San Donà. In casa di riposo arrivano gli esiti dei test: per ora nessun contagio

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Il Gazzettino, 14 aprile 2020

CASA DI RIPOSO SAN DONA’ «Sono iniziati ad arrivare gli esiti dei tamponi agli ospiti e al personale della casa di riposo Monumento ai caduti di San Donà». Ad assicurarlo è Paolo Della Bella, amministratore delegato di Isvo, Impresa socio-sanitaria del Veneto orientale, che gestisce la struttura.A lanciare l’allarme era stato nei giorni scorsi Giorgio Maschietto, presidente dell’Ipab, socia della stessa Isvo, poiché l’esito dei referti era atteso da oltre una settimana. Osservazione a cui il direttore generale dell’Ulss 4 Carlo Bramezza aveva replicato sottolineando che l’Ulss e la Regione erano impegnate a lavorare, senza sosta, per gestire nel modo migliore la situazione. «Da martedì scorso sono iniziati ad arrivati gli esiti di oltre metà dei test tra ospiti e personale (in totale 300 persone), risultati tutti negativi spiega Dalla Bella – I rapporti con Maschietto sono ottimi, come con l’Ulss 4 da cui abbiamo avuto piena collaborazione. Certo non è semplice gestire questa fase e mi spiace per il malinteso. Come già precisato Maschietto non intendeva polemizzare, la sua osservazione non era riferita all’organizzazione dell’azienda sanitaria. Con tutta probabilità c’è stato un intasamento nella refertazione, come accaduto anche per altre case di riposo in cui operiamo. A San Donà, inoltre, non avevamo persone con sintomi, ed è stato corretto sottoporre tutti al tampone in modo preventivo. Anche se rimane una certa preoccupazione, poiché in qualche struttura dei casi di contagio si sono registrati, sia tra ospiti sia tra operatori. C’è sempre il timore di trovare qualche persona positiva. In questo momento è importante lavorare tutti nella stessa direzione».A chiedere chiarezza sui tempi dei tamponi alla Regione, nei giorni scorsi, era stata anche la consigliera regionale democratica Francesca Zottis, la quale precisa «di essere certa che università e Ulss si stanno attrezzando attraverso i nuovi kit e macchine, ma il tema è politico. La Regione deve dire la verità e garantire al massimo le fasce deboli e i sanitari. Dare priorità agli operatori della sanità significa dare maggiore sicurezza a tutta la popolazione. Come già ricordato in queste settimane le case di riposo rischiano di diventare dei cimiteri e per questo ho richiesto un’attenzione particolare».

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