Le linee guida della Regione Veneto per riaprire i centri estivi: basterà un’autodichiarazione ai Comuni
Il Mattino di Padova, 29 maggio 2020
VENEZIA. la Regione Veneto ha predispisto le linee guida che permetteranno a tutti i gestori dei centri estivi e dei nidi di riprendere le attività.
Le indicazioni per mettersi a norma riguardano la fascia d’età dagli 0 ai 17 anni, ma in realtà l’immediato riavvio sarà possibile sono per quanti offrono servizi alle famiglie per bimbi e ragazzi dai 4 ai 17 anni, perché per quelli più piccoli – spiega l’assessora alle Politiche sociali della Regione, Manuela Lanzarin – si attende il via libera del governo.
Semplificate le procedure per la riapertura di centri estivi, fattorie didattiche, grest e quant’altro: “Il gestore dell’attività dovrà trasmettere al Comune competente, prima dell’avvio della stessa, la dichiarazione di presa visione delle linee di indirizzo regionali e di impegno al rispetto delle stesse di cui all’allegato e dovrà sottoscrivere con le famiglie dei bambini il “patto di responsabilità reciproca” di cui all’allegato 2”, scrive Lanzarin
Solo un’autodichiarazione, senza attendere il nullaosta di Comuni o Usl: “”Essendo le indicazioni contenute nelle Linee di indirizzo l’esito di valutazioni di carattere sanitario operate a livello interregionale, si precisa che non è necessario il rilascio di autorizzazioni o approvazioni aggiuntive da parte delle singole Aziende ULSS e dei Comuni di riferimento”.
Una delle indicazioni principali è quella di suddividere i bambini-ragazzi in piccoli gruppi, con un rapporto con gli educatori pari a : 1 a 5, per bimbi fino ai 5 anni; 1 a 7 tra i 6 e gli 11 anni; 1 educatore ogni dieci ragazzi tra i 10 e i 17 anni.
Le norme di igiene sono sempre le stesse: lavarsi le mani più volte, stare distanziati di un metro per gli adulti, pulire a fondo i locali quotidianamente, assegnare giocattoli diversi ai singoli gruppi e, se non fosse possibile, disinfettarli nel passaggio da un gruppo all’altro.
L’indicazione prioritaria è di stare il più possibile all’aperto, anche per il sonnellino pomeridiano e di lavare la biancheria a 60 gradi.
I genitori non dovranno entrare nelle strutture e la febbre sarà misurata all’ingresso a bambini e adulti.
È stata così inviata una lettera a sindaci, Ulss, Ufficio scolastico regionale, associazioni dei servizi per l’infanzia e fattorie didattiche, nonché ai pediatri di famiglia.
La programmazione, al momento senza data di inizio, è stata elaborata dalla Direzione Prevenzione della Regione del Veneto. Insieme alle linee guida, la Regione ha provveduto a diffondere i due moduli da compilare per i gestori: uno per dichiarare il possesso dei requisiti e il progetto organizzativo e l’altro per far sottoscrivere alle famiglie il “patto di responsabilità reciproca”.
«In questo modo – chiarisce l’assessore – semplifichiamo l’attivazione di centri estivi, Grest e servizi ricreativi per bambini e ragazzi. Il gestore dovrà trasmettere al Comune competente, prima dell’avvio dell’attività, la dichiarazione di presa visione delle linee di indirizzo regionali e di impegno al rispetto delle stesse. Dovrà, inoltre, sottoscrivere con le famiglie dei bambini il “patto di responsabilità reciproca”. Non sarà quindi necessario il rilascio di approvazioni aggiuntive da parte delle Ulss e dei Comuni di riferimento».
«Le linee guida sono frutto del lavoro di confronto avviato in Veneto tra Dipartimento di prevenzione, gestori delle strutture per l’infanzia e l’adolescenza, pediatri, Comuni, mondo della scuola e della sanità, sono state approvate dal Comitato tecnico scientifico regionale e sono state elemento che ha portato all’approvazione delle linee guida nazionali da parte della dalla Conferenza delle Regioni – sottolinea l’assessore – Abbiamo cercato di snellire le disposizioni e di andare incontro in modo pragmatico alle esigenze delle famiglie e dei gestori, prevedendo che l’età dell’accompagnatore del bimbo e degli operatori di tali centri sia ‘preferibilmentè di età inferiore ai 60 anni e il rispetto ‘per quanto possibilè dei criteri di distanza e di stabilità dell’educatore per ogni piccolo gruppo».
«Le linee di indirizzo includono le indicazioni relative anche alla fascia 0-3 anni – precisa l’assessore – Ma allo stato attuale è possibile attivare solamente i servizi rivolti ai bambini con età superiore ai 3 anni. I nidi 0-3 anni verranno attivati a partire da una data che sarà successivamente indicata, anche a seguito delle interlocuzioni in corso con le Strutture nazionali di riferimento».