Alano di Piave. A Casa Sant’Antonio Abate una mattinata di preghiera per celebrare la fine della fase più dura dell’emergenza e ricordare chi non c’è più

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Corriere delle Alpi, 25 giugno 2020

BELLUNO. Una provincia sempre più covid free. I positivi sono scesi a 28, secondo il bollettino di Azienda Zero di ieri. Il numero complessivo dei contagiati resta di 1185, con 112 deceduti. Sempre due i ricoverati positivi all’ospedale di Belluno. E 55 le persone che sono in isolamento fiduciario.
In questo quadro positivo si inserisce la festa di ieri alla Casa Sant’Antonio Abate di Alano dove si è celebrata la fine della fase più dura dell’emergenza Covid-19.
Nel giardino della struttura ospiti e personale hanno ricordato le vittime della pandemia. Tante volte durante questo periodo difficile, dalla struttura sono scesi nel cortile per l’iniziativa “Un minuto per la vita”, fermando per 60 secondi le attività per ricordare a tutti l’importanza della vita degli anziani, fragili e all’apparenza indifesi soprattutto in questi ultimi mesi. Ieri però gli ospiti e il personale del Centro di servizio per Anziani e dell’ospedale di comunità della Fondazione Sant’Antonio Abate di Alano, (come è stato documentato nella loro pagina facebook) si sono ritrovati con uno spirito diverso: per celebrare con un momento di preghiera la fine della fase più dura dell’emergenza coronavirus e il lento e graduale ritorno alla normalità e per ricordare coloro che non ci sono più. Il direttore Francesco Facci ha ringraziato personale, ospiti e familiari per i sacrifici, l’energia e la comprensione che hanno messo in campo nei mesi dell’emergenza, senza risparmiarsi.
L’uscita dalla fase 1 «è stata una vittoria di tutti – ha sottolineato Facci – ognuno ha fatto la sua parte come in una famiglia».
A don Francesco Settimo sono stati affidati il ricordo e la benedizione per tutti coloro che hanno perso la vita a causa della pandemia. Come al termine della seconda guerra mondiale – questo il pensiero del parroco di Alano di Piave – anche per questa guerra la gioia per una ritrovata libertà e sicurezza si fonde sempre con la commozione per gli affetti e i cari che non ci sono più.
Per gli ospiti della Fondazione Sant’Antonio Abate, ieri presenti in una trentina, la fine della fase 1 significa soprattutto il ritorno graduale alla normalità di sempre, fatta di tante attività, allegria e condivisione. A testimonianza di questa normalità la mattinata di ieri si è arricchita con i compleanni di due nonni, Licia e Pietro, che hanno spento assieme ai loro familiari e amici 90 e 83 candeline.

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