC permette di documentare l’assistenza infermieristica in qualsiasi luogo di cura, dall’ospedale al territorio, e quindi di agevolare la collaborazione tra i diversi attori della presa in carico e facilitare la continuità della presa in carico nei diversi setting.

Non lavorare per compiti, bensì per esiti

La tecnologia può e deve servire a portare l’assistenza ai più fragili a lavorare non per compiti, ma per esiti assistenziali. A operare in base ai bisogni delle persone, non in base alla struttura delle organizzazioni.

In definitiva, la transizione digitale può e deve servire a rimettere o mantenere al centro la persona, che è da sempre il primo imperativo degli enti Uneba.