San Donà. Ospite della casa di riposo muore cadendo dalle scale, i figli si rivolgono ad un avvocato: Vogliamo giustizia
Il Gazzettino, 11 marzo 2022
«Vogliamo giustizia per nostra madre». A parlare sono i quattro figli di Rita Coppo, 93 anni, morta sabato scorso nella casa di riposo Monumento ai caduti di San Donà, convenzionata con l’Ulss 4. Il pm ha disposto l’autopsia per capire quali siano le cause della morte: l’esame dovrà accertare se il decesso sia dovuto a un trauma o ad altro motivo. La donna, infatti, dovendo spostarsi in sedia a rotelle, era stata trovata dagli operatori sulle scale antincendio tra i due blocchi definiti modulo rosa e giallo, dove era ricoverata.
IN CARROZZINA
Ogni mattina alle 8.30 gli ospiti della struttura vengono portati a fare colazione al piano terra. Le persone che, come la signora Coppo, sono in carrozzina o hanno difficoltà a spostarsi vengono accompagnate con l’ascensore. La procedura, secondo quanto spiegato dal presidente dell’Isvo Domenico Contarin, prevede che ogni persona venga accompagnata singolarmente e poi l’operatore risale per fare entrare l’ospite successivo. Non è chiaro, quindi, come la donna abbia raggiunto la porta a spinta, avvicinandosi alle scale esterne dove si è rovesciata con la carrozzina. Ad accorgersi di quanto accaduto sono stati gli stessi operatori, non trovandola vicino all’ascensore. Immediatamente soccorsa, per lei, però, non c’era più nulla da fare.
FIGLI
I figli, due maschi e due femmine, residenti tra Passarella e Jesolo, si sono rivolti all’avvocato Matteo Cibinetto di San Donà perché sia fatta piena luce sulla morte della madre. «La mattina di sabato scorso sembra che mia mamma sia morta alle 9.15 spiega una delle figlie Gli operatori della Monumento ai caduti hanno telefonato due volte: la prima verso le 10.30 dicendo che era caduta e circa mezz’ora dopo dicendo che era morta, senza altre precisazioni. Ho richiamato io perché volevo capire quali erano state le cause continua – Solo a quel punto ci sono state fatte le condoglianze. Un gesto che in quel momento ho interpretato come mancanza di sensibilità da parte del personale. Io e mia sorella, inoltre, avemmo voluto vederla per qualche momento dopo la sua morte: purtroppo, però, non è stato possibile, e anche per questo siamo tutti molto turbati. Era stata ricoverata alla Monumento ai caduti da circa tre mesi e avevamo affidato nostra madre alle loro cure con fiducia, dopo che altri parenti erano stati ricoverati nella stessa struttura per anziani».
L’AVVOCATO
«La signora Coppo di regola doveva essere legata alla carrozzina per non cadere – spiega il legale Si dovrà accertare come si sia aperta una porta di sicurezza che dava sulla scala esterna in ferro e la signora sia caduta. I suoi figli sono ancora sotto choc e vogliono che sia chiarito il motivo che ha portato alla sua morte, oltre a un po’ di amarezza per non ricevuto le condoglianze dalla struttura e le comunicazioni non del tutto chiare».
IL RITRATTO
Rita Coppo aveva abitato per circa 50 anni a Jesolo, in località Piave nuovo, poi negli ultimi 20 si era trasferita nella frazione di Passarella. Era stata sposata con Italo Marangon, operaio edile e agricoltore. Una coppia di grandi lavoratori, molto affiatata, conosciuta e stimata nella frazione. «Lei aveva lavorato sia in campagna sia come casalinga, allevando ben cinque figli, di cui uno morto da piccolo aggiunge uno dei figli – Era molto attiva, sapeva fare tutto come le donne di un tempo, sempre disponibile con familiari, parenti e vicini di casa». L’esito dell’autopsia è atteso oggi o domani, i funerali con tutta probabilità si terranno martedì a Passarella. E lunedì la Terza commissione consiliare si occuperà della delicata vicenda.