Chioggia. Ipab Casson, l’ex presidente Penzo (FdI) condannato nel 2009 a risarcire l’istituto per 180mila euro: Quando ho letto il comunicato dell’Ipab, ci sono rimasto male

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Il Gazzettino, 21 dicembre 2023

CHIOGGIA «Quando ho letto il comunicato dell’Ipab, ci sono rimasto male. “Non è questo il modo di fare politica” mi sono detto. Ma non importa, vado avanti lo stesso. Ogni volta che mi criticano, ne esco più forte».
Matteo Penzo, segretario di FdI a Chioggia, per quasi un mese è stato “l’Innominato” della crisi. Quasi tutti si chiedevano quali fossero le “colpe” di Daniele Tiozzo Brasiola, il vice sindaco cacciato dal sindaco Mauro Armelao il 22 novembre, ma ora può nascere il sospetto che il vero obiettivo fosse lo stesso Penzo. Il Cda dell’Ipab, infatti, anche grazie all’assenza di Giovanni Di Giovanni, rappresentante di FdI (e, quindi, anche lui comandato di non partecipare all’attività amministrativa) ha deciso di rendere note le “magagne” di Matteo Penzo, proprio alla viglia del momento più delicato: il consiglio comunale sul bilancio di previsione. E così tutti hanno potuto sapere che Penzo, condannato per danno erariale dalla Corte dei Conti, nel 2009, a risarcire all’istituto, di cui era stato presidente, la bella somma di 180mila euro, raddoppiati per interessi e spese accumulati negli anni, aveva chiesto uno “sconto”, una specie di “condono”, per pagare in una unica soluzione (anziché 35 anni) e chiudere la vicenda.
LA CRISI «Il mio avvocato spiega Penzo ha presentato richiesta due anni fa, dopo aver interpellato la Corte dei Conti che aveva sostanzialmente dato il suo ok, precisando che la cifra a saldo doveva essere concordata con l’Ipab Casson. Mi hanno detto di no? Non c’è problema. Non ho mai legato la mia attività politica alla definizione di quell’accordo». Non sembrano pensarla così gli amministratori più vicini ad Armelao che parlano, invece, di una presunta “insistenza” e adesso “rivelano” (ma, in realtà confermano e ufficializzano ciò che già si diceva negli ambienti politici) un potenziale conflitto di interessi che avrebbe pesato sui rapporti interni alla maggioranza. Matteo Penzo, anche se è chiaro che questa evoluzione della crisi non gli può certo far piacere, assume un atteggiamento distaccato: «Per quella condanna, che ritengo di non aver meritato dice hanno tentato più volte di “farmi fuori”, ma ad ogni elezione prendevo sempre più voti. Ma quella questione è “chiusa”. Oggi si parla di politica, di quella seria».
BILANCIO E l’occasione sarà proprio stasera (giovedì) con il consiglio comunale. Per Daniele Stecco (M5S) «la maggioranza è, ormai, inesistente, il nuovo bilancio è un altro salasso e meglio sarebbe alzare bandiera bianca e dimettersi. Una situazione assurda che Armelao ha creato con le sue mani. Da politico ne sono felice, perché il tempo mi ha dato ragione quando dicevo che tra Armelao e Penzo era un matrimonio franato in partenza; ma da cittadino sono fortemente deluso, perché i problemi anziché risolversi peggiorano. È inutile illudere la gente con progetti faraonici come la cittadella dello sport irrealizzabili se poi il Comune non ha i soldi per fare le opere. Armelao dovrebbe dimettersi se veramente vuole bene a questa città». L’attenzione è tutta puntata sul consiglio di stasera, dove l’obiettivo di Armelao è trovare i 13 voti che servono a garantire il numero legale e l’approvazione del bilancio. Per ora, sulla carta, ne ha solo 11 ma, forse, potrebbe arrivare un “aiuto tecnico” dai due consiglieri di FdI più vicini (solo per questa volta), per non far “saltare” le scadenze di fine anno o da qualche altro esponente delle minoranze, per lo stesso motivo e con l’idea di “fare i conti” dopo Natale, a bocce ferme oppure, in un consiglio comunale, prima del 31, che tecnicamente è ancora possibile convocare.

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