Ira di Padova, i contagi non aumentano. Il presidente: “Le risorse scarseggiano”

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Il Gazzettino, 31 marzo 2020

IN CITTÀ PADOVA Una lettera aperta a tutti gli ospiti, ai loro familiari e ai dipendenti per raccontare come la casa di risposo sta affrontando il periodo più nero dalla sua fondazione. Il presidente dell’Ipab Fabio Incastrini ha spiegato a tutti come l’Ira sta affrontando l’emergenza coronavirus, dopo la morte di due anziani e specialmente ora che il personale inizia a scarseggiare. Consola però intanto che non sia stato registrato, ieri, nessun nuovo contagio, come ha confermato il direttore generale Sandra Nicoletto. Di conseguenza i contagiati tra gli ospiti rimangono 62, mentre tra gli operatori i positivi sono 17. Restano ricoverati in ospedale 5 anziani. «In questi giorni continuano intanto i tamponi in via Beato Pellegrino ha detto, ancora Nicoletto ora a essere sottoposti all’esame saranno ospiti e lavoratori della residenza Fiordaliso. Voglio ringraziare per la preziosa collaborazione il direttore del distretto sanitario Fabio Verlato che, in questi giorni, ci sta dando una grandissima mano». Ieri, intanto, il presidente dell’Ipab Fabio Incastrini ha scritto la lettera aperta: «Tutti sappiamo quali durissime prove stiamo insieme affrontando, in una situazione resa più difficile dalla mancanza di precedenti e quindi di risposte certe, e da un’oggettiva scarsità di risorse ha spiegato – Anche nella nostra struttura sono stati individuati ospiti positivi al Covid-19: per loro abbiamo appositamente attrezzato due piani dell’Istituto, seguendo le indicazioni di medici competenti, d’intesa con il direttore generale dell’Ulss 6 Domenico Scibetta, con il direttore del distretto sanitario Fabio Verlato, e con il direttore dei servizi socio- sanitari Paolo Fortuna. Dalla Regione e dall’Asl siamo riusciti ad ottenere la fornitura di tutti gli strumenti di protezione necessari; ci stiamo muovendo perché questo flusso prosegua in modo adeguato rispetto alle oggettive esigenze».«Abbiamo anche messo a disposizione degli operatori in servizio una struttura in zona perché possano alloggiare in sicurezza, se lo desiderano, durante le pause della loro intensa attività ha aggiunto – Non è per nulla semplice, com’è intuibile. L’emergenza è massiccia, e il personale scarseggia e non da oggi; ma comunque riusciamo a garantire i servizi: posso assicurarvi che grazie allo sforzo di tutti stiamo mettendo in atto tutto ciò che si può fare per contenere l’impatto di questa epidemia e per garantire ai nostri ospiti il miglior trattamento possibile».«A molti di loro abbiamo già praticato i tamponi. Continueremo su questa strada ha concluso – Tutti, anche le persone non affette dal virus, vengono assistiti con la cura e la vicinanza di sempre. Ci rendiamo conto delle pesanti limitazioni che devono sopportare i familiari, e anche su questo piano ci stiamo organizzando per attivare un efficiente sistema comunicativo, via strumenti quali Whatsapp e Facetime, in modo da consentire contatti a distanza riuscendo comunque almeno a vedersi. Voglio davvero rivolgere un grazie pieno ed intenso a tutti coloro che all’interno del nostro istituto si stanno prodigando a vario titolo con esemplare abnegazione, nello spirito di questa nostra realtà che nei suoi duecento anni di vita si è sempre sforzata di adeguarsi ai cambiamenti, e di fronteggiare ogni emergenza».

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