Manca personale negli ospedali, l’Usl di Treviso chiama medici in pensione

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La Tribuna di Treviso, 28 marzo 2020

TREVISO. Davanti a un’emergenza straordinaria serve un piano di assunzioni che consenta agli ospedali di reggere l’onda d’urto dei ricoveri e il sovraffollamento delle Terapie Intensive a causa del coronavirus che ammala la popolazione ma anche i medici. Per questo la Regione ha appena autorizzato l’arrivo di 564 sanitari nelle corsie degli ospedali del Veneto. L’iniezione di personale più consistente riguarda proprio l’Usl di Treviso per la quale sono stati sbloccati 79 contratti per altrettanti camici bianchi. Tra le figure in arrivo, alcuni specializzandi e tre medici in pensione, che hanno dato la loro disponibilità a tornare in prima linea.
MEDICI IN PENSIONE
Sanno quel che rischiano, ma nessuno di loro si è tirato indietro, fedele al giuramento. Il dottor Mauro Antoniazzi, 63 anni, geriatra e medico specializzato in Malattie dell’Apparato Respiratorio, prenderà servizio nell’unità Non Autosufficienza del distretto di Pieve di Soligo. Il dottor Ignazio Roiter, 72 anni originario di Meolo ed ex primario a Oderzo, sarà al fianco dei colleghi di Medicina Interna del Ca’ Foncello, così come il dottor Pietro De Bastiani, 64 anni, con un lungo curriculum alle spalle e un passato come dirigente all’ospedale di Oderzo. «Non intervistate noi, c’è tanta altra gente che fa del bene e merita attenzione e plauso molto più di noi. Siam qui per fare il nostro lavoro » si limita a commentare uno dei tre, preferendo restare anonimo. Vicini al prossimo per vocazione, Roiter è tra le colonne portanti dei progetti di ricerca sostenuti da Telethon, troviamo De Bastiani nelle fila degli Amici del Cuore, mentre Antoniazzi ha firmato numerose pubblicazioni sul decadimento cognitivo. Tutti e tre sono stati contattati per «le vie brevi» fa sapere l’azienda sanitaria trevigiana per «far fronte alle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dalla diffusione del Covid-19 e garantire i livelli essenziali di assistenza» con la possibilità di essere inviati anche in altre strutture della Marca laddove servisse.
L’INVESTIMENTO
Un occhio di riguardo in tema di assunzioni è stato riservato alle Geriatrie e all’unità Malattie Infettive messe a dura prova dall’infezione. L’azienda sanitaria investirà oltre mezzo milione di euro per garantire adeguate coperture d’organico. A debuttare in corsia due dottoresse specializzande: Ludovica Cipriani e Francesca Andretta, chiamata a seguire i pazienti Covid positivi. Un occhio di riguardo è stato riservato anche agli ospedali periferici e al territorio: a Castelfranco arriverà il dottor Giuseppe Tagariello, mentre alla casa di riposo Civitas Vitae di Vedelago, dove sono stati trasferiti 32 pazienti dell’ex Geriatria-focolaio, è stato assegnato il dottor Angelo Di Sario. A dare un aiuto nel reparto del capoluogo ci penseranno invece Alessandro Targhetta e Roberta Bellaio. Dodici nominativi per il personale di comparto sono stati inseriti in graduatoria e immediatamente inviati nei reparti. Tra loro come infermiere assegnato alla Rianimazione anche il sindaco di Asolo Mauro Migliorini.
LE UNITA’ SPECIALI
Per far fronte all’epidemia verranno attivate le cosiddette Usca, acronimo di Unità speciali di continuità assistenziale. «Le figure che hanno accettato di entrare a far parte di questi team di guardia medica sono soprattutto giovani ragazzi della Scuola di Formazione, otto di questi hanno già preso servizio al Servizio Igiene e sanità pubblica, altri saranno operativi sul territorio» fa sapere il dottor Bruno Di Daniel, presidente Snami di Treviso. I giovani medici che hanno risposto su base volontaria al bando saranno in primissima linea, nella gestione dei pazienti Covid positivi. Sulla necessità di proteggere i medici dal coronavirus, lo Snami torna ancora una volta a ribadire la necessità di fornire i medici di famiglia di adeguati presidi anti-contagio. «Mancano mascherine, noi come sindacato ne abbiamo acquistate per i nostri iscritti grazie alla solidarietà del privato, ma i dispositivi sono pochi e li disinfettiamo con l’alcol per poi riutilizzarli» denuncia Di Daniel. Potenziata anche l’informatizzazione delle ricette, la versione elettronica vale anche per le prescrizioni di farmaci che prima non erano ammessi, quali gli anticoagulanti, e la prossima settimana potrebbe arrivare un’ulteriore estensione per altre tipologie di medicinali, quali le pillole anti-concezionali.

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